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Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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In Italia i Rolfer™ anche a casa non si fermano mai! Data l'emergenza sanitaria e l'obbligo di stare in casa, sono numerosi i Rolfer™ italiani che hanno deciso di produrre piccoli video homemade per offrire consigli o suggerire semplici tecniche per "Star Bene in Casa ai Tempi del corona virus". A partire da questa settimana dunque saranno condivisi sulla nostra pagina facebook anche i contributi video che i vari Rolfer™ Italiani stanno producendo in questo periodo di stop. Se sei un Rolfer™ e hai prodotto il tuo video segnalacelo tramite messanger, puoi usate anche il popup in calce a questa pagina. SEGUICI SU FACEBOOK #iorestoacasa #rolfing
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Partire dal sintomo per arrivare al miglioramento della performance Un corpo rigido, dolorante, stanco, e la voglia di allenarsi che diminuisce. Sono sensazioni che gli sportivi professionisti conoscono bene: derivano dall’eccesso di sport e minano alla base la possibilità di ottenere risultati ma anche di divertirsi nella pratica sportiva. Intervenire, però, è sempre possibile. “Ho lavorato con moltissimi atleti – spiega Lucia Isabella Grazioli, Rolfer™ di Brescia – maratoneti, saltatori, che si sono rivolti a me per risolvere problemi fisici, dolori, tendiniti, contratture dovute all’eccesso di sport. Ma non è intervenendo sul singolo problema che si ottiene il risultato voluto. Il sintomo, il dolore, è semplicemente il messaggio che il corpo manda, per dirti che devi fermarti e intervenire”. In molte specialità sportive, anche olimpioniche, la risposta a queste sensazioni è un lavoro profondo sulla fascia, un intervento che non solo toglie il dolore, ma migliora sensibilmente la performance. “Sono sempre di più gli atleti di alto livello che si rivolgono al Rolfing – continua – perché la sua pratica si basa su solide basi scientifiche e permette di ridare elasticità alla fascia. La fascia è ricca di recettori, se non è elastica non permette ai muscoli di lavorare come dovrebbero. Quando è rigida è come avere addosso una tuta di acciaio: come può il muscolo dare il meglio di sé? Intervenire sulla fascia porta il corpo lavorare in modo ottimale, senza dolori e a tutti i livelli, migliorando così le prestazioni atletiche e facendo tornare la voglia e il piacere di fare sport”. Interviste by Press Sas
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IL FASCINO DELLA FASCIA Anatomia • Funzione • Dinamica Riscopri il bello dell'anatomia umana in modo chiaro, semplice e piacevole per approfondire la tua conoscenza e stimolare la tua curiosità. Un corso IDEALE PER TUTTI, massaggiatori, fisioterapisti, personal trainer, insegnanti di yoga, bodyworkers e tutti coloro che vogliono approfondire ed osservare l'anatomia umana sotto nuovi e moderni punti di vista. SCOPRI DI PIU'
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Sorprendentemente alla lista delle sensazioni enterocettive si è aggiunto il senso del tocco affettivo, sensuale e piacevole. Questa scoperta è nata da una serie di esami su di un particolare paziente privo di afferenze mieliniche, in cui si è osservato che accarezzando lentamente la pelle con una spazzola morbida si è riusciti ad innescare una debole sensazione piacevole, anche se in realtà, il paziente non era stato in grado di riconoscere da quale direzione venissero le carezze. La risonanza magnetica funzionale ha dimostrato che questa sensazione vaga è stata accompagnata da una chiara attivazione della corteccia insulare, mentre nessuna attivazione è stata vista nella corteccia somatosensoriale primaria. (Olausson et al 2010). Sulla base della innervazione della pelle dei primati e di successivi studi con altri pazienti si è concluso che non vi è duplice innervazione tattile nella pelle umana pelosa: oltre a fibre afferenti mieliniche a conduzione veloce, vi è un sistema di conduzione lenta di fibre amieliniche C tattili (CT), afferenze che rispondono al tocco delicato. Le afferenze tattili C sono un tipo distinto di fibre amieliniche a bassa soglia di meccanorecettori che sono collegate con percorsi interocettivi neurali. Tali afferenti hanno una velocità di conduzione lenta (da mezzo secondo ad uno di ritardo dal momento dello stimolo all’arrivo al cervello). Poiché questo tipi di recettori non sono mai stati trovati nella pelle glabra (aree con assenza di pelo, come il palmo della mano e l’area plantare del piede) nonostante numerose registrazioni microneurografiche, si suppone che siano presenti solo nella pelle pelosa. Le cellule vengono stimolate da una leggera pressione sulla pelle e rispondono prevalentemente ad un tocco dolce e carezzevole. Le afferenze tattili C sono collegate a specifiche aree del cervello: la corteccia insulare, il solco temporale superiore posteriore, la corteccia prefrontale mediale e la corteccia cingolata dorso anteriore, che sono noti per essere attivati dal tocco affettivo (McGlone et al 2014). Si è concluso che la pelle dei primati contiene particolari recettori tattili che formano un sistema per il tocco sociale che può essere alla base della risposta emotiva, ormonale (ad esempio l’ossitocina) e quelle affiliative al contatto simile ad una carezza, cioè quello pelle-a-pelle tra gli individui. La profonda importanza di un tale sistema per la salute umana e il suo benessere è stato a lungo indicato (Montague 1971), almeno dal classico studio di Harlow (1958) utilizzando un neonato di scimmie Rhesus che esprimono affetto per una madre surrogata in risposta al