Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Martedi 16 Ottobre, Roberto Rosolen, Certified Rolfer™, presentarà il metodo Rolfing® e i suoi benefici, presso Respiro SRLS, viale Italia 194 - Conegliano. Ingresso gratuito previa prenotazione. Locandina evento | Sito ufficiale
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Quando ci si sottopone a una seduta di Rolfing® si può stare tranquilli. Vi mettete nelle mani di un Rolfer™, un operatore qualificato che ha alle spalle una lunga ed accurata formazione. Il suo metodo di lavoro è verificato e attestato da un’organizzazione internazionale, che si fa garante della sua qualità ed efficacia e protegge il marchio e gli standard dell’Istituto (D.I.R.I. – Dr. Ida Rolf Institute®, Boulder USA) attraverso una politica di verifiche e di formazione rigorosa. Ecco perché il Rolfing, nato circa 100 anni fa, continua a essere praticato in ogni Paese e ad ottenere effetti e risultati, qualsiasi sia l’esigenza di chi vi si avvicina. “Prima di iniziare a lavorare, ogni Rolfer sottoscrive un codice etico e gli standard professionali; nel suo contratto con DIRI ed ERA (European Rolfing® Association e.V.) gli viene richiesto di aggiornarsi in modo continuo. I corsi per diventare un Rolfer™ e per la formazione permanente si svolgono negli Stati Uniti, in varie parti in Europa tra cui l’Italia, con il vantaggio di offrire lezioni nella nostra lingua e in città vicine, in Asia, Brasile e Sud Africa. – spiega Marcel Teeuw, Rolfer di Genova – ERA, l’associazione europea, garantisce la qualità dei training, controlla costantemente la qualità dei docenti e coordina la loro formazione. Dopo 3-7 anni di esperienza lavorativa e 18 crediti di formazione continua, il Rolfer può accedere alla formazione per diventare ‘Advanced Rolfer’. Esiste, poi, un altro percorso di formazione facoltativo, che approfondisce gli aspetti funzionali del nostro lavoro e le dinamiche del movimento, conseguendo il titolo di Rolf Movement Practitioner”. I Rolfer™ sono operatori che hanno concluso il Basic Rolfing Training (BRT), che dura nel formato modulare circa due anni e mezzo. Un contratto lega il professionista al DIRI, Il Dr. Ida Rolf Institute® è l’associazione americana fondata da Ida Paulina Rolf, la scienziata che nei primi anni del Novecento ha teorizzato questo particolare. Il DIRI demanda ad ERA di occuparsi delle dinamiche in chiave Europea, appunto, riguardanti il mantenimento degli standard di qualità, la gestione dei Rolfer e così via. Questa rete connette oltre 1.950 Rolfer in ogni continente, ed è attenta a mantenere alto il livello dei suoi professionisti, grazie a corsi e lezioni tenuti da docenti che arrivano da tutto il mondo. Lo stesso percorso per diventare insegnante è studiato in modo tale che solo persone molto motivate, con alto profilo professionale e competenze in costante aggiornamento, possano qualificarsi a ricoprire questo ruolo. Il mondo del Rolfing è alquanto attivo anche sul fronte della ricerca: sempre maggiori le evidenze a dimostrazione dell’efficacia del metodo Rolfing. Le evidenze scientifiche hanno portato alcuni Stati, come la Svizzera, a riconoscere il Rolfing Integrazione Strutturale nel sistema sanitario come terapia complementare. Per concludere e dare rilievo alla nostra realtà, uno spazio va lasciato ad AIR. Associazione Italiana Rolfing® è presente sul territorio nazionale da trent’anni, il prossimo giugno. Riunisce i Rolfer che lavorano in Italia e che desiderano riconoscersi in un’associazione professionale. A questo scopo, AIR, si è sottoposta alla verifica degli standard del Ministero dello Sviluppo Economico rientrando nell’elenco delle associazioni professionali riconosciute per il rilascio di attestazione di qualità dei propri Rolfer e, sotto la supervisione e grazie alla licenza fornita da ERA, ha fondato Formazione Rolfing Italia, che si occupa dell’organizzazione della formazione in Italia e in Italiano. AIR s’impegna costantemente nel mantenere alti gli standard di qualità ed etici dei nostri professionisti. Questo a tutela sia degli associati, sia dei clienti che cercano nel Rolfing quel metodo di lavoro corporeo che lo distingue dal resto delle discipline nel campo olistico per il tocco peculiare e lo scopo educativo che guida le persone alla scoperta di loro stessi, ritrovando rinnovata forza fisica, miglioramento del movimento e coordinazione. Per maggiori informazioni sulle attività didatiche e formative in Italia: www.formazionerolfing.it Per maggiori informazioni sulle attività didatiche e formative in Europa: www.rolfing.org
