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Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Rolfing e Feldenkrais Fascia: l’anello di connessione tra integrazione strutturale e funzionale. Il Rolfing® incontra il Feldenkrais, un incontro gratuito e online per comprendere come l'integrazione strutturale e la terapia fasciale siano discipline trasversali ed altamente efficaci. Un incontro per scoprire come la ricerca sulla fascia migliora la professionalità e l'approccio al lavoro corporeo. Durata: 1h Piattaforma: Facebook. Moderatrice: Marina Blandini - Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Interverranno: Rita Geirola, membro della Facoltà europea di Rofling e Rolf Movement, insegnante Feldenkrais, insegnante Pilates Lucia Isabella Grazioli, Rolfer e insegnante di Feldenkrais Simone Costa, Counselor a mediazione corporea, Rolfer (studente Feldenkrais) Raffaele Viscido , Rolfer , Fisioterapista, Mezierista ( studente Feldenkrais) Pierpaola Volpones, chair della Faculty Europea del Rolfing In regia Eleonora Celli, presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia Il tocco del Rolfing permette un’informazione rifinita e precisa del sistema nervoso Rita Geirola Una serie di incontri Rolfing Terapia Fasciale Arti Corporee come la ricerca sulla fascia ha migliorato la mia professionalità Tra ricerca, tradizione, innovazione e applicazione, in occasione del 125esimo anniversario della nascita di Ida Pauline Rolf, l'Associazione Italiana Rolfing, a partire dal 20 Marzo, lancia una serie di incontri tematici, online e gratuiti, con diversi professionisti del lavoro corporeo, che stanno già integrando, con successo, nel loro flusso di lavoro quotidiano le ultime scoperte sulla fascia (Tessuto Fasciale - Interstitium) . Un'apertura alla conoscenza di come la geniale intuizione di Ida Pauline Rolf abbia orientato la Ricerca Scientifica e di come le relative scoperte abbiano migliorato la pratica professionale. SCOPRI LE ALTRE DATE
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Sono Alberta, ho 68 anni, e questa è la mia testimonianza sul Rolfing e sul rapporto con la mia rolfer, Miita Mazzali Fulgenzi. Ve la racconto in modo diretto, sull'onda emotiva di una esperienza per me molto importante. Quando cominciai il mio percorso avevo in testa una domanda: come sarà la persona a cui mi sarei affidata per molti mesi? La professionista in questione era Miita Mazzali, una delle prime rolfer in Italia, che mi aspettava nel suo studio a Roma, vicino a Villa Ada, quel parco in cui lo scrittore Niccolò Ammaniti aveva ambientato un suo esilarante romanzo. Il mio percorso iniziava quindi con una citazione letteraria e un sorriso, e questa mi metteva già di buon umore. Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me. E, più o meno, della mia stessa età. La prima cosa che ho pensato è stata: Miita è una fata benevola. “Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me” La prima seduta era partita con l’anamnesi (la raccolta dalla voce diretta del paziente di tutte quelle informazioni che possono aiutare il terapista a indirizzarsi verso una diagnosi corretta, ndr), che non nascondo, mi stava metteva un po’ di ansia. Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia. Ero appesantita e in più le analisi avevano diagnosticato che era in atto un processo di degenerazione artrosica delle ginocchia molto avanzato. Ginnastica, in vita mia, non ne avevo mai fatta, se non sporadicamente e con la sensazione di essere costretta: detestavo le palestre e la filosofia del fitness. Lavoravo per ore al computer e nel tempo libero amavo stare sdraiata a leggere un libro. L’unica attività fisica che mi piaceva fare era camminare, ma ora le mie gambe mi dicevano che non potevo più farlo. Ero appena andata in pensione, mi aspettava una vita nuova in un mondo nuovo, mi ero trasferita appositamente in campagna ma il mio corpo sembrava non volermi più seguire. “ Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia” Dopo il colloquio iniziale, con Miita siamo passati alla pratica: mi ha visto camminare e ha notato subito che avevo le spalle troppo rigide, ero sulla difensiva, col busto troppo in avanti e una traiettoria inquinata dal mio disturbo visivo da ambliopica. Dopo un po’ di percorsi mi sono sciolta e mi sono messa sul lettino. Le sue mani hanno cominciato a toccarmi partendo dai piedi. Miita mi ha spiegato che a ogni seduta si sarebbe lavorato su una parte del corpo, fino a completare le dieci tappe. Il suo è un massaggio forte, profondo e spesso anche doloroso, tanto che durante la manipolazione mi ha detto: “guardi che posso farle male…” Il suo lavoro è molto intenso, faticoso, eppure Miita riusciva sempre ad essere morbida e accogliente, con delle braccia quasi materne. Miita mi ha poi spiegato che ogni seduta sarebbe finita con un lavoro sulla testa e, quando lo ha praticato, mi sono sentita 'sciolta'. Il massaggio cranio-sacrale mi piace molto ma quello di Miita mi ha liberato da tutte le tensioni, commuovendomi. Mentre glielo stavo dicendo ho sentito due lacrime scorrere sulle guance. Mi sono vergognata un po’ e lei mi ha sorriso. Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi. Ci vediamo tra quindici giorni, mi ha detto Miita. La seconda seduta ha riprodotto la magia della prima. Sono entusiasta e grata, anche se il lavoro sui muscoli delle gambe si è rivelato per me molto doloroso. “Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi” Dopo la terza seduta, mi accorgo che la mia terapia va avanti con un po’ di lentezza, perché vivo a duecento chilometri di distanza, devo prendere auto e treno per arrivare a Roma, spesso rimando gli appuntamenti, costringendola a cambiare la sua agenda. Miita dice che devo mantenere la continuità, altrimenti il lavoro è inutile. So bene - ormai mi conosco – che sta riaffiorando la mia resistenza a muovermi, a 'sentire' il corpo. D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica, che ho praticato per molti anni. Sento che si è instaurato il transfert con Miita, e il fatto che lei mi conosca, che sappia il mio segreto, mi mette sulla difensiva. Tuttavia, lo ammetto, a volte penso: non ci torno più. La mia 'fatina benevola', però, mi sgrida. E ha ragione. “D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica. che ho praticato per molti anni” In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno. La devo riconoscere, abbracciare, amare. In quel dialogo tra noi sento che è una sofferenza che conosce bene, chissà se è arrivata a questo meraviglioso lavoro perché aveva bisogno di riconoscere anche lei la bambina che era stata. È un momento di empatia perfetta, che resterà per sempre nel mio cuore. Mi chiede che cosa mi fa sentire davvero “dentro” il mio corpo, e io rispondo stare nell’acqua, ma senza dover nuotare, senza dover per forza compiere una prestazione. E lei mi dice: stai nell’acqua, muoviti come vuoi, lentamente, fai le capriole e sorridi alla bambina che eri. È il tuo elemento. “In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno” Dopo la fine del percorso di dieci sedute, ci siamo viste altre volte, quando io potevo andare o quando lei aveva un’ora libera. Ora che avevo ricominciato a sgambettare, un po’ di mantenimento mi avrebbe fatto solo bene. Mi accorgo che avevo fatto la stessa cosa anche con la mia psicoanalista, come a prolungare un legame, un amore. Avevo in mente di chiamare Miita per vederla quando ho saputo che ci aveva lasciati. Un tumore l’aveva portata via in poco tempo. Avrei voluto sentirmi ancora tra le sue braccia. Avrei voluto abbracciarla anch’io e cullarla come lei aveva fatto con me.
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Il Webinar in programma per 12 Giugno sarà diviso in due parti, nella prima la dott.ssa Carla Stecco parlerà di “Fasce e pavimento pelvico“ e delle sue ultime ricerche scientifiche e dei loro riscolti pratici. Nella seconda parte interverranno la prof.ssa Rita Geirola e prof.ssa Pierpaola Volpones con un focus su "Dinamica del bacino e le relazioni con le funzioni del cammino e del respiro". Un webinar di approfondimento altamente consigliato per: Rolfer, Insegnanti di Yoga, insegnanti di Feldenkrais, Massaggiatori, Fisioterapisti, Personal trainer, Terapisti, Osteopati e a tutti i Professionisti del lavoro corporeo. La ricerca della dott.ssa Carla Stecco è una punta di diamante per i professionisti che si occupano di manipolazione della fascia. La precisione e chiarezza della sua capacità espositiva, è una qualità che rende semplice la comprensione della struttura fasciale funzionale ed efficace l’applicazione in ambito terapeutico e riabilitativo. Maggiori informazioni e iscrizioni cliccare nel link sotto: ISCRIVITI ADESSO
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Rolfing®S.I., danza e arti marziali interne L´architettura esperienziale del movimento di Nicola Carofiglio Il concetto di architettura del movimento deriva dalla possibilità che il mio passato di danzatore e l´essere approdato alla pratica e studio di tecniche corporee "interne" quali Shiatzu, Taiji e finalmente Rolfing®SI, mi hanno concesso di sentire e quindi conoscere il corpo in movimento dall´interno e dall´esterno. L´idea di una architettura corporea sperimentale è ancora oggi esclusa da tutti gli ambiti dove il corpo ha un ruolo fondamentale: formazione medica, nella pratica della maggior parte degli sport, negli ambienti come teatro e musica. Quando si studia anatomia nel modo classico, questa non è mai sperimentata dall´interno, ma sempre tramite intermediari quali libri, modelli, cadaveri. Il medico o terapista, nelle loro formazioni, ambiscono a una comprensione intellettuale, oggettiva, scientifica, della struttura di un fegato, delle sue interrelazioni e funzioni con altri organi. In questo caso i latini direbbero "cognosco". Le discipline del movimento quali danza e arti marziali ambiscono a sentire il corpo nel suo istante vivo per coglierne le diverse implicazioni e variabili. In questo caso i nostri saggi antenati utilizzerebbero il termine "sapio", radice di sapere e assaporare, gustare. Cognosco e sapio sono due aspetti a mio avviso complementari. È possibile studiare e verificare gli enunciati e modelli dell´anatomia cognitiva focalizzando l´attenzione allo spazio interno del corpo e rilevare il livello di percezione e consapevolezza interiore ed esteriore (interocezione ed esterocezione), la qualità della voce, del respiro, dei volumi, del contatto, la pesantezza e/o leggerezza di una posizione o movimento. Fin dai primi giorni della nostra vita ap-prendiamo e com-prendiamo dal mondo circostante