comfort tattile . Ciò è ribadito da McClone et al. (2014) che ha suggerito l’ "ipotesi del tocco affettivo": il ruolo essenziale del sistema CT è quello di fornire un meccanismo di periferiche per la segnalazione di un piacevole contatto pelle-a-pelle negli esseri umani, promuovendo in tal modo il tocco interpersonale e il comportamento affiliativo. Fascia come un organo di interocezione Nei tessuti muscolo-scheletrici solo una piccola quantità di terminazioni nervose sensoriali sono meccanocettori mielinici legati alla propriocezione, come fusi muscolari, recettori Golgi, corpuscoli di Pacini o terminazioni di Ruffini. Prevalentemente, circa l'80% dei nervi afferenti, termina in terminazioni nervose libere (Schleip, 2003). I ‘recettori muscolari interstiziali’ che si trovano nei tessuti fasciali come l'endomisio o il perimisio sono collegati sia con i neuroni amielinici afferenti (allora si chiamava tipo IV o fibre-C) o assoni mielinizzati (tipo III o fibre Ad). Infatti il 90% di queste terminazioni nervose libere appartengono al primo gruppo, i neuroni C con fibre a conduzione lenta. Gli studi di imaging Funzionale magnetico di Olausson et al. (2008) hanno rivelato che la stimolazione di queste fibre neuronali C producono l’ attivazione della corteccia insulare (che indica un chiaro ruolo interocettivo di questi recettori) e non della corteccia primaria somatosensoriale che di solito è attivata da input propriocettivi. La sorprendente conclusione di questo è che il numero di recettori interocettivi nei tessuti muscolari di gran lunga oltrepassa la quantità di terminazioni propriocettive. Quantitativamente, si potrebbe stimare che per ogni nervo propriocettivo che termina in questi tessuti sono più di 7 le terminazioni che potrebbero essere recettori interocettivi. Mentre alcune di queste terminazioni nervose libere sono termorecettori, chemiorecettori, o hanno funzioni multimodali, la maggior parte di loro funzionano infatti come meccanocettori, che significa che sono sensibili alle tensioni meccaniche, pressione o deformazione di taglio. Mentre alcuni di questi recettori sono recettori ad alta soglia, è stato dimostrato che una porzione significativa (circa il 40%) può essere classificato come recettori a bassa soglia, che sono sensibili al tocco leggero, anche al tatto leggero come quello del “ pennello di un pittore" (Mitchell & Schmidt 1977). Molto probabilmente sono sensibili al dolce allungamento del tratto miofasciale eseguito da terapeuti. Tratto da Fascial Fitness Australia Traduzione di Barbara Valaguzza, Certified Rolfer®
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"Un percorso di riabilitazione fisioterapico è importante per ogni atleta professionista in fase di recupero da un infortunio, ma la pratica meno nota del Rolfing® potrebbe assolvere a ciò che il medico ha prescritto." Così asserisce Dee O’Keeffe in un interessante articolo pubblicato su www.independent.ie il 24 ottobre Maggiori informazioni e articolo completo qui: https://rolfing.org/could-rolfing-give-you-a-marathon-edge/ Fonte: European Rolfing® Association
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L'Associazione Italiana Rolfing® è lieta di comunicarvi l'imminente lancio del corso online e on-demand dedicato alla Fascia: IL FASCINO DELLA FASCIA Anatomia • Funzione • Dinamica Un corso per riscoprire il bello dell'anatomia umana in modo chiaro, semplice e piacevole per approfondire la vostra conoscenza della materia e stimolare la curiosità. Un corso IDEALE PER TUTTI, massaggiatori, fisioterapisti, personal trainer, insegnanti di yoga, bodyworkers e per tutti coloro che vogliono approfondire ed osservare l'anatomia umana sotto nuovi e moderni punti di vista. NUOVI STRAORDINARI PUNTI DI VISTA Il corso, in lingua italiana, sarà composto da diverse lezioni on-demand tenute da Pierpaola Volpones, Chair della Faculty Europea del Rolfing e Rita Geirola, insegnante della Faculty Europea di Rolfing e direttrice della scuola Formazione Italiana Rolfing®. Direzione Artistica: Marina Blandini Editing: Andrea Scirè Studio Ideato e Prodotto da: Associazione Italiana Rolfing Distribuito da: Formazione Rolfing Italia
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Rolfing un ottima base per lo Yoga? Così recita una parte dell'articolo "Regain Balance with Rolfing®", pubblicato lo scorso ottobre su "Life Positive", nota rivista internazionale in ambito dei benessere. Il Rolfing può risolvere il dolore e diversi disagi per una varietà di problemi di salute, tra cui mal di schiena, traumi, rigidità da invecchiamento e lesioni da movimento ripetitivo. Il Rolfing è anche un'ottima base per lo yoga e lo integra così come altre pratiche di benessere personale. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Rolfing non rientra nella categoria dei massaggi. LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE QUI Fonte: https://rolfing.org/positive-life-regain-balance-with-rolfing/ Articolo originale: https://www.magzter.com/stories/Health/Life-Positive/Regain-balance-with-Rolfing
