Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Il Rolfing® è un processo che riorganizza sistematicamente il corpo di esseri umani e animali correggendo gli squilibri del tessuto miofasciale in modo che il corpo possa funzionare in modo ottimale e con meno sforzo. In questo articolo Lisa Praller, Certified Rolfer™, spiega come il Rolfing® possa aumentare la qualità dei movimenti sia per i cavalli che per i loro fantini professionisti. Un articolo in lingua originale che mostra un altro importante campo d'azione del metodo Rolfing® Scopri di più nel link qui sotto Maggiori informazioni su Lisa Praller, Certified Rolfer™ qui Fonte: www.mittelbayerische.de – 16 Giugno 2019 Versione in Inglese nel sito dell'European Rolfing® Association
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Il Rolfing® è un metodo olistico poliedrico adatto a svariati soggetti e capace di risolvere svariate problematiche derivanti da una postura scorretta. In questo articolo (pubblicato originariamente su rolf.org - sito ufficiale del Dr. ida Rolf Institute™) si approfondiscono i suoi svariati approcci per migliorare la postura, le performance atletiche, la propria flessibilità o per risolvere fastidi derivanti dai vizi posturali quotidiani. Leggi tutto qui Il Rolfing® è ottimo nei bambini e negli adolescenti come ausilio nel processo di crescita; è molto efficace per migliorare le prestazioni atletiche degli sportivi professionisti o per risolvere vizi posturali derivanti da un uso non efficiente del proprio corpo. Negli anziani permette di ritardare i processi d’invecchiamento e ridare elasticità ai tessuti; nelle donne nel periodo post-gravidanza permette di ritrovare confidenza e “riappropriarsi” del proprio corpo. Dunque un metodo trasversale che attraverso i suoi svariati approcci offre soluzioni mirate per ogni tipologia di individuo e per specifiche problematiche posturali. Leggi tutto qui
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Tempo di Primavera e d’Estate, di corpi che iniziano a togliersi di dosso strati di vestiti ma anche il rallentamento fisiologico dei lunghi mesi invernali. Il sole, il respiro all’aria aperta, il movimento danno gioia e vigore e la natura ci dona ancora una volta il suo miracolo, nel rinnovamento. Ecco però che la risposta al moto, magari, non è più così pronta come alcuni anni fa: “ma come, ho fatto palestra, ginnastica, ma mi sento ‘legato/a’”. In generale nella nostra routine giornaliera stiamo troppo seduti, facendo poco esercizio. Probabilmente la risposta alla mancanza di agilità ed elasticità non è da cercarsi nell’allenamento muscolare, ma in quello fasciale. LA FASCIA La fascia è una rete di tessuto connettivo, che contiene oltre alla matrice di base extrafibrillare (i cui fibroblasti sintetizzano le fibre), fibre proteiche di collagene (più denso) ed elastina. Queste due componenti portano la rete ad essere elastica in una direzione, ma resistente nell’altra, perché dopo essere stata tirata torna alla forma originale. Si può suddividere in fascia superficiale, circa tre cm sotto la pelle, che inguaina tutto il corpo come una muta da sub, e fascia profonda, intrecciata con muscoli, vasi sanguigni e linfatici, tendini e legamenti. Fattore fondamentale per la mobilità ed il recupero muscolare è l’idratazione di questo tessuto, visto che contiene acqua al 70%, ma è anche importante che l’acqua arrivi dove deve; agglutinamenti, compattamenti, tensioni compensazioni, traumi, fanno sì che questa fascia si ispessisca e formi ‘dighe’ e ostruzioni, più o meno profonde, di cui la cellulite femminile è un esempio, ma anche le ben più invalidanti situazioni di dolore . Il Dott.Robert Schleip, direttore delle ricerche sulla fascia all’università di Ulm e nella Associazione Europea Rolfing®, nomina la fascia “Cenerentola” della medicina, in quanto fino a dieci anni fa in ambito medico questo tessuto veniva considerato semplice rivestimento privo di importanza. Ora invece sappiamo che la fascia è come una spugna, se