con il nostro corpo. Se alcune aree di esso sono poco "assaporate" e conosciute, non limitiamo solo la nostra funzionalità fisica, ma anche quella psichica. Se la interrelazione, ad esempio, tra tibia e perone, ossa collocate tra ginocchio e piede, fosse limitata in quanto usate nel nostro schema e immagine corporei come se fossero un unico osso, avremmo un misero rapporto con il pavimento e di conseguenza delle limitazioni con la percezione dello spazio. Per un atleta o una danzatrice ciò avrebbe delle ripercussioni nel salto, nella corsa...e un salto non è forse anche il movimento verso qualcosa che ho davanti me, verso l´altro? Il desiderio non è un salto emotivo della mia psiche? Avere due ossa con una membrana tra di loro (uno spazio pieno-la membrana interossea) al posto di una „cosa“ sola, permette una maggiore stabilita´ fisica e mentale trasmessaci dal suolo. L´ attenzione particolare dedicata al sistema fasciale connettivale, la cui indagine puo´ aiutare a comprendere come condizioni emotive e di pensiero modificano il nostro corpo e viceversa, fa emergere la dimensione viscerale nel movimento, aspetto spesso ignorato nella cultura occidentale. Nei primi mesi di vita l´organismo è fondamentalmente al servizio delle proprie viscere. Il sistema nervoso centrale poco elaborato, l´apparato muscolo-scheletrico abbozza le prime relazioni tensili con la gravità. Siamo tutt´uno con gli organi. Moveo, ergo sum. Man mano che cogito, ergo sum, il viscerale sarà trattenuto, sarà intimizzato e intimorito per lasciar posto al controllo. L´organismo liquido, che appartiene alla fase preverticale, diviene struttura-corpo. Nicola Carofiglio Certified Advanced Rolfer®
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In un recente articolo pubblicato dall'European Rolfing Association, la dottoressa Cirsten Verleger, Rolfer® certificata e specialista in Rolf™ Movement, indaga su come ritrovare la capacità innata di stare seduti in modo rilassato e prevenire dolori al collo e alla schiena. Secondo l'autrice, mantenere una postura eretta senza sforzo non è solo possibile, ma è una qualità naturale del nostro corpo. Tuttavia, molti di noi perdono questa abilità a causa di abitudini sbagliate, pensieri e tensioni emotive. la gravità è una nostra alleata L'articolo mette in luce un concetto chiave: la gravità è una nostra alleata, e non un nemico da combattere. Il nostro corpo non funziona come una pila di pietre, dove i pesi si accumulano comprimendo ciò che sta sotto. Piuttosto, seguiamo il principio della "biotensegrità", dove ossa, muscoli e fasce lavorano insieme per mantenere l'equilibrio. Per stare bene, non dobbiamo cercare una completa rilassatezza, ma trovare la giusta tensione nei punti giusti. Un altro punto importante discusso è che i neonati offrono un esempio perfetto di movimento senza sforzo, reagendo naturalmente alla gravità senza pensieri o tensioni. Questo stato di equilibrio, che per loro è innato, viene spesso disturbato negli adulti da emozioni, stress e abitudini posturali scorrette. La Verleger evidenzia come le tensioni, anche quelle che a malapena percepiamo, alterino questo equilibrio, portando a dolori e affaticamenti. L'articolo prosegue spiegando che, attivando i muscoli stabilizzatori del nostro corpo, possiamo ritrovare una postura più naturale e senza sforzo. Tuttavia, molti di noi, a causa delle tensioni accumulate, finiscono per usare i muscoli del movimento come stabilizzatori, il che porta a ulteriori problemi. Il rischio è entrare in una spirale discendente dove stare eretti diventa sempre più difficile e faticoso. La soluzione: sviluppare una maggiore consapevolezza corporea Come possiamo rompere questo ciclo? La soluzione proposta è la consapevolezza corporea. Con esercizi come il "Body Scan" spesso presenti in svariati canali youtube, e piccoli esperimenti di postura (ad esempio, esplorare diverse sedie o superfici), possiamo iniziare a migliorare la percezione del nostro corpo e correggere gli squilibri che ci portano a soffrire di dolori alla schiena e al collo. I Rolfers® e i Rolf Movement™ Practitioner, forniscono impulsi che il tuo corpo comprende immediatamente Verleger suggerisce di affidarsi a un professionista del Rolfing®. Un Rolfer® può offrire interventi manuali capaci di sviluppare maggiore consapevolezza del corpo er correggere gli squilibri posturali, aiutandoci a riscoprire una postura più rilassata e naturale. L'articolo sottolinea che lavorare con un Rolfer può fare una grande differenza, soprattutto perché hanno un occhio allenato a riconoscere i problemi posturali nascosti e possono suggerire strategie su misura per ciascuna persona. Con pazienza e sperimentazione, è possibile recuperare la naturale facilità di movimento e vivere la nostra vita quotidiana con meno sforzo, trasformando la postura corretta in un'abitudine automatica. Articolo Originario: https://www.rolfing.org/articles/blog/relaxed-and-pain-free-your-desk Autore: Cirsten Verleger, MD, Certified Advanced Rolfer® and Rolf Movement™ Practitioner, Dortmund, Germany. Fonte: European Rolfing Association