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La parola "embrione" deriva dal greco " έμβρυον" (émbryon), composto da "en-" che significa "dentro" e "bryein" che significa "germogliare, fiorire". È questo il cuore pulsante della riflessione poetica e scientifica di Konrad Obermeier, insegnante di Rolfing® e studioso di embriologia biodinamica, che ci invita a guardare l’embrione come qualcosa di più di un organismo in sviluppo: una metafora vivente dell’essere umano in divenire, una danza silenziosa tra corpo, ambiente e coscienza. Nell’articolo “Letter from the Embryo – En-brýein”, Obermeier intreccia arte, filosofia e scienza in un racconto che emoziona e invita a riflettere. L’embrione, ci dice, non è solo una fase iniziale della vita, ma un essere relazionale, sensibile, plasmato tanto dalla genetica quanto dall’ambiente e dalla cultura in cui cresce – ancor prima di nascere. “L’embrione sta tracciando un territorio e costruendo una casa in un universo metabolico. Ha un enorme potenziale, ma nessuna esperienza diretta nella costruzione.” Nascosto nel ventre materno, invisibile all’occhio umano, l’embrione non si limita a crescere: si costruisce, si adatta, si relaziona, impara a esistere senza parole, senza pensiero cosciente, senza storia. Vive in un tempo puro, privo di proiezioni mentali. Il suo linguaggio è fatto di cellule, flussi metabolici, risposte immediate al mondo esterno. Un mondo che entra in lui, attraverso la madre, e che già comincia a modellarlo. È un essere “senza architetto”, ma non senza intelligenza: possiede un sapere antico, inscritto nel DNA e nella materia stessa del vivere. Quando l’embrione si specchia nella cultura Uno dei punti più suggestivi dell’articolo è la riflessione su come, nel corso della storia, l’embrione sia sempre stato plasmato dai racconti e dai paradigmi culturali. Nelle epoche orali, l’embrione era narrato nei miti. Per Aristotele, attraversava fasi vegetative, animali e infine umane, ricevendo l’anima solo in un secondo momento. Nelle visioni preformazioniste, era un minuscolo “uomo già formato” (homunculus) presente in ogni seme, che doveva solo ingrandirsi. La scienza moderna ha cambiato la narrazione, ma non ha cancellato il mistero. La genetica, la biologia molecolare, l’evoluzione ci offrono nuovi strumenti per comprendere lo sviluppo embrionale. Ma restano aperte domande che nessun microscopio o algoritmo può chiudere del tutto. “Il mistero non risiede più nel divino, ma si è trasfigurato nella tecnologia. Non è più il filosofo o il mistico a spiegare la vita, ma il genetista e il bioinformatico.” Dal corpo che cresce al corpo che sente In questa visione ampia e profonda, Obermeier recupera la centralità del corpo come soggetto del divenire. L’embrione non è una macchina biologica che esegue istruzioni genetiche, ma un essere che sente, che risponde, che si plasma nella relazione. Citazione dopo citazione, Obermeier ci porta a vedere lo sviluppo come un processo circolare, non lineare: dall’interno all’esterno e dall’esterno all’interno. La genetica non è tutto; l’ambiente, l’esperienza, la qualità delle relazioni sono altrettanto determinanti. “Lo sviluppo ontogenetico è la risposta riuscita dell’embrione a una domanda posta dall’ambiente.” In questa ottica, il corpo adulto non è qualcosa di “già dato”, ma una biografia incarnata, una storia di adattamenti, interazioni, sensazioni. Ecco perché, per chi lavora con il corpo – come nel Rolfing® – è così importante onorare l’origine di quel corpo, il suo silenzioso cominciare. Perché tutto questo parla a chi lavora con il Rolfing® Perchè “Letter from the Embryo” non è solo un articolo culturale o scientifico ma un invito a tornare alle origini del corpo. a riconoscere nel tocco, nel respiro, nella gravità, qualcosa che parla la stessa lingua dell’embrione, a creare spazio per il divenire, non per correggere ma per accompagnare. Per chi pratica il Rolfing®, questo articolo è una dichiarazione poetica del perché il nostro lavoro può andare tanto in profondità. Non tocchiamo solo tessuti, ma una memoria antichissima. Non invitiamo solo al movimento, ma alla possibilità di riscrivere la relazione tra corpo e ambiente. Fonte Letter from the Embryo – En-brýein” - Konrad Obermeier, - Basic Rolfing® Instructor“ Pubblicato su (Journal of dr. Ida Rolf) Structure, Function, Integration, novembre 2022. Per approfondire: www.rolf.org
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Il 15 Settembre presso il "Parcolistico" Centro Nuoto di Vignola, Maria Cristina Crivellari, Certified Advanced Rolfer™ Rolf Movement™ Practitioner, presso il suo stand offrirà informazioni sul metodo Rolfing e suoi benefici. In occasione dell'evento verrà effettuata una breve presentazione esperienziale di gruppo di Rolfing Movement™ dove verrà utilizzato il corpo libero, rolls per l'allungamento fasciale e lo strumneto soulsospension per decomprimere e risentire il proprio centro. Per informazioni contattare Rolfing Modena o direttamente Maria Cristina Crivellari
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Questo metodo parte dal presupposto che esiste correlazione tra forza di gravità e funzionamento armonico del corpo umano. Quanto più il corpo è allineato, tanto più la gravità può fluire. Ciò è anche possibile grazie alla plasticità del tessuto connettivo che permette al corpo di cambiare forma. Attraverso un tocco sensibile e deciso, il Rolfer agisce per liberare il corpo dalle sue restrizioni e riallineare la postura rispetto al campo di gravità, rendendola al contempo più armonica ed equilibrata. "Quando il corpo riesce a lavorare in modo appropriato, la forza di gravità può fluire attraverso di esso. Quindi spontaneamente il corpo guarisce se stesso" (Dr. Ida P. Rolf) Obiettivi del Rolfing • Aumentare il benessere individuale • Rendere il movimento più fluido ed efficiente • Migliorare la consapevolezza del proprio corpo Il Rolfing è un metodo che può essere utilizzato per riconoscere e provare a superare problematiche esistenti, che si possono ad esempio manifestare con mal di schiena, dolori cervicali, instabilità delle caviglie, periartriti scapolo-omerali ecc, ma anche come approccio preventivo per aiutare a mantenere e migliorare il proprio stato di benessere.