strizzata e rilassata richiama fluidi e nutrienti, come risultato dell’azione dei capillari, contiene varie terminazioni nervose che ci danno la consapevolezza coordinativa e la sensazione di dolore, e immagazzina energia cinetica che dà luogo all’”effetto catapulta”. Il meccanismo catapulta è uno degli aspetti più affascinanti della ricerca sulla fascia: per esempio quando camminiamo il contraccolpo naturale generato dal tendine d’Achille, dalla fascia plantare e dalle fasce associate ai nostri muscoli produce il 50% della nostra forza propulsiva. E’ un effetto di ritorno dell’energia che viene permesso da un buon grado di elasticità, il quale riesce a creare pre-tensione e stretch. Nelle mie sedute individuali con il Rolfing® (www.rolfing.it, FB Rolfing Modena) supporto un obiettivo di elasticità e resilienza nell’allineamento strutturale, utilizzando la manipolazione dei tessuti e l’educazione al movimento, mentre nei miei gruppi insegno ad utilizzare il Blackroll® come strumento per l’automassaggio, insieme ad esercizi di stretching fasciale ed esplorazioni legate ai principi del Rolfing®. Maria Cristina Crivellari Certified Advanced Rolfer Rolf Movement Practitioner Maria Cristina Crivellari è Certified Advanced Rolfer e Rolf Movement Practitioner per approfondimenti clicca qui
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Sono Michela, una sportiva e appassionata runner, e voglio condividere la mia esperienza col Rolfing. Tutto inizia con una brutta caduta: mentre correvo intorno ad un lago, forse distratta dal paesaggio, sono inciampata in una radice e mi sono ritrovata stesa a terra. Mi ero procurata una brutta contrattura alla spalla, che mi ha tenuto completamente bloccata per dieci giorni. In quel lasso di tempo, ho cercato ovunque informazioni su tecniche che potessero aiutarmi. Ed è così che ho conosciuto il Rolfing. La tecnica mi incuriosisce ma per ora decido di rivolgermi comunque a un fisioterapista. Mentre faccio fisioterapia, senza nessun risultato, inizio a documentarmi: leggo libri, guardo video in rete, mi informo finché prendo consapevolezza che è il momento di rivolgermi ad un Rolfer. A convincermi è il fatto che questo metodo promette qualcosa che va oltre la soluzione di un problema corporeo, perché riallinea la postura e ridà equilibrio strutturale a tutto il corpo. Ma la cosa più affascinante che mi salta subito agli occhi è che, seduta dopo seduta, il Rolfing ti cambia non solo fuori ma anche dentro, perché ti aiuta a sciogliere e liberare traumi e tensioni non solo fisici ma anche emotivi. Allora, senza esitare, inizio: prima seduta, seconda seduta, terza seduta e così via. All'inizio non percepisco grandi cambiamenti ma noto subito che dopo le prime sedute, a volte anche dolorose, mi sento meglio. E' come se il dolore percepito in alcune parti del corpo andasse a sciogliere e liberare un blocco che poi non si ripresenta più. Molto lentamente sento di muovermi in modo più armonico e percepisco dei cambiamenti. Mi sento più radicata a terra e automaticamente svanisce la paura dell'altezza che ho sempre avuto. Allo stesso tempo però mi sento quasi tirare verso l'alto con un senso di leggerezza mai sentito prima. La mia passione ne trae altrettanti benefici: corro molto meglio e mi accorgo di non guardare più verso il basso durante la corsa ma di tenere la testa dritta e lo sguardo puntato in avanti. La postura è decisamente migliorata e tutto questo senza nessuno sforzo o impegno da parte mia. Semplicemente è successo. Il corpo ha imparato con il tempo a muoversi in modo più armonico. Ma attenzione: non è solo il corpo a essere cambiato. E' cambiata la percezione del mondo esterno: il Rolfing mi ha regalato una maggiore apertura nel relazionarmi agli altri. Insomma, il Rolfing aiuta a uscire dal proprio guscio e entrare in contatto con tutto ciò che ci circonda. Lo rifarei? Si, senza dubbio. Lo consiglierei? Assolutamente sì! P.S. Dimenticavo...i fastidi a collo, spalle e schiena non si sono più presentati.