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"Être au-delà du corp" ("Essere al di là del corpo") Dominique Dupuy Ho fatto le 10 sedute nel 2006, quindi posso parlarne facendo uso della memoria, della memoria corporale, e anche dei miei appunti scritti dopo ogni seduta. È proprio dai i miei appunti che viene questa citazione di Dominique Dupuy: spesso scrivevo le mie impressioni delle sedute con citazioni che rivenivano alla mente. Rileggendola, credo di averla scritta perché era la prima la volta che capivo nel “mio essere corpo“ che cosa volesse dire, uno stato che soltanto poche volte in scena avevo (ri)sentito realmente. Uno stato dove la nozione stessa di corpo può sparire, dove “avere un corpo“ non vuol più dire niente, ma “essere un corpo“ prende senso (il filosofo francese Michel Bernard parla appunto di “corporéité“, corporeità, per uscire giustamente dall’impasse dove ci porta la parola corpo). Questo “stato di grazia“ che ci è dato dalla gravità, descritto cosi bene da Kleist (anche se la sua conclusione è piuttosto pessimista…) nella novella «Sur le théâtre de marionnettes». Questo era il mio stato quando uscivo da una seduta di Rolfing, uno stato di “émoi“ (la parola che trovo più giusta in italiano è afflato). Una delle cose che mi ha colpito durante il processo è che la mia postura era diversa, cambiata fisicamente e psicologicamente. Non era il cambiamento fisico che mi ha “scombussolato”, ma ciò che ha prodotto nella mia relazione con il mondo e con gli altri, ma soprattutto con me stessa. Tutto questo mostra che il «Corps, par les seuls lois de sa nature, a le pouvoir d’accomplir de nombreuses actions qui étonnent son propre Esprit». (il Corpo, grazie alle sole leggi della sua natura, ha il potere di riuscire in numerose azioni che sorprendono il suo Spirito). L’affermazione della mia identità singolare, intesa come propria al mio essere. Il cambiamento fisico non mi aveva stupito, come danzatrice sono abituata al cambiamento, non mi spaventa, anzi ci entro con facilità, quasi con una dimensione infantile. Credo che il caso mi abbia portato alla prima seduta, ma credo anche che era un processo già in corso. Avevo bisogno di (ri)trovarmi nel mio danzare, che si era “addormentato“ dopo la gravidanza: il mio corpo era cambiato e non riuscivo più a trovare una relazione con lo spazio, una connessione appropriata tra la mia immaginazione e la mia organizzazione gravitaria. Mi ritorna in mente una citazione di Steve Paxton - «attenzione a ciò che metti nel corpo, perché ciò che ci metti , mai ne uscirà»: infatti ricercavo, con il corpo e con la sua ‘‘envelope‘‘ cambiata, degli automatismi acquisiti nel passato nella mia maniera di muovermi. Dovevo ritrovare la mia gravità, la terra e il cielo, ritrovare una recettività al peso, la nozione di muoversi con il peso. E così è stato. Tutte le sedute non mi hanno parlato nello stesso modo: qualcuna è stata semplicemente la continuità di un processo che si era avviato, altre invece sono state davvero sorprendenti. Attraverso il tocco ho potuto relazionare delle cose, dei movimenti a degli stati emotivi. Sono state soprattutto le prime cinque sedute che mi hanno più colpito. Il tocco da parte della mia Rolfer mi ha permesso di entrare in relazione all’altro. È nelle prime sedute che sono entrata in relazione con lo spazio, lavorando molto sull’asse, la colonna e l’elasticità della cassa toracica e dei cingoli superiori. Tutti i miei infortuni in danza, e non solo, sono avvenuti sulla parte destra. Lavorando sul tessuto, Claudia Righini mi ha permesso di aprire la parte destra del mio corpo, che non era in relazione con l’ambiente, bloccata da uno stato emotivo. Un respiro inteso come capacità di liberare le potenzialità del movimento. Rileggendo le mie note dellla terza seduta, ho scritto la parola “passo” e “tracce”. La relazione a ciò che c’è dietro e ciò che c’è davanti. Il passo che lascia una traccia ma che va avanti. Per andare avanti devo ricordarmi che lascio una scia dietro di me. Le mie origini per permettermi di avanzare e darmi la libertà di muovermi. È verso la metà delle sedute che ho provato la felicità di sentire lo psoas. Averlo risentito una volta, e quindi si è inscritta in me questa percezione (intesa qui come rilettura del pensiero di Merleau-Ponty sul funzionamento chiasmatico della sensorialità), mi ha permesso in seguito ricercarla nel movimento della marcia e nel movimento danzato. Le 10 sedute di Rolfing mi hanno dato la possibilità di trovare il polo alto, il cielo. Infatti il polo basso l’avevo già sperimentato nel passato grazie alla ricerca con Dominique Dupuy e il suo lavoro sugli appoggi e sul «repousser» (“rispingere“) dato dalle macchine del metodo Pilates (Reformer), la scuola di Jérome Andrews, e citando Hubert Godard «la machine est une façon pratique d’inventer l’espace» («la macchina è una maniera pratica di inventare lo spazio»). Ma non avevo ancora trovato l’altra direzione, la direzione opposta, dove fra le due il corpo si costruisce. Ho potuto finalmente sentire questa dualità e questo equilibrio. Adesso sono quasi in una fase dove è talmente piacevole l’alto che ogni tanto dimentico il basso! Per concludere vorrei scrivere citando una descrizione su Steve Paxton: « Scuoteva veramente il corpo, lo scuoteva letteralmente, come se volesse spolverarlo, per rimettere tutte le particelle in movimento, per fare muovere le cellule fra di loro, disfare le pieghe, le abitudini, le connessioni nervose, i cammini del movimento conosciuti ».