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Oggi celebriamo il 127° Anniversario di Ida Pauline Rolf! Oggi vogliamo festeggiare una donna straordinaria che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del benessere e del movimento: Dr. Ida P. Rolf. Nata il 19 maggio 1896, fondatrice del metodo Rolfing, che con le sue intuizioni ha trasformato la vita di molte persone in tutto il mondo. Con la sua visione e la sua dedizione, la dr. Ida P. Rolf ha sviluppato un approccio olistico unico che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo il nostro corpo e la sua connessione con la nostra salute e il nostro benessere. La sua visione rivoluzionaria sull'importanza della Fascia nel nostro corpo [oggi comprovata da sempre più numerose ricerche scientifiche] ha aiutato innumerevoli persone a liberarsi da tensioni, dolori e limitazioni, migliorando la loro postura, il movimento e l'equilibrio globale. A 127 anni dalla sua nascita, celebriamo l'eredità di Ida P. Rolf e il suo impatto duraturo sulla nostra comprensione della fascia e del corpo umano. Riconosciamo il suo ruolo di pioniera nel diffondere la consapevolezza sulla fascia e nel fornire una base teorica per il metodo di lavoro corporeo che continua ad ispirare sempre più professionisti nel campo del benessere. Che sia attraverso le mani di un Rolfer® o l'influenza dei suoi insegnamenti, l'eredità di Ida P. Rolf vive attraverso ogni persona che ha sperimentato la trasformazione e la libertà che l'Integrazione Strutturale può offrire. Anche quest'anno celebriamo la vita di Ida P. Rolf, la sua straordinaria visione e il suo contributo senza tempo alla nostra comprensione del corpo e del benessere. Rendiamo omaggio a questa pioniera nella ricerca sulla Fascia e rinnoviamo il nostro impegno a vivere in armonia con il nostro corpo, la mente e lo spirito. Un giorno importante per tutti i Rolfer® In occasione del compleanno della dott.ssa Ida Pauline Rolf, fondatrice del metodo Rolfing®, in contemporanea con i Rolfer™ di tutta Europa, da oggi fino alla fine di Maggio, molti Rolfer™ italiani iscritti all'Associazione Italiana Rolfing®, proporranno iniziative e promozioni per ritrovare il proprio benessere e ripartire con più energia, equilibrio ed dinamismo. Vi invitiamo dunque a contattare il Rolfer a voi più vicino per scoprire quali iniziative ha riservato per voi in questo periodo. Sconti, promozioni, studi aperti e tante altre attività locali sono attive per favorire il vostro benessere e perpetuare il ricordo della dr. Ida P. Rolf Inizia da qui Trova il Rolfer a te più vicino attraverso il tool di ricerca presente nella sezione "Trova un Rolfer" di questo sito, chiama il +39 337 222627 oppure invia una e-mail alla nostra segreteria per essere orientato verso la scelta migliore alle tue esigenze! TROVA UN ROLFER CHIAMA INVIA UNA E-MAIL
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L’esperienza personale vissuta durante le dieci sedute di rolfing è stata meravigliosamente positiva. La curiosità e i dubbi nei confronti di qualcosa conosciuta per passaparola e poi letta su alcuni siti internet, si è trasformata in qualcosa di unico mai provata prima che ha cambiato in meglio non solo il mio stato di salute fisico ma anche psicologico. E' trascorso ormai un anno dall’ultima seduta eppure difficilmente scordo cio’ che ho provato. Sono rimasto sorpreso quando alla prima seduta dopo aver conosciuto il mio rolfer abbiamo scattato delle foto per vedere il mio modo di stare in piedi e subito dopo la fine di quest’ultima sembravo un’altra persona, più alto, più dritto: avevamo lavorato solamente sulla respirazione ma la sensazione era come se le sue mani sprofondassero nel mio corpo. La seconda seduta è stata quella che ha dato la svolta in positivo al mio stato di salute (trauma al ginocchio). Il mio rolfer ha lavorato alle articolazioni della gambe, ginocchia e caviglie. La seduta è stata un po’ fastidiosa e dolorosa andando via a fine seduta molto scoraggiato. Qualche giorno dopo, senza rendermene conto, salivo le scale senza sedermi sugli scalini e addirittura mi sono sorpreso qualche settimana dopo a salire in corsa le scale per rispondere al telefono. Erano cambiate le mie risorse in modo silenzioso mentre svolgevo le mie azioni e le mie abitudini quotidiane. La terza seduta seduta è stata svolta in posizione laterale ed è servita per mettere in connessione prima e seconda seduta. La quarta seduta è stata svolta anche qui sulle gambe ma anche sul bacino ed il risultato notato dopo la seduta e dopo giorni è stato vedere o meglio sentire i miei miglioramenti. Sentivo leggero il mio passo durante il cammino e non sentivo più tensione alla schiena standomene tanto in piedi. Non ho ben chiaro il ricordo della quinta seduta. Nella sesta seduta, ricordo il lavoro svolto sul bacino le parole del rolfer sono state quelle di far respirare il bacino, oggi direi che lo scopo della sesta seduta è stata quella di lavorare sull’osso sacro e le sue relazioni con l’iliaco e il coccige e la parte superiore ed inferiore del