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Che cos'è per te il Rolfing? Se si ponesse questa domanda a dieci persone, probabilmente ciascuna risponderebbe in modo diverso. Ci sarà chi lo definirà un modo per liberarsi da tensioni, dolori e limitazioni, chi lo avrà vissuto come un processo che rende più leggero il corpo, chi si sentirà più libero di muoversi nello spazio e cosi via. Per una Rolfer come me, questo metodo è anche e soprattutto una straordinaria occasione per tornare a dialogare con le proprie esigenze più profonde. Un'opportunità, insomma, per tornare a percepire la piacevole sensazione del sentirsi a casa, in quel luogo dove scaturiscono creatività, emozione e armonia. Per capire in che modo il Rolfing riesca a restituire questo benessere, bisogna conoscere come questa tecnica agisce sul nostro sistema motorio. Esso, per funzionare al meglio, richiede un equilibrio tra muscolatura profonda o intrinseca (ossia i muscoli 'brevi', situati vicino alle ossa) e muscolatura superficiale o estrinseca (le grandi fasce muscolari, che rivestono il corpo). Entrambe le muscolature, affinché il movimento si sviluppi in modo naturale, devono lavorare in armonia e sinergia, perché la fluidità dei gesti parte sempre dai muscoli interni per propagarsi agli altri, che saranno più impegnati quando l'azione richiederà uno sforzo maggiore. Facciamo un esempio: per camminare o respirare, l'impegno dei muscoli estrinsechi sarà minore, mentre per salire le scale o arrampicarsi il loro utilizzo sarà fondamentale. Le persone, però, nell'eseguire questa 'sequenza' mancano molto spesso di coordinazione, complice anche la diffusa debolezza nelle strutture interne e una muscolatura superficiale troppo sviluppata, troppo rigida, dura oppure non elastica. Avendo ben chiaro questo quadro d'insieme, il Rolfer si pone l'obiettivo di restituire equilibrio e coordinazione fra sistema intrinseco e estrinseco, riportando tono e funzionalità nelle strutture profonde che tornano a essere protagoniste nella postura, quasi come fossero dei 'direttori d'orchestra' del movimento. Contemporaneamente, il Rolfer lavora sul cliente per creare elasticità laddove si sono accumulate le tensioni. Da questa armonia, nascerà l'equilibrio specifico dell'individuo. Se riportiamo tutto ciò alla nostra struttura psicologica troviamo sorprendenti analogie. Dobbiamo pensare che la struttura interna è il nostro autentico sentire, la nostra natura, il nostro carattere, mentre quella esterna rappresenta il nostro ego, quel guscio attraverso il quale ci rapportiamo al mondo e che, inevitabilmente, risente della fragilità della nostra parte profonda. Più questa è debole, più avremo bisogno di costruire difese per non far trasparire le paure e le insicurezze che sono in ognuno di noi. Queste fragilità nascono da lontano: fin da piccoli si viene rimproverati, magari per delle semplici e naturali imperfezioni, e questo ci induce a vergognarci delle nostre debolezze. E, a questo punto, iniziano i guai: cominciamo a nasconderci, ad innalzare difese, ad ispessire questa nostra 'maschera' perdendo il contatto con le nostre emozioni. Tutto questo, a livello psicologico, si traduce in tanta fatica e tanta sofferenza. Proprio come gli irrigidimenti mio-fasciali creano tanto dolore e difficoltà di movimento. Ma allora qual è la soluzione a questi conflitti? Diciamo che se una muscolatura profonda e attiva crea il presupposto per una efficace attività di tutto il sistema motorio, un funzionamento armonioso tra esterno e interno, tra essere e apparire, rappresenta il miglior modo per vivere le relazioni sociali. Ecco allora che allentare dolcemente le tensioni mio-fasciali con il Rolfing diventa un po' come abbattere questi muri ed ammorbidire queste difese. Il compito di noi Rolfer è infatti proprio questo: creare una stretta collaborazione tra strutture profonde e strutture di superficie, per ripristinare questo dialogo con la nostra parte più autentica e tornare a vivere meglio. di Angela Biancalani, Certified Advanced Rolfer™
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Il Rolfing® S.I. integrato a un Training Ideomotorio specifico e applicato da Monica Canducci (Certified Rolfer™e Rolf Movement™ Practitioner certificata) ad un caso di tetraplegia, dopo 15 anni dall’incidente che ha causato a Claudio B. una lesione spinale tra C6 e C7. Guarda il video