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Ecco un estratto dell'intervista a Jakob Reichardt - Certified Rolfer®, B.Sc. Sport Science, Licensed Strength & Conditioning Coach - pubblicata su European Rolfing Association, in cui ci racconta come e perchè il Rolfing è un valida integrazione nelle routine di atleti professionisti e amatori. "Quando ho iniziato i miei studi in Scienze dello Sport, presso l'Università Tecnica di Monaco, parte del lavoro, delle idee e dei concetti del Rolfing mi erano già familiari. Avevo finito la mia prima serie di dieci poco prima dell'inizio del mio primo semestre ed avevo ancora l'impressione di essere "rolfato". Sebbene non riuscissi davvero a concepire il motivo per cui il mio corpo stesse cambiando, c'era una sensazione di interconnessione nei movimenti che mi ha toccato profondamente e sono stato in grado di trasferirla nella mia routine atletica personale (...) Quali benefici può portare Rolfing® agli atleti e a coloro che si allenano? Dal momento che ciascuno dei nostri clienti è unico per se stesso, penso che non si possa fare un'affermazione generalizzata sui vantaggi che il Rolfing offre per le prestazioni atletiche (...) Per gli atleti professionisti ad alte prestazioni devono essere considerate due cose. In primo luogo, l'aspetto della tecnica specifica per lo sport dell'atleta. Un sistema di complesse abilità motorie specifiche per lo sport che vengono acquisite attraverso anni di formazione. Sebbene vi sia una discreta variabilità, soprattutto tra gli atleti di livello mondiale, i requisiti motori specifici dello sport sono gli stessi. Quindi, qualunque input diamo, l'atleta lo elaborerà attraverso i requisiti motori della sua disciplina. La seconda considerazione riguarda la velocità e le sue derivate. A parte le poche discipline incentrate sulla resistenza, come la maratona, in quasi tutti i principali sport la capacità di creare la massima forza nel minor tempo costituisce una delle principali caratteristiche atletiche per cui si allenano atleti professionisti/ad alte prestazioni. In un ambiente competitivo in particolare, rapidità e reattività ridotte saranno svantaggiose. Una delle prime osservazioni che ho potuto fare sugli atleti professionisti/ad alte prestazioni è stata sul beneficio di recupero delle sessioni. Nei periodi tra una competizione e l'altra o dopo lunghi periodi di allenamento, siamo stati in grado di diminuire il tono simpatico e la qualità del tessuto ammorbidito. L'azione calmante del sistema neuro-fasciale ha anche permesso ai dolori acquisiti in quei lunghi periodi di performance di diminuire. Come Rolfers possiamo contribuire fortemente al processo di recupero di un atleta. Un atleta sufficientemente recuperato può accedere più velocemente alle proprie risorse, l'atleta può allenarsi più duramente e di conseguenza progredire ulteriormente nella propria disciplina." Leggi tutto sul sito di European Rolfing Association, clicca qui Autore: Certified Rolfer®, B.Sc. Sport Science, Licensed Strength & Conditioning Coach, Jakob Reichardt - Germany Photo Credit: Jakob Reichardt
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ll Rolfing® può migliorare la postura? Ecco come Vincent Lee, Certified Rolfer®, risponde a questa comune domanda sul Rolfing®: “Il Rolfing® lavora per correggere la postura mediante l'allungamento dei tessuti del tuo corpo. Tessuti e muscoli tesi sono spesso responsabili di bloccare il tuo corpo in posture inefficaci. Il Rolfing® differisce dal massaggio poiché lavora attraverso l'intero corpo, insegnando come ottenere un allineamento posturale efficace, dalla testa ai piedi, attraverso una serie di dieci incontri.” Leggi l'articolo integrale Vincent Lee è un Certified Rolfer® attivo in Singapore, formatosi direttamente presso Dr. Ida Rolf, Colorado and Sydney. Scopri le risposte ad altri comuni domande sul rolfing nella nostra sezione FAQ
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Il Rolfing® è un metodo olistico poliedrico adatto a svariati soggetti e capace di risolvere svariate problematiche derivanti da una postura scorretta. In questo articolo (pubblicato originariamente su rolf.org - sito ufficiale del Dr. ida Rolf Institute™) si approfondiscono i suoi svariati approcci per migliorare la postura, le performance atletiche, la propria flessibilità o per risolvere fastidi derivanti dai vizi posturali quotidiani. Leggi tutto qui Il Rolfing® è ottimo nei bambini e negli adolescenti come ausilio nel processo di crescita; è molto efficace per migliorare le prestazioni atletiche degli sportivi professionisti o per risolvere vizi posturali derivanti da un uso non efficiente del proprio corpo. Negli anziani permette di ritardare i processi d’invecchiamento e ridare elasticità ai tessuti; nelle donne nel periodo post-gravidanza permette di ritrovare confidenza e “riappropriarsi” del proprio corpo. Dunque un metodo trasversale che attraverso i suoi svariati approcci offre soluzioni mirate per ogni tipologia di individuo e per specifiche problematiche posturali. Leggi tutto qui