corpo, e quindi il termine “far respirare il bacino” voleva dire che durante la respirazione il movimento della gabbia toracica e della colonna vertebrale si propagasse sul bacino e parti connesse come se fosse un’onda. La settima seduta, occupandosi della testa, collo e articolazione temporo-manibolare la ricordo in modo particolare in quanto, oltre ad aiutare il mio corpo a stabilizzarsi sempre più, è quella che coinvolge più da vicino la mia professione di odontoiatra. Problemi tra collo, torace e testa sottoforma di tensioni vengono trasferiti all’articolazione temporo mandibolare. In questa seduta si provvede a lavorare sulle fasce dei muscoli temporali in modo da metterli in equilibrio bilanciandoli a destra e sinistra. Ottava, nona seduta, cosi come la decima sono servite come chiusura a ciò che abbiamo lavorato nelle sedute precedenti.
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Come nasce lo stress? La nostra vita di tutti i giorni ci sottopone continuamente ad un serie di eventi e stimoli che creano pressione e stress. E' scientificamente dimostrato, infatti, che mente e corpo sono in stretta connessione, e tutto ciò che avviene a livello mentale successivamente causa reazioni sul corpo. Il nostro organismo è costretto a cercare continuamente delle mediazioni per poter fare fronte a tutte le situazioni della vita ma, allo stesso tempo, deve recuperare energie e ristabilire un equilibrio. In questo contesto, lo stress rappresenta una reazione adattativa, fisiologica e naturale che, se circoscritta, può essere anche sana. Quando però lo stress da stimolazione è particolarmente intenso o prolungato, esso diventa nocivo, fino al punto da creare alterazioni psicofisiche. Lo stress è il tessuto connettivo. Uno dei sistemi particolarmente sensibili a queste alterazioni psicofisiche scaturite dallo stress è il tessuto connettivo, una rete infinitesimale di tessuto a strati densi presente dalla superficie del corpo fino agli strati più profondi, che collega ossa, tendini, legamenti, muscoli e visceri. Il tessuto connettivo è intimamente connesso al sistema nervoso autonomo (conosciuto anche come Sistema Nervoso Vegetativo, composto dal sistema Simpatico e da quello Parasimpatico) che influenza particolarmente tanto il tono quanto la viscosità. Come si manifesta lo stress sul tessuto connettivo? Senza rendercene conto, ci ritroviamo a subire gli effetti dello stress sul nostro tessuto connettivo quasi quotidianamente: quando diciamo frasi come “mi si stringe il cuore”, “ho un nodo alla gola”, “sento due macigni sulle spalle” vuol dire che stiamo percependo proprio quello che avviene nel nostro tessuto connettivo. Stati come paura, preoccupazioni e rabbia innescano delle alterazioni che danno vita a delle vere e proprie restrizioni all’interno del tessuto connettivo, le quali possono sfociare in dolori cronici della schiena e del collo, irrigidimenti, emicranie, alterazioni viscerali e fibromialgie. Per combattere queste alterazione è necessario avere un apparato muscolo-scheletrico in grado di rimandare sensazioni di forza, di prontezza al movimento, di capacità elastica e scattante, per contribuire a rispondere con sicurezza all’evento stressante. Un potente aiuto conto lo stress lo può fornire il Rolfing. Per porre fine a situazioni come quelle appena descritte serve un intervento sul sistema nervoso che inneschi un profondo processo di autoregolazione. L’Integrazione Strutturale Rolfing, un efficace metodo di lavoro che agisce sulla fascia, a profondo valore psicofisico che consente, generalmente in dieci sedute, di allentare restrizioni fisiche, di allineare il corpo, di far riacquisire alla persona libertà di movimento, ampiezza di respiro e spazio mentale. Questo insieme di condizioni favorevoli agisce come un flusso di informazioni che dal “soma”, il corpo, arrivano alla neocorteccia, la quale “elabora” gli input positivi di benessere. Grazie ad essa la persona può “filtrare” gli eventi stressanti giungendo a un livello di percezione nuova, utile a gestire al meglio lo stress. Il Rolfer 'guida' la persona all’esplorazione delle proprie sensazioni corporee, facendogli prendere contatto con immagini, emozioni, pensieri e schemi motori, così da fargli recuperare il senso del proprio corpo attraverso una nuova e profonda stabilità psicofisica. Tutto ciò, a livello corporeo, gli permette di utilizzare al meglio la forza di gravità come una sorta di energia propulsiva che lo fa sentire forte, sicuro e libero di esprimersi. A livello psichico, invece, l’attivazione del sé corporeo profondo aumenta la capacità di auto ascolto e permette all'individuo di essere in contatto con una nuova consapevolezza delle proprie risorse, grazie alla quale impara a gestire con concentrazione e calma le situazioni di difficoltà e stress. Dopo aver provato il Rolfing, la persona scoprirà di possedere dentro di sé una inesauribile sorgente di forza e benessere, a cui poter attingere in qualsiasi momento della sua vita. di Daniela Risser Certified Rolfer™