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...ciò consente lo svolgimento di tutte le funzioni (respirare, camminare, sedersi, piegarsi, correre ecc.) senza tensioni e con il minimo dispendio di energia. Immaginiamo il corpo come idealmente costituito da settori impilati l’uno sull’altro seguendo un ordine intorno all’asse verticale rappresentato dalla colonna vertebrale (...) Ecco un estratto di un interessante approfondimento di Angela Biancalani, Certified Advanced Rolfer™ , pubblicato nella sezione "Salute" della rivista online LIFEGATE.it CLICCA QUI PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO Angela Biancalani è una Certified Advanced Rolfer™ che opera a Firenze, Per maggiori informazioni qui
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IO-Pronto? Si, ciao mi chiamo ... vorrei iniziare un percorso di rolfing cosa ne dici? LUI-fantastico, tu la prossima settimana come sei messo, tipo martedì pomeriggio verso le tre? IO-veramente a quell’ora lavoro non si può fare un po’ prima? LUI-certo facciamo alle due. IO-ottimo LUI-allora a martedì. Ciao IO-ciao a martedì. Così è iniziato il mio percorso di rolfing, con una telefonata, come credo nel novanta per cento dei casi. Ma è quello che non c’è scritto che manca in questa telefonata ovvero quello che non si dice ma che si intuisce attraverso il tono della voce; dalla mia parte l’attesa, la sorpresa, il salto nel vuoto, mentre dalla sua la certezza, la sicurezza, la fermezza che ti fanno pensare: mi posso fidare. Martedì ore 13.45, come sempre sono in anticipo, aspetto in macchina? No scendo, la curiosità mi sta divorando. Percorro il vialetto fino a metà, poi giro a destra sfiorando un cespuglio di rosmarino che mi inebria la mano con la sua fragranza. Mi fermo un attimo ad annusarlo e poi entro. Una piccola sala da attesa, lui non c’è, mi siedo e come quando si entra in un posto nuovo si vorrebbe guardare tutto, l’attenzione non si focalizza su qualcosa in particolare, ma l’atmosfera è calda e accogliente, una musica di sottofondo riempie l’aria e la seggiola è pure comoda. Mi rilasso. Adesso l’attenzione cade su un deplian di Rolfing, c’è un ragazzo in piedi ritratto di lato con un filo a piombo che lo divide longitudinalmente. L’immagine è doppia, il prima e il dopo le dieci sedute. Guardo con attenzione come nel gioco della settimana enigmistica, le differenze. Vedo poco, vorrei avere occhio clinico e individuare subito i pregi e i difetti di una persona, poi l’attenzione mi cade sullo sguardo del soggetto: da spento ad acceso, da basso a diritto davanti a sé, mi accorgo delle spalle più aperte, delle gambe più dritte e della schiena più rilassata. Effettivamente le differenze non le vedevo perché non sono come quelle del gioco, da una parte c’è la mano dall’altra la mano non c’è più, le differenze sono minime il rolfing non cambia il corpo, ne modifica l’atteggiamento in relazione al mondo che lo circonda. LUI-Ciao Mi prende di sorpresa intento nei miei pensieri. IO-ciao LUI-iniziamo, che ne dici? IO-non vedo l’ora. Seduta dopo seduta mi accorgo di essere come un astronauta che sta per iniziare un’avventura dalla quale non sa cosa aspettarsi, la sete di sapere è per lui più grande della paura di non tornare (forse il paragone è un po’ forte, le sedute di rolfing non sono tanto pericolose), ma la voglia di conoscere il mio corpo e, in che modo esso possa cambiare, è la stessa: io sono un pianeta sconosciuto. Durante tutto il percorso delle dieci sedute, mi sono limitato nella mia sete di sapere, per paura di invadere troppo la sua sfera di terapeuta e per non costringerlo nel ruolo di maestro quale non era tenuto ad essere. Mi faceva camminare, mi guardava e io mi chiedevo cosa si aspettasse di vedere tra una seduta e l’altra: “Che cosa provi, come ti senti, cerca di descrivere la differenza tra prima e dopo la seduta”. Ogni volta che scendevo da quel lettino mi sentivo più leggero, più libero, più sciolto. Settimana dopo settimana le sedute volavano, mi dimenticavo del lavoro fatto la volta precedente, tra una seduta e l’altra non mi rendevo conto di ciò che stava accadendo in me, se veramente cambiava qualcosa. Camminavo, poi mi sdraiavo sul lettino e le sue mani si appoggiavano delicatamente su di me, senza impeto, con lentezza sentivo i suoi movimenti una volta sui piedi poi sulle gambe, sulle spalle e le braccia, il collo e la schiena. Devo essere sincero la cosa che più mi ha colpito è stata non una manovra fatta su di me ma una frase: “registra in te questo nuovo atteggiamento e poi fallo affiorare quando ti si presenta naturalmente nella vita quotidiana, non forzarti ma asseconda la tua voglia di stare bene”. Ecco il segreto, ognuno di noi ricerca il benessere ma spesso non sa dove trovarlo, il rolfing apre semplicemente la strada. Così sono proseguite le mie sedute, nella più completa fiducia in questa tecnica, fino a quel giorno in cui il cambiamento l’ho sentito davvero e, ormai consapevole, non ho fatto altro che assecondarlo.