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Sono E.C., un medico chirurgo che ha h iniziato a provare il Rolfing dopo aver a lungo tentato di alleviare i miei dolori con tanti farmaci ed uno scarso beneficio. I miei problemi erano dovuti principalmente ad una postura scorretta, viziata da un seno pesante, tante ore passate sui libri, davanti al computer o in piedi nei reparti. A causa di questo insieme di cose, ho iniziato a provare dolori alla spalla e un mal di testa correlato ai problemi al collo e alla spalla stessa. I dolori a quest'ultima sono comparsi a 16 anni, probabilmente causati dallo zaino troppo carico di libri. All'epoca, il fisiatra mi disse che era solo un problema di postura e mi consigliò di rinforzare la scarsa muscolatura col nuoto. Inutile dire che iniziai a nuotare ma i problemi, ovviamente, peggiorarono. Questi dolori, inizialmente periodici, diventarono invalidanti: provavo un grande dolore anche a riposo, tale da svegliarmi anche di notte con la brutta sensazione del mio omero che slittava in avanti. A soli 24 anni, senza nessun effettivo trauma, anche solo prendere qualcosa da uno scaffale era diventata un'impresa ardua. Arrivata a questo punto provai ad andare da un ortopedico, feci una risonanza con contrasto endoarticolare per capire la causa dei miei dolori e per trovare una “canonica soluzione medica”. La risposta fu la seguente: ”non c'è nulla da fare, hai diverse lesioni, puoi provare con un po' di fisioterapia per alleviare i sintomi ma ci sono pochi margini di miglioramento. Opereremo appena la situazione diventerà insostenibile”. Io però avevo deciso che non avrei fatto nessuna operazione, volevo trovare, almeno come prima opzione, un metodo più conservativo. Niente fisioterapia, dato che lo stesso ortopedico l'aveva già etichettata come scarsamente efficace. Allora diedi ascolto a mia madre, che aveva già provato beneficio col Rolfing: mi interessava l'idea che il suo obiettivo era riportare in equilibrio l'intera struttura e non solo la spalla dolente. Questo metodo sfrutta la manipolazione del tessuto connettivo stimolando i meccanocettori presenti sui tessuti. Era qualcosa che si sposava con la mia formazione: io sono un medico, in una famiglia di medici e per me tutto deve avere una spiegazione basata sull'anatomia, la fisiologia e via discorrendo. Iniziai le sedute e mi liberai gradualmente dal costante dolore alla spalla, dai risvegli notturni e dall'impossibilità di eseguire i più semplici gesti della vita quotidiana. Ovviamente il danno strutturale alla mia spalla rimane, ma la funzionalità di questa è assolutamente e decisamente migliorata. La mia muscolatura, nonostante le lesioni articolari che ne viziavano il movimento, ora lavora in perfetta armonia col resto del corpo. Come se non bastasse, ho acquistato una percezione corporea della quale, prima, non conoscevo neanche l'esistenza e oggi non vivo più il mio corpo passivamente. Mi rendo conto degli atteggiamenti sbagliati che assumo per stanchezza e cerco, portandoci l'attenzione, di correggerli, riuscendo facilmente a ritrovare e mantenere quella posizione eretta prima troppo scomoda e innaturale per me. Durante il trattamento sono tornata in piscina e, man mano che andavo avanti con le sedute, mi rendevo conto di essere integrata, fluida nei movimenti, più efficace nella nuotata, ogni sforzo mi pesava meno, e questo ha migliorato di molto le mie prestazioni. Tutto funzionava come un ingranaggio ben oliato. Anche nella corsa, da me sempre odiata, mi rendo conto che il mio movimento è, ora, più armonico, funzionale ed economico. In conclusione mi sento di dirvi: “meno antidolorifici più Rolfing”, perché bisogna risolvere il problema, non solo tacitarne momentaneamente il sintomo.
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Maggio: il Rolfing ® S.I. incontra i bambini Nel giorno del compleanno della dottoressa Ida Rolf, era tradizione aprire i propri studi per accogliere quei bambini interessati a scoprire i benefici del Rolfing. Quest'anno vogliamo riportare alla luce questa bella iniziativa. La giornata è rivolta a bambini da 1 a 10 anni. I Rolfer che aderiscono all’iniziativa faranno colloqui e brevi sedute. L'iniziativa è gratuita ma occorre prenotarsi telefonando direttamente al Rolfer a te più vicino. Ti aspettiamo! Scrivi a info@rolfing.it per conoscere il Rolfer a te più vicino oppure scarica l'allegato.
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Il metodo Musireset® è un metodo unico ed efficace per aiutare tutti i musicisti a superare i problemi di distonia focale e migliorare i propri movimenti rendendoli più leggeri e veloci; unisce i principi del Rolfing® con gli studi e l'esperienza di Elmar Abram, Rolfer™ esperto, che da anni si dedica alla ricerca sulle problematiche dei musicisti (distonia focale, contratture, infiammazioni dolori e affaticamento muscolare) Per informazioni sul metodo musireset clicca qui Location: Orti Giuli GelARTEria - Via Belvedere 38 - Pesaro Time: 18:00
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Rolfing®, come pratica e professione, è un'arte che continua a svolgersi e accrescersi per tutta la vita di Rolfer™. La formazione avanzata è un momento molto speciale nella vita di un Rolfer ™, un momento in cui le conoscenze acquisite e le competenze dei primi anni di pratica saranno messe in discussione, affinate e portate ad un livello più elevato. La formazione avanzata permette in modo entusiasmante di approfondire, sperimentare ancor più profondamente cosa significa essere un Rolfer™ e praticare l'integrazione strutturale Rolfing. European Advanced Rolfing® Training 2020, in programma presso l'European Rolfing® Assocation e.V. (ERA) Training Center di Monaco, dal 28 Aprile al 21 Agosto 2020, avrà due insegnanti di eccellenza: Jonathan Martine e Rita Geirola, insegnante internazionale attiva anche nella Formazione Italiana Rolfing® CLICCA QUI per maggiori informazioni sull'European Advanced Rolfing® Training 2020 Fonte ufficiale: European Rolfing Association e.V. Maggiori informazioni su Rita Geirola qui