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Ida Paulina Rolf Il Rolfing deve la sua nascita a Ida Pauline Rolf. All'età di 20 anni circa Ida Rolf si diplomò al Barnard College di New York, e a 25 anni ottenne il PhD in Biochimica al "College of Physicians and Surgeons" presso la Columbia University. Nei sette anni successivi lavorò presso il rinomato Rockefeller Institute for Medical Research dove ottenne - cosa insolita per una donna a quel tempo - la posizione di Professore Associato. Dalla pratica dello Yoga, e grazie alla sua formazione scientifica, la Rolf sintetizzò un metodo che chiamò "Integrazione Strutturale". Dedicò il resto della sua vita a insegnare e trasmettere questa tecnica che più tardi prese il suo nome, "Rolfing".
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Lunedì 16 dicembre 2019 dalle ore 20:30 alle 22:00, una serata dedicata al Rolfing® e ai suoi benefici presso Rolfing Veneto Via L. Einaudi 124, 31015 Conegliano. I ritmi frenetici di oggigiorno, lo stress, la stanchezza e la mancanza di movimento tendono ad irrigidire e disorganizzare il nostro corpo invecchiandolo velocemente. Il Rolfing® ha la capacità di rimodellare il corpo e di creare un vero effetto antiaging che durerà nel tempo. Evento aperto al pubblico, previa prenotazione al 393 490 55 95. maggiori informazioni qui
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Sono E.C., un medico chirurgo che ha h iniziato a provare il Rolfing dopo aver a lungo tentato di alleviare i miei dolori con tanti farmaci ed uno scarso beneficio. I miei problemi erano dovuti principalmente ad una postura scorretta, viziata da un seno pesante, tante ore passate sui libri, davanti al computer o in piedi nei reparti. A causa di questo insieme di cose, ho iniziato a provare dolori alla spalla e un mal di testa correlato ai problemi al collo e alla spalla stessa. I dolori a quest'ultima sono comparsi a 16 anni, probabilmente causati dallo zaino troppo carico di libri. All'epoca, il fisiatra mi disse che era solo un problema di postura e mi consigliò di rinforzare la scarsa muscolatura col nuoto. Inutile dire che iniziai a nuotare ma i problemi, ovviamente, peggiorarono. Questi dolori, inizialmente periodici, diventarono invalidanti: provavo un grande dolore anche a riposo, tale da svegliarmi anche di notte con la brutta sensazione del mio omero che slittava in avanti. A soli 24 anni, senza nessun effettivo trauma, anche solo prendere qualcosa da uno scaffale era diventata un'impresa ardua. Arrivata a questo punto provai ad andare da un ortopedico, feci una risonanza con contrasto endoarticolare per capire la causa dei miei dolori e per trovare una “canonica soluzione medica”. La risposta fu la seguente: ”non c'è nulla da fare, hai diverse lesioni, puoi provare con un po' di fisioterapia per alleviare i sintomi ma ci sono pochi margini di miglioramento. Opereremo appena la situazione diventerà insostenibile”. Io però avevo deciso che non avrei fatto nessuna operazione, volevo trovare, almeno come prima opzione, un metodo più conservativo. Niente fisioterapia, dato che lo stesso ortopedico l'aveva già etichettata come scarsamente efficace. Allora diedi ascolto a mia madre, che aveva già provato beneficio col Rolfing: mi interessava l'idea che il suo obiettivo era riportare in equilibrio l'intera struttura e non solo la spalla dolente. Questo metodo sfrutta la manipolazione del tessuto connettivo stimolando i meccanocettori presenti sui tessuti. Era qualcosa che si sposava con la mia formazione: io sono un medico, in una famiglia di medici e per me tutto deve avere una spiegazione basata sull'anatomia, la fisiologia e via discorrendo. Iniziai le sedute e mi liberai gradualmente dal costante dolore alla spalla, dai risvegli notturni e dall'impossibilità di eseguire i più semplici gesti della vita quotidiana. Ovviamente il danno strutturale alla mia spalla rimane, ma la funzionalità di questa è assolutamente e decisamente migliorata. La mia muscolatura, nonostante le lesioni articolari che ne viziavano il movimento, ora lavora in perfetta armonia col resto del corpo. Come se non bastasse, ho acquistato una percezione corporea della quale, prima, non conoscevo neanche l'esistenza e oggi non vivo più il mio corpo passivamente. Mi rendo conto degli atteggiamenti sbagliati che assumo per stanchezza e cerco, portandoci l'attenzione, di correggerli, riuscendo facilmente a ritrovare e mantenere quella posizione eretta prima troppo scomoda e innaturale per me. Durante il trattamento sono tornata in piscina e, man mano che andavo avanti con le sedute, mi rendevo conto di essere integrata, fluida nei movimenti, più efficace nella nuotata, ogni sforzo mi pesava meno, e questo ha migliorato di molto le mie prestazioni. Tutto funzionava come un ingranaggio ben oliato. Anche nella corsa, da me sempre odiata, mi rendo conto che il mio movimento è, ora, più armonico, funzionale ed economico. In conclusione mi sento di dirvi: “meno antidolorifici più Rolfing”, perché bisogna risolvere il problema, non solo tacitarne momentaneamente il sintomo.