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In un articolo pubblicato il 04/12/2019 sulla nota rivista dedicata al benessere Healing Holidays, si evidenzia come la pratica del Rolfing possa essere un valido ausilio in caso di disturbi respiratori e digestivi: Una respirazione corretta aiuta a promuovere la peristalsi, le contrazioni muscolari simili a onde che spostano il cibo lungo il tratto digestivo, può migliorare la circolazione sanguigna, aumentare l'assorbimento di ossigeno e nutrienti e ridurre lo stress. Una migliore idratazione aiuta il corpo a rimanere più flessibile e resistente... Rolfing® , incide positivamente sulla respirazione ma anche nel corpo nella sua integrazza, accrescendo il benessere generale sia fisico che mentale. Un estratto dall'interessante articolo "ROLFING® INTEGRATION STRUCTURAL" sulla relazione tra problemi posturali e disturbi respiratori e digestivi cronici, pubblicato su healingholidays.com Articolo pubblicato su European Rolfing Association; leggi tutto qui Fonte: healingholidays.com Original: ROLFING® STRUCTURAL INTEGRATION
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Sono Alberta, ho 68 anni, e questa è la mia testimonianza sul Rolfing e sul rapporto con la mia rolfer, Miita Mazzali Fulgenzi. Ve la racconto in modo diretto, sull'onda emotiva di una esperienza per me molto importante. Quando cominciai il mio percorso avevo in testa una domanda: come sarà la persona a cui mi sarei affidata per molti mesi? La professionista in questione era Miita Mazzali, una delle prime rolfer in Italia, che mi aspettava nel suo studio a Roma, vicino a Villa Ada, quel parco in cui lo scrittore Niccolò Ammaniti aveva ambientato un suo esilarante romanzo. Il mio percorso iniziava quindi con una citazione letteraria e un sorriso, e questa mi metteva già di buon umore. Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me. E, più o meno, della mia stessa età. La prima cosa che ho pensato è stata: Miita è una fata benevola. “Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me” La prima seduta era partita con l’anamnesi (la raccolta dalla voce diretta del paziente di tutte quelle informazioni che possono aiutare il terapista a indirizzarsi verso una diagnosi corretta, ndr), che non nascondo, mi stava metteva un po’ di ansia. Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia. Ero appesantita e in più le analisi avevano diagnosticato che era in atto un processo di degenerazione artrosica delle ginocchia molto avanzato. Ginnastica, in vita mia, non ne avevo mai fatta, se non sporadicamente e con la sensazione di essere costretta: detestavo le palestre e la filosofia del fitness. Lavoravo per ore al computer e nel tempo libero amavo stare sdraiata a leggere un libro. L’unica attività fisica che mi piaceva fare era camminare, ma ora le mie gambe mi dicevano che non potevo più farlo. Ero appena andata in pensione, mi aspettava una vita nuova in un mondo nuovo, mi ero trasferita appositamente in campagna ma il mio corpo sembrava non volermi più seguire. “ Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia” Dopo il colloquio iniziale, con Miita siamo passati alla pratica: mi ha visto camminare e ha notato subito che avevo le spalle troppo rigide, ero sulla difensiva, col busto troppo in avanti e una traiettoria inquinata dal mio disturbo visivo da ambliopica. Dopo un po’ di percorsi mi sono sciolta e mi sono messa sul lettino. Le sue mani hanno cominciato a toccarmi partendo dai piedi. Miita mi ha spiegato che a ogni seduta si sarebbe lavorato su una parte del corpo, fino a completare le dieci tappe. Il suo è un massaggio forte, profondo e spesso anche doloroso, tanto che durante la manipolazione mi ha detto: “guardi che posso farle male…” Il suo lavoro è molto intenso, faticoso, eppure Miita riusciva sempre ad essere morbida e accogliente, con delle braccia quasi materne. Miita mi ha poi spiegato che ogni seduta sarebbe finita con un lavoro sulla testa e, quando lo ha praticato, mi sono sentita 'sciolta'. Il massaggio cranio-sacrale mi piace molto ma quello di Miita mi ha liberato da tutte le tensioni, commuovendomi. Mentre glielo stavo dicendo ho sentito due lacrime scorrere sulle guance. Mi sono vergognata un po’ e lei mi ha sorriso. Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi. Ci vediamo tra quindici giorni, mi ha detto Miita. La seconda seduta ha riprodotto la magia della prima. Sono entusiasta e grata, anche se il lavoro sui muscoli delle gambe si è rivelato per me molto doloroso. “Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi” Dopo la terza seduta, mi accorgo che la mia terapia va avanti con un po’ di lentezza, perché vivo a duecento chilometri di distanza, devo prendere auto e treno per arrivare a Roma, spesso rimando gli appuntamenti, costringendola a cambiare la sua agenda. Miita dice che devo mantenere la continuità, altrimenti il lavoro è inutile. So bene - ormai mi conosco – che sta riaffiorando la mia resistenza a muovermi, a 'sentire' il corpo. D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica, che ho praticato per molti anni. Sento che si è instaurato il transfert con Miita, e il fatto che lei mi conosca, che sappia il mio segreto, mi mette sulla difensiva. Tuttavia, lo ammetto, a volte penso: non ci torno più. La mia 'fatina benevola', però, mi sgrida. E ha ragione. “D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica. che ho praticato per molti anni” In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno. La devo riconoscere, abbracciare, amare. In quel dialogo tra noi sento che è una sofferenza che conosce bene, chissà se è arrivata a questo meraviglioso lavoro perché aveva bisogno di riconoscere anche lei la bambina che era stata. È un momento di empatia perfetta, che resterà per sempre nel mio cuore. Mi chiede che cosa mi fa sentire davvero “dentro” il mio corpo, e io rispondo stare nell’acqua, ma senza dover nuotare, senza dover per forza compiere una prestazione. E lei mi dice: stai nell’acqua, muoviti come vuoi, lentamente, fai le capriole e sorridi alla bambina che eri. È il tuo elemento. “In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno” Dopo la fine del percorso di dieci sedute, ci siamo viste altre volte, quando io potevo andare o quando lei aveva un’ora libera. Ora che avevo ricominciato a sgambettare, un po’ di mantenimento mi avrebbe fatto solo bene. Mi accorgo che avevo fatto la stessa cosa anche con la mia psicoanalista, come a prolungare un legame, un amore. Avevo in mente di chiamare Miita per vederla quando ho saputo che ci aveva lasciati. Un tumore l’aveva portata via in poco tempo. Avrei voluto sentirmi ancora tra le sue braccia. Avrei voluto abbracciarla anch’io e cullarla come lei aveva fatto con me.