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Lo sport è una parte importante nella vita di ciascuno di noi, perché migliora il nostro stato psicofisico e può divenire un potente mezzo per prevenire o addirittura curare molte malattie. Ma come praticare la nostra disciplina preferita nel migliore dei modi, senza avere problemi articolari o di altro genere ma anzi incrementando fortemente le nostre prestazioni? A venirci in aiuto è il Rolfing, che, attraverso il lavoro sul tessuto connettivo e l’affinamento della percezione, consente di stabilire armonia nella struttura corporea e fluidità nel movimento. Il Rolfing, infatti, aiuta gli sportivi a migliorare mobilità e coordinazione, organizzando nel migliore dei modi gli schemi motori. Questo rende il movimento meno faticoso, più efficace e aggraziato e fa acquisire al corpo una maggior stabilità ed elasticità. I Rolfer che hanno lavorato con atleti hanno permesso loro di migliorare la capacità respiratoria e ottimizzare i tempi di recupero: con più consapevolezza e padronanza del respiro, chi pratica sport impara anche a rilassarsi e a gestire lo stress. Il metodo di lavoro corporeo creato da Ida Rolf è un sostegno basilare anche nella riabilitazione post-traumatica. Gli atleti, così come i danzatori, sono frequentemente soggetti a lesioni in specifiche parti del corpo, come ad esempio le anche, le ginocchia, le caviglie e la schiena. Ciò avviene perché il corpo viene impegnato in posizioni asimmetriche e movimenti articolati o ripetuti, che richiedono una coordinazione muscolare equilibrata e un corretto trasferimento del peso. Se questo non avviene, si sviluppano delle resistenze in corrispondenza di alcune zone chiave, come le articolazioni. Per approcciarsi a queste complesse problematiche, spesso di difficile lettura, il Rolfing guida l’atleta lungo un percorso, che riallinea il corpo promuovendo la riorganizzazione delle linee di forza che lo attraversano. In questo modo sarà la stessa forza della gravità, fluendo correttamente attraverso il corpo, a favorirne la ripresa. di Stefania Merzagora Certified Rolfer
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Dedicato a chi volesse comprendere meglio il Rolfing ®S.I., la sua filosofia e approfondire il proprio eventuale desiderio di diventare "Certified Rolfer ™" Questo workshop-weekend si propone di aiutare il candidato a comprendere se l’Integrazione Strutturale Rolfing® , il relativo metodo di studio, così come strutturato in ERA e RISI, e la prospettiva lavorativa che si apre alla fine del Training di Base, facciano al caso proprio. Si avrà la possibilità di fare esperienza del Rolfing da una prospettiva diversa rispetto a ciò che si sperimenta nel ricevere le sedute individuali. Insegnanti esperti del metodo Rolfing S.I. vi introdurranno al background teorico del Rolfing e si avrà anche una concreta opportunità di ottenere una panoramica generale sulla pratica stessa. Durante questo workshop si farà esperienza di: • la storia di Rolfing® S.I. e Rolf Movement™ • il tessuto connettivo e la gravità • analisi strutturale del corpo • anatomia, palpazione e lavoro pratico • basi di tocco (parte pratica) • gravità e movimento • mini sessione di Rolfing (demo) • teoria, esperienza di sé, esercitazioni e scambi con gli altri studenti Aver ricevuto le 10 sessioni di Rolfing non è richiesto, tuttavia è raccomandabile aver fatto su di sé esperienza di almeno una sessione. Per iscrizioni e informazioni scrivi a infotraining@rolfing.it oppure chiama il 337222627
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In conversazione con Andrea Brighi - Certified Rolfer™ e Maestro di Arti Marziali tradizionali cinesi Kung Fu e Taiji e Nicola Carofiglio - Certified Advanced Rolfer™ e Insegnante Internazionale di Rolf Movement™. Scopriamo insieme il loro percorso e come questo abbia portato all'ideazione del laboratorio "Corpo Pieno Corpo Vuoto" maggiori informazioni su www.formazionerolfing.it Andrea Brighi: https://www.andreabrighi.it/ Nicola Carofiglio: https://www.nicolacarofiglio.it
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Il respiro, veicolo di comunicazione tra l'interno e l'esterno del corpo, è fondamentale e intimamente connesso alla salute fisica ed emotiva della persona: qualunque disordine posturale o di movimento interferisce sulla capacità di un respiro fluido, così come stress e disturbi emotivi ne alterano l'equilibrio. Allo stesso modo, problematiche relative al respiro (asma, allergie ecc.) con il tempo alterano la funzionalità del corpo e la salute emotiva della persona. Le ricerche attuali hanno dimostrato una relazione diretta tra respiro e Sistema Nervoso Autonomo: l'inspirazione sollecita il Sistema Nervoso Simpatico, connesso agli stati di allerta e di risposta alla minaccia. l'espirazione attiva il Sistema Parasimpatico, che produce un effetto calmante su corpo e mente. In un corpo sano, il respiro si modula costantemente in risposta agli eventi, spostandosi, a seconda del bisogno, da una respirazione maggiormente attivante, dove predomina l'inspirazione, ad una "calmante" , dove invece predomina l'espirazione. Deviazioni posturali e funzionali, così come stress ripetuti, alterano la resilienza del respiro e generano delle "fissazioni" in una delle due fasi respiratorie: Le persone "congelate" in inspirazione presentano un'attivazione cronica del sistema nervoso simpatico: sono in uno stato continuo di allerta, iper reattive, non riescono a rilassarsi e "lasciar andare", hanno letteralmente i "nervi a fior di pelle". Spesso presentano una postura rigida e un respiro "alto", con contrazione cronica dei muscoli inspiratori, rigidità a livello di spalle e collo e restrizioni nella schiena. Questo tipo di