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Ecco la versione sottotitolata in italiano del video: ROLFING - Unique in its approach. Un video prodotto dall'Associazione Europea Rolfing® (ERA) in occasione del "In Connection Meeting", Congresso Generale tenutosi a Berlino nel Novembre 2018 che ha visto la partecipazione di Rolfer™ provenienti da ben 14 Paesi Europei. Nel video Interviste a ricercatori, docenti e Rolfer™ provenienti da tutto il mondo, i quali offrono una panoramica di ciò che oggi il Rolfing® rappresenta e di come esso si stia evolvendo a fronte delle numerose evidenze scientifiche nell'ambito. In Ordine di apparizione: Robert Schleip, Ph.D (Germany), Thomas W. Findley, MD, PhD (USA), Bibiana Badenes (Spain), Peter Schwind (Germany), Suzanne Picard, MFA (USA), Rita Geirola (Italy), France Hatt-Arnold (Switzerland), Marcel Teeuw, Sibyl Darrington (UK), Keith Graham (UK), Pierpaola Volpones (Italy), Wolfgang Baumgartner (Germany), Jim McMahon (Ireland), Richard Ennis (USA), Julia Isbarn (Germany), Lisa Praller (Germany), Christina Howe (USA), Russel Stolzoff (USA), Marina Blandini (Italy), Ruth Frömpter (Austria), Pedro Prado, PhD (Brazil), Begona Fontana Urriza (Spain), and Delara Tiv (Switzerland) Un ringraziamento speciale a : John Armstrong (Germany), Andrea Brighi (Italy), Nicola Carofiglio (Italy), Charlotte Fraser (UK), Karen Arane Salwa (Switzerland), Paula Mattioli (Brazil), Raffael Oberhuber (Italy) Concept and Direction: Marina Blandini Intervistatori: Marina Blandini and Keith Graham Editing Video: Andrea Scirè and Tiziana Scuderi - royalacademy.it Prodotto e Supportato da European Rolfing® Association e.V. (rolfing.org)
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Al via il nuovo programma di webinars GRATUITI promossi dall'European Rolfing® Association (ERA), che si terranno per l'intero mese di Maggio. ERA ha collaborato con alcuni dei principali insegnanti internazionali Rolfing® per offrire una serie di 7 webinars GRATUITI dedicati sia a noi Rolfers™ che a tutti i professionisti nel campo della salute e del benessere. I webinar sono ad accesso libero fino ad esaurimento posti e saranno erogati tramite la piattaforma Zoom Meeting. Ogni webinar sarà poi messo a disposizione per tutti gli iscritti che sono riusciti a seguirli in diretta. Per accedere ai webinar basta compilare il form di iscrizione e attendere le e-mail di invito con le istruzioni per accedere; queste verranno inviate a partire da due giorni delle date in programma. QUI LA LISTA DI TUTTI I WEBINARS IN PROGRAMMA Tra i Teachers, nomi illustri del panorama Rolfing® Internazionale: Robert Schleip, Pedro Prado, Jonathan Martine, Pierpaola Volpones, Kathrin Grobelnik, Kevin Frank, Caryn McHose, Juan David Velez e Peter Schwind.
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Mi chiamo Simona e sono approdata al Rolfing perché da anni soffro di artrite psoriasica, disturbo che mi ha portato ad una situazione di dolori cronici alla schiena, al piede e al braccio. Vista la situazione, quando mia sorella mi ha parlato del Rolfing ho subito deciso di provarlo. All'inizio mi ha spiegato a grandi linee in cosa consistesse questo metodo, ma devo ammettere che onestamente ne ho compreso il reale potenziale solo sottoponendomi alle dieci sedute. Il Rolfing è fatto da una serie di manipolazioni dei tessuti che a me hanno permesso di conoscere un corpo unico fatto di parti tutte collegate tra loro: gambe, piedi, schiena, braccia, fianchi, testa. Riappropriandomi di queste parti, mi sono sentita man mano più sciolta nel cammino, il bacino libero si muoveva e all'inizio per me non era facile accettare quella libertà di movimento. Però, notando la differenza e i benefici tra il vecchio, goffo e rigido modo di muovermi e il nuovo, fluido e armonico, ho lasciato semplicemente che il movimento avvenisse, senza controllarlo, diventando sempre più consapevole del mio corpo e della mia femminilità. I dolori sono passati alla schiena, al piede sinistro (dolore che non mi permetteva di camminare bene) e poi al braccio destro che utilizzo molto per lavoro. Sono state dieci sedute un po' dolorose per me, ma di quel dolore piacevole nel quale senti che qualcosa si sta sciogliendo, allungando. Il segreto, durante le sessioni, sta nel lasciarti andare e fidarti del tuo Rolfer: vedrai che alla fine della seduta ti sentirai in un corpo nuovo, sostenuto, allineato, mobile, fluido. Una cosa che ora so è che il mio corpo mi parla, i miei muscoli e i miei tendini mi parlano, e non mi viene in mente, secondo la mia esperienza, un metodo migliore per scoprirlo se non il Rolfing. Ora mi sento molto meglio ed essendo una persona affetta da artrite psoriasica posso dire che i dolori, dovuti alla mia patologia cronica, si sono attenuati moltissimo!