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Il Rolfing® è un processo che riorganizza sistematicamente il corpo di esseri umani e animali correggendo gli squilibri del tessuto miofasciale in modo che il corpo possa funzionare in modo ottimale e con meno sforzo. In questo articolo Lisa Praller, Certified Rolfer™, spiega come il Rolfing® possa aumentare la qualità dei movimenti sia per i cavalli che per i loro fantini professionisti. Un articolo in lingua originale che mostra un altro importante campo d'azione del metodo Rolfing® Scopri di più nel link qui sotto Maggiori informazioni su Lisa Praller, Certified Rolfer™ qui Fonte: www.mittelbayerische.de – 16 Giugno 2019 Versione in Inglese nel sito dell'European Rolfing® Association
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Eleonora Celli, con EssenZia Rolfing® inaugura la stagione del Rolfing a San Giovanni in Marignano, con un incontro dedicato a conoscere il metodo Rolfing® e le sue applicazioni. Nel corso dell'evento si avrà l'opportunità di conoscere questo metodo olistico e le sue applicazione nel vivere quotidiano Un incontro della durata di circa un'ora e mezza che si articolerà in momenti dedicati all'ascolto dei principi ispiratori del Rolfing e momenti guidati a percepire e comprendere come potenziare, migliorare, alleggerire il tuo corpo. Eleonora dice: "Vorrei fare capire quanto sia importante essere consapevoli delle relazioni che ci interconnettono, sia verso l'interno che nell'ambiente che ci circonda." ConTATTO Rolfing® sarà un laboratorio di gruppo per l'esplorazione di come il tocco consapevole sia un potente mezzo di comunicazione, espressione, dialogo, esempio concreto. Maggiori Informazioni qui L'evento è gratuito previa prenotazione al (+39) 3383884915 o inviando una mail a eleonoracelli.rolfing@gmail.com Sede: Via Reno 33 - San Giovanni In Marignano Contatto: (+39) 3383884915 E-Mail: eleonoracelli.rolfing@gmail.com Eleonora Celli è Certified Rolfer™ & Rolf Movement™ Practitioner, maggiori informazioni a riguardo qui
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Prima ho sempre pensato a come camminavo, chiedendomi: "Sto facendo bene?" o "Questo modo di camminare peggiorerà le cose?" Da allora, le parole di Henrike mi accompagnano ovunque, faccio quello che mi ha detto e mi sento molto più ottimista!" Sto parlando con Henrike Rietz-Leiber, una Rolfer™ certificata che risiede a Monaco e con la sua cliente, Christa Werner, una farmacista che si è rivolta a Henrike per provare il Rolfing®, per cercare un sollievo da dolori cronici sia alla schiena che alla gamba destra in seguito a un'operazione all'anca nel marzo 2014 . "In sostanza dicevo a Christa di non concentrarsi troppo sul dolore. Per Christa la sfida era di fidarsi del sostegno delle sue gambe, di sentirsi radicata a terra e di ritrovare la connessione con lo spazio circostante... Quando l'ho vista per la prima volta, notai subito la sua rigidità e la necessità di maggiore resilienza. C'era anche questo blocco, un blocco che le impediva di percepire il terreno e lo spazio intorno. La testa era troppo pesante perché Christa ‘riuscisse a sostenerla’ adeguatamente al di sopra delle spalle" spiega Henrike. Cosa ti ha fatto decidere di provare proprio il Rolfing®? Chiedo a Christa. Il mio medico di famiglia mi ha raccomandato il Rolfing® a causa dei problemi che che stavo vivendo alla mia schiena, coscia destra e ginocchio. Mi ha suggerito di completare un ciclo di dieci sessioni. Ho trovato Henrike su Internet e ho subito notato che il suo studio di Rolfing® era a Haidhausen, vicino a dove vivo io. Ho iniziato il Rolfing® nel mese di febbraio e l’ho terminato nel mese di giugno. Abbiamo svolto le sessioni con un ritmo piuttosto serrato, circa una ogni settimana. Mi sono sentita molto meglio dopo. Ne valeva la pena! Qual era il problema? Ho subìto un'operazione all’anca destra nel marzo del 2014. Sempre nello stesso periodo, ho acquistato un materasso nuovo e, so che suona strano…, ma è stato dopo l'operazione dell'anca che ho avuto i miei primi veri problemi alla schiena. Era come se fosse “ossificata”. Non riuscivo a stare in piedi al bancone della mia farmacia per più di due ore senza una pausa. Tutto questo è avvenuto nello stesso anno in cui ho chiuso la mia farmacia, perciò non ho più fatto davvero caso a questo problema. Hai provato altre strade prima del Rolfing®? Ho fatto un po’ di fisioterapia, ma i benefici erano solo momentanei. Era sempre lo stesso, il dolore alla schiena si ripresentava continuamente. L'anno dopo, ho cominciato ad avere dolori al ginocchio destro e anche crampi alla coscia destra. Ho fatto ginnastica e il medico ha suggerito anche lo yoga, ma non funzionava. Non ha funzionato nulla. Poi, ho consultato un amico chiropratico ed ancora la stessa storia, nessun successo. Ho continuato con la fisioterapia e il massaggio fino a quando ho trovato Henrike. Il dolore alla gamba destra si è manifestato come conseguenza di un sovraccarico