attivazione si accompagna di frequente a stati di ansia e stress. Le persone "fissate" in espirazione, invece, subiscono una sollecitazione eccessiva del sistema parasimpatico: sono de-connesse, spente, con tendenza all'apatia, astenia e depressione. Si genera un rallentamento della capacità reattiva e dell'attenzione, non possono "nutrirsi" della vita. La postura è "collassata", con spalle chiuse in avanti e restrizioni viscerali nella relazione diaframma-addome. Nel Rolfing il lavoro sul respiro è fondamentale Nel Rolfing il lavoro sul respiro è fondamentale: l'obiettivo non è solo di liberare le restrizioni e migliorare la capacità respiratoria generale, ma anche, e soprattutto, di ristabilire quella resilienza che permette alla persona di attivarsi quando deve affrontare le sfide della vita, e di acquietarsi quando ha bisogno di "lasciar andare" e riposare. Autore: Stefania Merzagora Certified Rolfer, insegnante di Yoga e Mindfulness
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Ecco la bella video testimonianza di Thomas rilasciata dopo un mini ciclo di sedute, a Pierpaola Volpones, Certified Advanced Rolfer™, Rolf Movement practitioner e Insegnante Internazionale di Rolfing®. "Thomas ha 16 anni; è venuto da me la prima volta a 13 anni, su suggerimento della sua mamma che era stata una mia cliente per il Rolfing. E’ sempre stato un ragazzino alto e snello e, come accade a molti adolescenti, la sua zona lombare tendeva ad essere raddrizzata e aveva perso la naturale lordosi. Come conseguenza, le spalle e il collo tendevano ad essere in avanti. Con la prima serie di sedute abbiamo raggiunto un buon risultato. Nell’ultimo anno è cresciuto in altezza di almeno 5 centimetri; la crescita rapida gli ha provocato qualche fastidio alla schiena ed è stata una idea sua di prenotare qualche seduta di richiamo. Scopri di più! Chiedi maggiori informazioni al Rolfer™ più vicino a te... SCOPRI COME
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In occasione del compleanno della dott.ssa Ida Pauline Rolf, fondatrice del metodo Rolfing®, in contemporanea con i Rolfer™ di tutta Europa, a partire dal 19 Maggio, molti Rolfer™ italiani apriranno i loro studi per la settimana del Rolfing®. Una settimana dedicata al benessere e alla prevenzione di comportamenti posturali non efficaci che spesso sono causa dei fastidi di ogni giorno: mal di schiena, torcicollo, mal di gambe ecc Il focus centrale di questa edizione della Rolfing Week è l'iGobba (iHunch), un neologismo coniato da alcuni ricercatori statunitensi (Amy Cuddy dell’università di Harvard et col.). Con questo termine, si fa riferimento alla posizione innaturale che si assume quando utilizziamo i device moderni come cellulari e tablet e agli effetti negativi che da tale posizione scaturiscono. L'uso continuo di smartphone e tablet da parte di adolescenti e “nativi digitali” è un fenomeno in ascesa, un’educazione posturale attenta e consapevole permette di prevenire e risolvere i fastidi derivanti. L'INIZIATIVA Nel corso della settimana del Rolfing®, presso gli studi dei Rolfer™ aderenti all'iniziativa, sarà possibile ricevere, senza impegno, una valutazione postulare (BodyReading) per voi e i vostri figli. Per aderire all'iniziativa tre semplici passi: Inserisci la tua mail nel form sotto Stampa l'invito che riceverai tramite mail (nella casella di posta elettronica da te indicata) Contatta il Rolfer™ più vicino a te per concordare l'incontro Non perdere quest’occasione per ritrovare benessere e incrementare la qualità della tua vita. #mc_embed_signup{background:#fff; clear:left; font:14px Helvetica,Arial,sans-serif; width:100%;} /* Add your own Mailchimp form style overrides in your site stylesheet or in this style block. We recommend moving this block and the preceding CSS link to the HEAD of your HTML file. */ #mc-embedded-subscribe-form input[type=checkbox]{display: inline; width: auto;margin-right: 10px;} #mergeRow-gdpr {margin-top: 20px;} #mergeRow-gdpr fieldset label {font-weight: normal;} #mc-embedded-subscribe-form .mc_fieldset{border:none;min-height: 0px;padding-bottom:0px;} Ottieni il tuo BodyReading Note: la mail inserita in questo modulo, sarà trattata nel pieno rispetto delle disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali e del nuovo GDPR - Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati informatici, per maggiori informazioni si invita a prendere visione dell'intera informativa cliccando qui. Iniziativa valida fino al 31 Maggio 2019 presso gli studi dei Rolfer™ aderenti; clicca sul pulsante per trovare il Rolfer™ più vicino a te Lista dei Rolfer Aderenti
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“Mentre i muscoli si ammorbidiscono in risposta alle sue parole e al suo tocco, sembra che la mia scapola destra diventi fluida come su un letto ad acqua. "Non sono sicuro di aver mai provato una sensazione del genere," le dico, ma non importa. Vivien spiega che è semplicemente un modo di reagire del mio corpo per scoprire di cosa ha realmente bisogno, cosa vuole sentire e come vuole essere lasciato andare. A poco a poco i miei muscoli iniziano ad abbandonare una certa tensione di lunga data. " "Ho provato il Rolfing® e questo è quello che è successo" è una testimonianza molto interessante pubblicato sulla rivista Top Santè online sulla prima esperienza Rolfing® del vicedirettore Yvonne Martin. LEGGI TUTTO QUI Articolo tratto dal sito dell'Associazione Europea Rolfing (www.rolfing.org) Fonte Originaria: www.topsante.co.uk Autore: Yvonne Martin (Deputy editor of Top Santè) Rolfer: Vivien Skelton (Certified Advanced Rolfer™ and Rolf Movement™ Practitioner)