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Il nostro corpo non è strutturato per stare troppo seduti, eppure è un dato di fatto che ormai passiamo tantissimo tempo seduti: al lavoro, nei mezzi di trasporto, le sere in poltrona davanti alla Tv. In questo video Russell Stolzoff, Certified Advanced Rolfer®, ci spiega come è possibile star seduti a lungo con meno tensioni.
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Un interessante articolo su come il corpo possa divenire tramite di esperienze e nuove percezioni. Leggi tutto qui Fonte: www.craniosacrale.it
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IO-Pronto? Si, ciao mi chiamo ... vorrei iniziare un percorso di rolfing cosa ne dici? LUI-fantastico, tu la prossima settimana come sei messo, tipo martedì pomeriggio verso le tre? IO-veramente a quell’ora lavoro non si può fare un po’ prima? LUI-certo facciamo alle due. IO-ottimo LUI-allora a martedì. Ciao IO-ciao a martedì. Così è iniziato il mio percorso di rolfing, con una telefonata, come credo nel novanta per cento dei casi. Ma è quello che non c’è scritto che manca in questa telefonata ovvero quello che non si dice ma che si intuisce attraverso il tono della voce; dalla mia parte l’attesa, la sorpresa, il salto nel vuoto, mentre dalla sua la certezza, la sicurezza, la fermezza che ti fanno pensare: mi posso fidare. Martedì ore 13.45, come sempre sono in anticipo, aspetto in macchina? No scendo, la curiosità mi sta divorando. Percorro il vialetto fino a metà, poi giro a destra sfiorando un cespuglio di rosmarino che mi inebria la mano con la sua fragranza. Mi fermo un attimo ad annusarlo e poi entro. Una piccola sala da attesa, lui non c’è, mi siedo e come quando si entra in un posto nuovo si vorrebbe guardare tutto, l’attenzione non si focalizza su qualcosa in particolare, ma l’atmosfera è calda e accogliente, una musica di sottofondo riempie l’aria e la seggiola è pure comoda. Mi rilasso. Adesso l’attenzione cade su un deplian di Rolfing, c’è un ragazzo in piedi ritratto di lato con un filo a piombo che lo divide longitudinalmente. L’immagine è doppia, il prima e il dopo le dieci sedute. Guardo con attenzione come nel gioco della settimana enigmistica, le differenze. Vedo poco, vorrei avere occhio clinico e individuare subito i pregi e i difetti di una persona, poi l’attenzione mi cade sullo sguardo del soggetto: da spento ad acceso, da basso a diritto davanti a sé, mi accorgo delle spalle più aperte, delle gambe più dritte e della schiena più rilassata. Effettivamente le differenze non le vedevo perché non sono come quelle del gioco, da una parte c’è la mano dall’altra la mano non c’è più, le differenze sono minime il rolfing non cambia il corpo, ne modifica l’atteggiamento in relazione al mondo che lo circonda. LUI-Ciao Mi prende di sorpresa intento nei miei pensieri. IO-ciao LUI-iniziamo, che ne dici? IO-non vedo l’ora. Seduta dopo seduta mi accorgo di essere come un astronauta che sta per iniziare un’avventura dalla quale non sa cosa aspettarsi, la sete di sapere è per lui più grande della paura di non tornare (forse il paragone è un po’ forte, le sedute di rolfing non sono tanto pericolose), ma la voglia di conoscere il mio corpo e, in che modo esso possa cambiare, è la stessa: io sono un pianeta sconosciuto. Durante tutto il percorso delle dieci sedute, mi sono limitato nella mia sete di sapere, per paura di invadere troppo la sua sfera di terapeuta e per non costringerlo nel ruolo di maestro quale non era tenuto ad essere. Mi faceva camminare, mi guardava e io mi chiedevo cosa si aspettasse di vedere tra una seduta e l’altra: “Che cosa provi, come ti senti, cerca di descrivere la differenza tra prima e dopo la seduta”. Ogni volta che scendevo da quel lettino mi sentivo più leggero, più libero, più sciolto. Settimana dopo settimana le sedute volavano, mi dimenticavo del lavoro fatto la volta precedente, tra una seduta e l’altra non mi rendevo conto di ciò che stava accadendo in me, se veramente cambiava qualcosa. Camminavo, poi mi sdraiavo sul lettino e le sue mani si appoggiavano