della stessa dovuto all’operazione? Dopo l’operazione all'anca, il mio medico mi ha suggerito di mettere un cuneo sotto il mio tallone sinistro - una suola speciale inserita nel tallone della mia scarpa. Seguii le indicazioni del medico e, subito dopo, ho anche completato il ciclo di Rolfing®: la mia gamba destra stava bene e non avevo più dolore. Tuttavia, fu poi il mio lato sinistro che iniziò a darmi qualche fastidio. Il cuneo di un centimetro era diventato troppo alto e per questo chiesi che me lo riducessero di mezzo centimetro, sperando che questo togliesse il fastidio. Ad ogni modo, da quando ho terminato il Rolfing®, il mio lato destro sta bene e la mia schiena meravigliosamente. Riesco a compiere nuovamente movimenti liberi e per me questo è il paradiso! Al ritorno delle feste chiamerò Henrike per fare altre sessioni dedicate alla gamba sinistra. Henrike aggiunge: Attraverso il percorso delle 10 sedute, ho incoraggiato Christa a “riconnettersi” con se stessa, con il suo corpo e ad adattare o diminuire lo spessore della soletta al bisogno. Ovviamente non si possono allungare le ossa, ma il corpo può adattarsi alla differenza di lunghezza delle due gambe in modo non problematico. Inizialmente questo, per il corpo di Chirsta, non era possibile, per questo è stato necessario fare diverse prove. Ricreare elasticità nel corpo di Christa era per me l’obiettivo primario, oltre ad aiutarla a ritrovare un movimento più fluido e ampio. Mi ricordo che quando è venuta per la seconda sessione era raggiante, in viso. Mi confessò che era la prima settimana che non soffriva di dolori; o meglio, il dolore era ancora lì, ma significativamente ridotto. Inoltre, solo riguardando i miei appunti ho notato che Christa, al primo incontro, si dimenticò di raccontare di un’operazione al seno per l’asportazione di un cancro: infatti quando tornò per la seconda sessione, tutto il lavoro fatto in prima seduta sulla cassa toracica, aveva eliminato un dolore al lato destro del torace, dove c’era la cicatrice. Questo fastidio oramai le era talmente famigliare da dimenticare, appunto, di parlarne durante il primo colloquio. Non è strano come possiamo dimenticare il dolore che una volta era così dominante nella nostra vita? Chiedo a Christa. Sì, è stato meraviglioso quando Henrike ha liberato la tensione attorno al braccio e al seno destro. Finalmente potevo muoverlo liberamente senza dolore. Era fantastico! Henrike aggiunge: Sì, spesso succede. Dopo l’ottava sessione, per esempio, ho notato che Christa poteva piegarsi e raccogliere qualcosa dal pavimento, cosa che non poteva fare prima. Anche questo si era dimenticata di riportare durante il colloquio iniziale. Penso che sia davvero utile che i clienti, a volte, dimentichino il dolore! Il Rolfing® ti ha sorpreso in qualche modo? Sì! Canto in un coro e dopo la settima seduta, il mio insegnante di canto ha sottolineato che la mia voce era particolarmente bella quel giorno. Henrike aveva trattato la mia testa, il collo e le spalle durante quella sessione, perciò questa osservazione mi sorprese particolarmente! Mi ha sorpreso anche quanto io sia diventata più ottimista attraverso il percorso delle 10 sedute. Ho un atteggiamento totalmente nuovo verso la mia vita e sento di poter davvero vivere alla giornata. Ho più energia durante la giornata e tante idee per il futuro. Guardando indietro, mi rendo conto di essere stata piuttosto depressa. Ero là, 66 anni, e non potevo più muovermi e avevo bisogno di riposare tutto il tempo. Desidero vivere una vita piena. Voglio ottenere il massimo dalle mie giornate. Questo per me è molto importante e, prima del percorso di Rolfing, non avevo proprio idea di come avrei potuto continuare a vivere in una situazione così deprimente. Quando si è così concentrati a sentire i dolori del proprio corpo, diventa difficile aprirsi all’esterno. Le sessioni di Rolfing® erano in qualche modo impegnative? Sì, c’è stata una sessione in cui Henrike lavorava sull'anca sinistra: trovò un muscolo particolarmente “arrabbiato”! Anche la seconda sessione, sui piedi, non è stata una passeggiata. La gamba sinistra è danneggiata da quando ho protruso un disco vertebrale vent'anni fa e le dita dei piedi sono leggermente intorpidite. Henrike ha portato così tanta vita nel mio piede sinistro da percepire questa novità come “anche un po’ inquietante”. Tuttavia, quando sono uscita dalla porta, mi sono sentita come se stessi camminando sulle nuvole. Davvero fantastico! Alcune persone riferiscono che il Rolfing® lo sentono lavorare nel periodo di pausa, tra una sessione e l’altra. E’ stato così anche per te? Sì. Sono sempre stata consapevole di ciò che Henrike mi disse. Dopo che lavorò attorno al petto e alla cassa toracica, ho notato che potevo stare più dritta, dietro al bancone della farmacia. Mi sono accorta di regolare automaticamente la mia postura. Henrike, vuoi aggiungere altre osservazioni sul percorso di Christa? Sì, dopo la sesta sessione, Christa ha detto che si sentiva