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Da quando L'Associazione Italiana Rolfing® è stata ufficialmente riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) come associazione idonea al rilascio dell'attestazione di qualità e di qualificazione professionale per i propri soci, la professione Rolfer™ è ancor più una concreta opportunità di crescita e sviluppo professionale. Grazie a Formazione Rolfing® Italia è possibile formarsi come Rolfer™ o intraprendere percorsi di approfondimento specialistico ideali per tutti i bodyworker. Illustri docenti uniti ad un ampio parco corsi e seminari permette di offrire il miglior panorama formativo di sempre in ambito di integrazione strutturale e lavoro corporeo. Maggiori informazioni qui
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L'incontro si terrà giovedì 24 Gennaio a Conegliano, presso CENTRO RESPIRO, in Viale Italia 194. Gradita la prenotazione al numero 0438 353 44. Maggiori informazioni su Roberto Rosolen qui
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Oggi vi proponiamo una storia di successo pubblicata sul sito ufficiale dell'European Rolfing Association (“Fascial Training Meets Rolfing®”, rolfing.org), in cui Markus Rossmann, Certified Rolfer® ed esperto di Fascial Training, racconta il suo percorso professionale e l’innovativo incontro tra Rolfing®. Questo articolo conferma ancora una volta come la sinergia tra approcci manuali e movimento consapevole rappresenti una delle direzioni più promettenti per il benessere e la prevenzione. Dalla scienza dello sport al Rolfing® Rossmann, con una formazione in scienze motorie e riabilitazione, si è avvicinato al Rolfing® dopo aver sperimentato personalmente i suoi benefici. L’approccio olistico e la qualità del tocco tipici del Rolfing® hanno segnato profondamente la sua carriera, portandolo a integrare queste competenze con le più recenti scoperte sulla fascia.Rossmann ha sviluppato metodi come il “Fascial Walk”, una camminata consapevole che migliora salute e postura, e “Treatment in Motion”, che combina trattamento manuale e movimento per risultati più duraturi. Questi approcci si basano sull’idea che la salute sostenibile si ottiene solo integrando esercizi mirati e movimento consapevole nella vita quotidiana. Il valore unico del Rolfing® Secondo Rossmann, il Rolfing® si distingue per la sua visione globale della persona e la capacità di lavorare sia sulla struttura fisica che sugli aspetti psicologici. L’attenzione alla fascia e la formazione approfondita dei Rolfers® offrono strumenti unici per affrontare squilibri e promuovere il benessere a lungo termine. Rossmann sottolinea come le recenti ricerche scientifiche abbiano dimostrato l’importanza della fascia nella salute e nella prevenzione. Prevede che, in futuro, nessun terapista potrà prescindere da una solida formazione sul lavoro fasciale, e che i Rolfers® avranno un ruolo sempre più centrale anche in ambito clinico e riabilitativo. Consigli ai nuovi Rolfers® Rossmann invita i nuovi professionisti a perseverare, continuare a formarsi e sviluppare uno stile personale, sottolineando come la creatività e la curiosità siano fondamentali per la crescita nel campo del Rolfing®. Questo articolo/intervista a Markus Rossmann dimostra come l’integrazione tra Rolfing® e fascial training rappresenti una frontiera innovativa per il benessere e la prevenzione, valorizzando la formazione dei Rolfers® e il ruolo centrale della fascia nella salute globale della persona. Fonte: leggi l'articolo originale Interview partner: Markus Rossmann, Certified Rolfer®, fascia and health expert Interview and editing: Sabine Becker Photo: Copyright © Bicom and Markus Rossmann private
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Con l'inizio del nuovo anno scolastico, i ragazzi dovranno nuovamente portare pesanti borse scolastiche. Gli adolescenti tendono sempre più spesso a portare le borse o gli zaini su una sola spalla. Tuttavia, questa abitudine può causare mal di schiena e altri problemi di salute significativi, tra cui problemi posturali, specialmente durante la fase di crescita. Questo articolo esamina come prevenire danni alla postura dovuti al trasporto delle borse scolastiche e come l'integrazione strutturale Rolfing® possa aiutare ad alleviare i disagi esistenti. Rischi per la salute delle borse scolastiche a tracolla Portare una borsa scolastica su una sola spalla comporta una distribuzione irregolare del peso, che influisce negativamente sulla postura. Nel tempo, ciò può causare diversi problemi: Dolore a spalle e collo: I muscoli sul lato che sopporta il peso sono sovraccaricati, mentre quelli sull'altro lato rimangono sottoutilizzati. Disallineamento spinale: Il corpo compensa il peso curvandosi, il che può portare a un disallineamento della colonna vertebrale. Dolore