delicatamente su di me, senza impeto, con lentezza sentivo i suoi movimenti una volta sui piedi poi sulle gambe, sulle spalle e le braccia, il collo e la schiena. Devo essere sincero la cosa che più mi ha colpito è stata non una manovra fatta su di me ma una frase: “registra in te questo nuovo atteggiamento e poi fallo affiorare quando ti si presenta naturalmente nella vita quotidiana, non forzarti ma asseconda la tua voglia di stare bene”. Ecco il segreto, ognuno di noi ricerca il benessere ma spesso non sa dove trovarlo, il rolfing apre semplicemente la strada. Così sono proseguite le mie sedute, nella più completa fiducia in questa tecnica, fino a quel giorno in cui il cambiamento l’ho sentito davvero e, ormai consapevole, non ho fatto altro che assecondarlo.
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La realizzazione di questo documentario sul Rolfing è durata circa un anno e mezzo. Coloro che hanno partecipato alla realizzazione ci hanno colpito per la loro sincerità, la loro autenticità e il loro entusiasmo. Durante questa avventura l’obiettivo che mi sono prefissato è stato quello di mostrare ciò che è invisibile. Volevo piuttosto che lo spettatore avesse l’impressione di essere con noi nello studio per condividere un’ esperienza e un sentire che potesse far nascere in lui la voglia di conoscersi e di considerare un incontro con il nuovo, l’improbabile, il caso…. Volevo che lo spettatore potesse accedere ad una comprensione organica (per empatia con le persone del filmato) della plasticità umana, della capacità di cambiamento e di una forma di comunicazione che permette un lavoro di compartecipazione nella relazione terapeutica. Spero che almeno una parte di questi obiettivi siano riconoscibili nel filmato e che chi guarda possa essere toccato dalle testimonianze che contiene. Cordialmente Mathias Avigdor
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Dopo aver subito una sostituzione parziale bilaterale del ginocchio e aver lottato per tornare alla piena forma fisica, un collega mi aveva raccomandato Rolfing come una possibile opzione alla mia riabilitazione. Lavoro per un'organizzazione internazionale e faccio un lavoro fisicamente impegnativo, quindi ero aperto a qualsiasi forma di riabilitazione che potesse riportarmi ad una condizione pre-operatoria…. Oggi (ndr), consiglierei il Rolfing a chiunque abbia subito qualsiasi forma di operazione che abbia influito sulla mobilità, chiunque sia connesso a qualsiasi forma di sport, che si tratti di yoga, allenamento con i pesi, cross-fit ecc. Il Rolfing aumenterà quasi certamente le prestazioni fisicamente e mentalmente. -- Lloyd, Devon Una straordinaria testimonianza su Rolfing® dal sito web di Tara Fraser, Clicca sul pulsante sotto per saperne di più LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE Fonte European Rolfing Association Autore Tara Fraser - Certified Rolfer™ e insegnante di Yoga
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Un interessante articolo sui benefici dell'integrazione strutturale Rolfing® in soggetti affetti da scoliosi. L'articolo, scritto da Lu Mueller-Kaul, mostra immagini "prima e dopo" il ciclo di Rolfing e spiega le sue implicazioni in termini di miglioramento e benessere generale. “Numerose forme di lavoro corporeo, come l'integrazione Strutturale Rolfing®, possono alleviare i sintomi associati alla Scoliosi… “ LEGGI TUTTO QUI Autore: Lu Mueller-Kaul | Versione Inglese su European Rolfing Association Fonte Originaria: balanceorlando.com
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"A World of Opportunity at Rolfing® School" è la video intervista a John Armstrong, presidente dell'European Rolfing Association e pubblicata sul sito ufficiale www.rolfing.org, in cui il si spiegano i vantaggi della formazione e soprattutto gli elevati standard con cui essa viene erogata. Docenti internazionali, di grande esperienza per un'alta formazione professionalizzante ideale per Rolfer™ che desiderano approfondire le loro conoscenze o per coloro già esperti in altre discipline e che desiderano intraprendere una percorso di formazione e approfondimento per diventare un Rolfer™. Pubblicato il 27/11/2019 in calce il video ufficiale. Per informazioni sulle attività formative in Italia, si rimanda al sito ufficiale della formazione www.formazionerolfing.it Fonte: European Rolfing® Association Articolo Originale: A World of Opportunity at Rolfing® School" Direzione Artistica: Marina Blandini (ITA) Edito da: Royal Academy – royalacademy.it Prodotto e supportato da European Rolfing® Association e.V. Tutti i diritti sono riservati