libera nella schiena e che le sue braccia potevano oscillare ai lati liberamente. Era molto importante far sì che potesse nuovamente alzare le braccia verso l’alto. Christa era così contenta, così felice durante e dopo tutte le nostre sessioni. Posso davvero ricordare il suo volto dopo la decima sessione. Christa ha detto “Wow! Sono così felice del mio corpo" ed era possibile vederlo: era veramente nel suo corpo. La prima volta che venne da me, infatti, Christa era lì, ma il suo corpo era qualcosa di diverso. Dopo le 10 sedute, invece, si muoveva in perfetta armonia con il corpo, quasi come se danzasse. La cosa più importante che a parer mio Christa ha detto, "se ho un dolore, ora so come risolverlo in fretta". E’ stato così meraviglioso vederla veramente sorridente con un volto così pieno di vita. Charlotte Fraser - 07/11/2017 - rolfing.org Articolo originario al seguente link Data di pubblicazione: 07/11/2017 Autore: Charlotte Fraser Foto: ©Henrike Rietz-Leiber, www.rolfing-rietz.de Traduzioni in Italiano a cura di: Eleonora Celli (Certified Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner) e Roberto Rosolen (Certified Rolfer™) Per maggiori informazioni su Henrike Rietz-Leiber, vai al seguente link Per scoprire di più sul Rolfing®, trovare un Certified Rolfer™ e/ o diventare un Rolfer™ visita: www.rolfing.org o la sezione cerca un rolfer di questo sito
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“Martina lamentava di non avere amici e passava i pomeriggi liberi a smangiucchiare qualsiasi cosa davanti alla televisione. Dopo il ciclo di sedute di Rolfing si era iscritta a un’associazione di trekking e a un corso di hip hop e mi ha spiegato che non erano gli amici a non esserci, ma era lei non pronta ad avere amici”. È solo una delle tante storie di adolescenti che hanno fatto pace con il loro corpo quella che racconta Angela Biancalani, Advanced Rolfer™ di Firenze, che utilizza il metodo Rolfing® per migliorare la percezione di sé negli adolescenti, con vantaggi sull’autostima e sulle relazioni. “Il Sé corporeo è l'immagine del corpo che ci formiamo nella nostra mente; è il modo in cui il nostro corpo ci appare – spiega – La percezione della nostra fisicità, nelle sue molteplici sfaccettature (bello, brutto, grasso, magro, impacciato, rigido, elastico, gradevole, orribile, atletico e così via), influenza moltissimo la nostra autostima e quindi le nostre relazioni. Il Rolfing è in grado di modificare la struttura fisica (l'allineamento posturale crea un corpo più slanciato, più armonico, più elastico), di rendere il corpo un luogo più facile da abitare e migliora la percezione di sé”. “Il Rolfing® può risultare un prezioso alleato nel delicato periodo dell’adolescenza. Che la percezione di sé influisca sull'autostima è ormai un dato consolidato a tutte le età, ma questo aspetto è di particolare rilievo negli adolescenti di entrambi i sessi – continua Angela – che vivono un periodo in cui il corpo subisce dei cambiamenti tanto rapidi a volte difficilmente gestibili. Il passaggio da un fisico infantile a uno adulto passa attraverso fasi di reale disarmonia, ci si trova a vivere una trasformazione di cui si stenta a vedere l'evoluzione e l'esito. E questo genera un caos nella mente dei giovani, che si affolla di domande: chi sono? Come mi vedono gli altri? Piaccio? Non piaccio? Bene, in trent’anni di esperienza ho sentito dire spessissimo ‘mi piaccio di più dopo il Rolfing’.” Prima di piacere agli altri devi sentirti comodo dentro di te, fare pace con la tua fisicità, trovare con essa un rapporto meno conflittuale. Blocchi emozionali, traumi, conflitti, posture e stili di vita sbagliati producono restrizioni nei tessuti miofasciali con conseguente riduzione degli spazi nel corpo. Pensiamo allo spazio toracico, all'ampiezza che richiede il respiro, e poi all'immagine dell'adolescente con le spalle incurvate, il torace compresso, la testa in avanti. Quanto questo può influenzare non solo lo sviluppo di una colonna eretta ma anche l'espressione libera dei sentimenti? Il corpo di un adolescente si sta ‘ingrandendo’ e ha bisogno di trovare spazio e non gabbie e impedimenti allo sviluppo fisico e al processo psicologico. Il tocco del Rolfing allenta queste restrizioni e crea lo spazio per facilitare questa crescita. “L'adolescente per difendersi dalle proprie insicurezze, emozioni, conflitti, pressioni dell'ambiente che non riesce più a gestire, irrigidisce la sua corazza generando posture sbagliate – conclude Angela – Ma quelle posture generano a loro volta insicurezza. E così si perpetua un circolo vizioso negativo. Allentare dolcemente con il Rolfing le tensioni miofasciali è un po' come abbattere questa corazza, ammorbidire queste difese. Così la nuova identità fisica più morbida, più spaziosa genera una percezione di sé più consapevole, un dialogo con la parti più profonde e autentiche di sé. Le esperienze relazionali diventano più gradevoli e confermano che non c’è più bisogno di quelle difese”.