a fianchi e schiena: Lo squilibrio può anche affaticare fianchi e parte bassa della schiena, causando dolore e disagio. Uno studio condotto dalla Human Factors and Ergonomics Society ha rilevato che anche il trasporto di uno zaino che pesa il 10% del peso corporeo di un bambino influisce negativamente sulla postura, aumentando l'asimmetria delle spalle e la flessione laterale della colonna vertebrale. Ulteriori ricerche indicano che anche carichi più leggeri possono causare cambiamenti biomeccanici significativi, influenzando la postura delle spalle e del collo. Tuttavia, secondo uno studio recente, è piuttosto comune che gli scolari trasportino carichi che superano il 15% della loro massa corporea, il che aumenta significativamente la probabilità di dolore. Consigli per portare le borse scolastiche Per evitare danni alla postura e fastidi fisici, gli adolescenti dovrebbero seguire questi semplici ma efficaci consigli: Alternare le spalle: Se si utilizza una borsa a spalla, è bene alternare spesso la spalla per distribuire il carico in modo uniforme su entrambe le spalle Usare zaini: Scegliere zaini con due spallacci per distribuire il carico uniformemente sulla schiena. Uno zaino ergonomico con una cintura sui fianchi può aiutare a spostare parte del peso sui fianchi, riducendo lo sforzo sulle spalle. Ridurre il peso: Controllare regolarmente la borsa e i libri necessari per mantenerne il suop peso ridotto. Idealmente, la borsa non dovrebbe superare il 10% del peso corporeo di chi la indossa, con il 5% come obiettivo ottimale. Portare regolarmente borse scolastiche pesanti può portare a problemi posturali a lungo termine che, nei casi più gravi, possono causare ernie del disco o curvature della colonna vertebrale. Il corpo si adatta automaticamente per bilanciare il peso pesante, causando tensione, mal di schiena, collo e mal di testa. Come l'integrazione strutturale Rolfing® può aiutare L'integrazione strutturale Rolfing® è un approccio olistico volto ad allineare in modo ottimale la struttura del corpo considerando la gravità e migliorando la postura attraverso una serie di sessioni. Il Rolfing può affrontare i problemi causati dal trasporto asimmetrico delle borse in diversi modi: Ripristino dell'equilibrio muscolare: Il Rolfing aiuta a rilasciare la tensione e a ripristinare l'equilibrio nei muscoli, soprattutto quelli interessati dal trasporto di una borsa su una spalla, il che può alleviare dolore e disagio. Miglioramento dell'allineamento strutturale: Il Rolfing lavora sulla fascia, il tessuto connettivo che circonda muscoli e organi. Riallineando la fascia, il Rolfing promuove una migliore postura e struttura complessiva. Insegnamento di semplici esercizi: I Rolfers possono supportare gli adolescenti mostrando loro esercizi efficaci per rafforzare i muscoli, migliorare la flessibilità e ridurre la tensione causata dal trasporto delle borse scolastiche. Aumento della consapevolezza del corpo: Attraverso il Rolfing, gli adolescenti diventano più consapevoli della propria meccanica corporea e postura, consentendo loro di apportare modifiche alle abitudini quotidiane. Gli adolescenti possono sviluppare una consapevolezza della necessità di una postura eretta quando portano la borsa scolastica. Una buona postura non è importante solo per l'aspetto, ma anche per sentirsi bene ogni giorno e vivere senza tensioni, dolori e disallineamenti. Se gli adolescenti avvertono disagio dovuto al trasporto di borse scolastiche su una spalla, l'integrazione strutturale Rolfing® può essere una soluzione efficace per riallineare il corpo e alleviare il loro dolore. Una combinazione di trattamento manuale Rolfing e allenamento alla consapevolezza corporea può migliorare le abitudini di trasporto delle borse scolastiche durante la fase di crescita critica e prevenire futuri problemi posturali. Trova un Rolfer® certificato vicino a te e scopri come può supportare tuo figlio o adolescente nella crescita sana e nella postura. Articolo Originale: European Rolfing Association - https://rolfing.org/articles/blog/impact-sling-bags-backpacks-posture Fonti Justyna Drzał-Grabiec et al., "Effects of Carrying a Backpack in an Asymmetrical Manner on the Asymmetries of the Trunk and Parameters Defining Lateral Flexion of the Spine," Human Factors. The Journal of the Human Factors and Ergonomics Society, August 2014. Shivani Mandrekar et al., "Effects of carrying school bags on cervical and shoulder posture in static and dynamic conditions in adolescent students." Cazmon Suri et al., "Effects of School Backpacks on Spine Biomechanics During Daily Activities: A Narrative Review of Literature." Bridget Grobler et al., "The Acute Effects of Schoolbag Loading on Posture and Gait Mechanics in 10- to 13-Year-Old Children: A Cohort from the North West Province."