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"La respirazione è una funzione fondamentale ma anche globale: tutto il corpo viene coinvolto nella respirazione!" In questo video girato per "La Stampa" da Rita Geirola, viene spiegato in poco più di 3 minuti come avviene l'atto respiratorio e come esso coinvolga tutti i distretti del nostro corpo. Maggiori Informazioni qui Rita Geirola è Certified Advanced Rolfer™ fa parte dello staff insegnante del Pretraining per aspiranti Rolfer ® dal 1993. Insegna Rolfing Movement nei training organizzati dal Rolf Institute® e Rolfing® Structural Integration nei Training Modulari di formazione per Rolfers™. Maggiori informazioni su www.ilpuntodisvolta.it
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C'è una parte del nostro corpo che può rappresentare la soluzione ideale per risolvere i problemi articolari e migliorare le prestazioni sportive delle persone: si tratta della Fascia muscolare, quel tessuto connettivo che si irradia per tutto il nostro corpo e che è dotato di una straordinaria potenza, molto spesso sottovalutata. Negli ultimi decenni, però, medici, biologi e fisioterapisti hanno iniziato a studiarla a fondo, comprendendone l'enorme valore per la nostra salute. Ma come è composta la Fascia ed in che modo si irradia nel nostro corpo? Esistono varie 'reti', connessioni e catene di tessuto connettivo. Vediamone insieme le principali: 1) La rete delle fasce addominali La rete delle fasce addominali è composta da tre strati: uno verticale - che va dallo sterno al pube -, uno diagonale e uno orizzontale. 2) La connessione del petto con il braccio All'interno dell'avambraccio esiste una catena mio-fasciale, che attraversa il gomito e i bicipiti, per poi connettersi ai pettorali e allo sterno. 3) La catena che attraversa arco plantare, adduttori e pavimento pelvico Questa catena corre dall'arco del piedi, attraverso gli adduttori, e arriva al pavimento pelvico. In questo modo rafforza l'articolazione del ginocchio. 4) La catena spalle-gomito Essa corre dalla parte esterna del braccio ed è connessa con il deltoide, alcuni parti del trapezio, il collo e la spina dorsale. 5) La fascia della coscia Questa Fascia corre dal bacino e arriva fino sotto il ginocchio. 6) Catena dorsale diagonale Questa complessa catena collega la parte superiore con la parte inferiore del corpo. Corre dal gluteo fino ad arrivare al grande dorsale e viene ricoperta da una fascia che si estende su tutto il dorso. 7) La Rete Il tessuto connettivo percorre tutto il corpo. Dove si addensa, forma catene che connettono varie parti del corpo, inclusi muscoli e ossa. Ricerca scientifica e Fascia: il parere degli esperti. Tra i massimi esperti mondiali sulla Fascia c'è il Dr. Robert Schleip, biologo, ricercatore e direttore della Fascia Research Group alle Università di Ulm, in Germania. Schleip chiama il tessuto connettivo “l'organo Cenerentola”, perché per centinaia di anni questa struttura è rimasta ignorata dalla ricerca, pur occupando ben il 20% del volume del corpo umano. Schleip si è avvicinato alla Fascia quando lavorava come Rolfer, professione che lo aveva portato a scoprire gli incredibili risultati che si riuscivano ad ottenere lavorando su questo tessuto connettivo. Agli inizi dei suoi studi, per la medicina la Fascia era quasi considerata un 'fastidio': “nei corsi di anatomia – spiega lo studioso - i dottori erano addirittura contenti quando potevano togliere quello che era visto come un semplice tessuto bianco senza forma, che se eliminato rendeva più visibili la carne rossa e gli organi.” Siegfried Mense, Professore di Anatomia alle Università di Heidelberg, Germania, prevede che “il tessuto connettivo sarà sempre più importante nelle valutazioni dei medici, insieme a muscoli ed articolazioni”. Il motivo è semplice: “la fascia dorsale ha più ricettori nervosi che i muscoli erettori della schiena“. Ciò significa che la rete di tendini, legamenti e tessuto connettivo costituisce semplicemente il più grande organo sensoriale del corpo umano. Essendo collegata anche con il sistema nervoso simpatico, inoltre, la rete connettivale influisce in modo sensibile anche sullo stress. Anche l'Italia sta dando il suo apporto alla ricerca sulle Fasce. Ad occuparsene, con successo, sono i ricercatori Carla ed Antonio Stecco, considerati tra i pionieri degli studi sul tessuto connettivo, i quali recentemente hanno scoperto che in persone con problemi alla cervicale, la Fascia nella zona del collo è più densa rispetto a quella in persone sane. L'età e lo stato della Fascia: i bambini e gli anziani. L'età dell'individuo si riflette in modo profondo sullo stato del tessuto connettivo. Mentre i giovani hanno una tipologia di tessuto che assomiglia ad una sorta di 'calza di nylon', col passare degli anni si formano collegamenti trasversali e, quando ci si avvicina la vecchiaia, il tessuto perde la sua elasticità. “E' come il corpo avesse un vestito troppo piccolo”, sottolinea la Rolfer, istruttrice di Fascial Fitness e di Yoga Daniela Meinl. “Il nostro intervento chirurgico sulle Fasce aiuta i bambini che soffrono di paralisi spastica”, spiega Peter Bernius, primario del reparto Pediatria e Neuro-ortopedia all'ospedale Schön, a Monaco di Baviera. In questi soggetti gli spasmi muscolari fanno indurire la muscolatura e anche le Fasce, fino al punto che il muscolo non ha più la capacità di muoversi ed i pazienti iniziano a camminare sulle punta dei piedi. Con l'intervento sul tessuto connettivo, invece, la maggior parte dei pazienti riesce a muoversi meglio ed a ritrovare la fluidità di prima Gli esercizi specifici, come lo stretching dinamico, 'ringiovaniscono' le strutture fasciali, perché stimolano delle cellule nel tessuto connettivo, chiamate fibroblasti, a rinnovare la rete di collagene. Affinché questo si verifichi con cambiamenti misurabili, spiega il Dr. Schleip “si impiegano tra le 9 e le 14 settimane”. La Fascia e lo Sport, un legame sempre più stretto. Le potenzialità della Fascia sono al centro delle ricerche e delle pratiche sportive di ogni tipo, dal calcio al golf fino al basket. Uno dei connubi più famosi in tal senso è quello voluto dal capo fisioterapista della nazionale tedesca di calcio Klaus Eder, che da decenni sta ottenendo risultati impressionanti grazie al suo lavoro sul tessuto connettivo. Kristina Rothengatter, giocatrice golf professionale, racconta così la sua esperienza: “volevo diventare più mobile nelle articolazioni dell'anca e delle spalle per poter colpire più forte la pallina. Per questo mi sono rivolta ad un allenatore Fasciale. Grazie a lui ho cambiato completamente la mia routine di riscaldamento: mentre prima facevo stretching statico, ora faccio stretching in movimento”. Molti atleti lavorano autonomamente sulla Fascia grazie ad un attrezzo specifico, il Blackroll. A spiegare come ci pensa il giocatore di basket Andrej Mangold: “per noi usarlo è ormai diventata routine, tanto che i nostri allenatori chiamano questa pratica igiene muscolare, che come la igiene orale va praticata ogni giorno”. Che effetti ha questa 'pratica quotidiana'? “All'inizio mi faceva male, ma ora lo sento come massaggio rilassante, ed inoltre i miei tempi di recupero si sono accorciati”. Il Rolfer e studioso della Fascia Markus Rossmann lavora soprattutto con allenatori di calcio, ai quali insegna nuovi sistemi di allenamento e particolari metodi di 'manutenzione' delle fasce. Nella sua attività con gli sportivi, Rossmann ha dimostrato che quando si ha una rete fasciale più elastica il corpo usa meno energia, e che una corretta stimolazione del tessuto connettivo da parte del professionista aumenta le prestazioni dell'atleta. La maggior parte dei terapisti sportivi, come Klaus Eder, lavora sulle Fasce a mani nude, mentre altri, come Sven Kruse, adottano strumenti particolari per non compromettere le proprie dita. Lo Yoga Fasciale. Un'altra variante dell'allenamento delle Fasce è lo Yoga fasciale. In esso si cambiano gli angoli di lavoro degli arti e si introducono elementi dinamici, come lo spostamento del piede o una inclinazione della parte superiore del corpo. Questo perché, conclude la Rolfer Daniela Meinl “la parte tendinosa delle fasce non viene stimolata abbastanza nello yoga classico”. Fonte: Focus Germania, 7 Novembre 2015 traduzione e sintesi di Marcel Teeuw Certified Rolfer® e Rolf Movement™ Practitioner
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Gli effetti collaterali della tecnologia moderna sono svariati, dalla perdita di sonno, causati dalla luminosità dello schermo, all’alterazione posturale derivante dalla caratteristica posizione che si assume quando guardiamo i nostri smartphone, al cui riguardo la ricercatrice Amy Cuddy della Harvard Business School, scrive: “stanno trasformando la nostra postura, contorcendo i nostri corpi in quello che il fisioterapista neozelandese Steve August definisce iGobba (‘iHunch’). Ecco un interessante approfondimento in italiano sulla iGobba, un articolo pubblicato su Rolfing® Sicilia: LEGGI TUTTO Fonte: Rolfing® Sicilia - www.rolfingsicilia.it Original Source: New York Times
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"Il congelamento del tessuto connettivo prima del successivo fissaggio ha preservato l'anatomia di questa struttura, dimostrando che fa parte della sottomucosa e di uno spazio interstiziale riempito di fluido precedentemente non apprezzato, drenato ai linfonodi e supportato da una complessa rete di fasci di collagene densi". Così recita l'abstract di un recente articolo scientifico: "Structure and Distribution of an Unrecognized Interstitium in Human Tissues" pubblicato su Scientific Reports il 27 Marzo scorso. Ecco il link all'articolo integrale
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Tratto dalla serie di video "Conversations with the Rolfing® Faculty", un'interessante video-intervista a Jan Sultan sottotitolata da Rolfing® Veneto. Fonte: YoutTube Jan Henry Sultan è un Certified Advanced Rolfer™ che opera a Los Angeles, California Oggi membro attivo della Faculty del The Rolf Institute® of Structural Integration
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In occasione del lancio del nuovo sito di Associazione Italiana Rolfing®, molti i Rolfer™ che apriranno i loro studi per un BodyReading secondo il metodo Rolfing®: potrai finalmente comprendere come influisce la forza di gravità sulla tua postura!! Per aderire all'iniziativa: Inserisci la tua mail nel form sotto Stampa l'invito che riceverai tramite mail (nella casella di posta elettronica da te indicata) Cantatta il Rolfer più vicino a te per concordare l'incontro #mc_embed_signup{background:#fff; clear:left; font:14px Helvetica,Arial,sans-serif; width:100%;} /* Add your own Mailchimp form style overrides in your site stylesheet or in this style block. We recommend moving this block and the preceding CSS link to the HEAD of your HTML file. */ #mc-embedded-subscribe-form input[type=checkbox]{display: inline; width: auto;margin-right: 10px;} #mergeRow-gdpr {margin-top: 20px;} #mergeRow-gdpr fieldset label {font-weight: normal;} #mc-embedded-subscribe-form .mc_fieldset{border:none;min-height: 0px;padding-bottom:0px;} Ottieni il tuo BodyReading Note: la mail inserita in questo modulo, sarà trattata nel pieno rispetto delle disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali e del nuovo GDPR - Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati informatici, per maggiori informazioni si invita a prendere visione dell'intera informativa cliccando qui. Iniziativa valida fino al 30 Aprile presso gli studi dei Rolfer™ aderenti; clicca sul pulsante per trovare il Rolfer™ più vicino a te LISTA DEI ROLFER ADERENTI