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“Mentre i muscoli si ammorbidiscono in risposta alle sue parole e al suo tocco, sembra che la mia scapola destra diventi fluida come su un letto ad acqua. "Non sono sicuro di aver mai provato una sensazione del genere," le dico, ma non importa. Vivien spiega che è semplicemente un modo di reagire del mio corpo per scoprire di cosa ha realmente bisogno, cosa vuole sentire e come vuole essere lasciato andare. A poco a poco i miei muscoli iniziano ad abbandonare una certa tensione di lunga data. " "Ho provato il Rolfing® e questo è quello che è successo" è una testimonianza molto interessante pubblicato sulla rivista Top Santè online sulla prima esperienza Rolfing® del vicedirettore Yvonne Martin. LEGGI TUTTO QUI Articolo tratto dal sito dell'Associazione Europea Rolfing (www.rolfing.org) Fonte Originaria: www.topsante.co.uk Autore: Yvonne Martin (Deputy editor of Top Santè) Rolfer: Vivien Skelton (Certified Advanced Rolfer™ and Rolf Movement™ Practitioner)
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In compagnia di Matteo Semprini Cesari , Certified Rolfer™, Rolf Movement™ Practitioner e Personal Trainer, sarà possibile scoprire il Metodo Rolfing® e i suoi benefici; l'incontro si rivolge a tutti coloro che ricercano una maggiore elasticità strutturale , armonia nel movimento ed un migliore allineamento corporeo. Nel corso dell'incontro, solo per i primi 6 iscritti, si avrà la possibilità di provare gratuitamente il metodo e valutarne dal vivo le modalità di azione. Per maggiori informazioni ed iscrizioni chiamare il 340 2339813. Location: Arco (TN), Via Matteotti, 62 - Torbole sul Garda Telefono: 3402339813 E-mail: matteo.semprinicesari18@gmail.com
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Martedi 18 Settembre ore 20:30 a Conegliano e Mercoledi 26 Settembre ore 20:30 a Fiume Veneto, Roberto Rosolen, Certified Rolfer™, presenterà il metodo Rolfing® spiegando modalità di azione e benefici. L'ingresso è gratuito previa prenotazione. Maggiori informazioni qui
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Un corpo osservato con un primo colpo d’occhio, può colpirci per la sua estetica, la sua forma. Se osservato più attentamente, cogliamo la sua struttura, la sua tridimensione, la sua relazione con lo spazio. L’organizzazione delle diverse parti di una struttura corporea nello spazio è oggetto di studio della biomeccanica, le cui leggi sono di tipo fisico. Su un piano fisico, la struttura implica un rapporto delle diverse parti tra di loro e con le forze esterne. Una struttura corporea è formata nel suo insieme da un apparato scheletrico e neuro-muscolare che ci consentono di mantenere una posizione eretta, reagire ai fenomeni ambientali e partecipare alla vita in tutte le sue complesse manifestazioni. L’apparato locomotore costituisce una struttura particolarmente complessa dotata di sistemi capaci di recepire vari tipi di informazioni nervose che giungono dai vari settori del cervello o del midollo spinale. La componente scheletrica ha una funzione di sostegno e di strutturazione per la massa muscolare, questo consente una statica, data dalle condizioni di equilibrio delle forze che su di questo agiscono, e da una dinamica che ne regola il movimento. È estremamente affascinante pensare alla complessa organizzazione neurologica, muscolare e fasciale che la nostra struttura compie nello spazio, sia per organizzarsi in statica, rispetto alla forza di gravità, sia dinamica occupando lo spazio che ci circonda. Quasi ogni parte del nostro corpo può eseguire dei movimenti, grazie alle connessioni tra segmenti scheletrici, le articolazioni. Dal tipo di connessione tra due segmenti ossei, ne consegue una limitata libertà di movimento, oppure movimenti completi di rotazione e scivolamento nelle tre dimensioni dello spazio. La connessione fra i muscoli e i vari segmenti ossei si realizza con la formazione di sistemi di leve di vario grado. (cfr. Kapandji - Fisiologia Articolare). Le articolazioni collegano in alcuni casi due o più ossa consentendo estrema mobilità, come avviene ad esempio negli arti; in altri casi uniscono permettono una mobilità più limitata, come le ossa della colonna vertebrale, in altri casi il movimento è quasi impercettibile, come nel cranio. Nell’organizzazione funzionale che regola la fisiologia del movimento, si possono distinguere un’attività eminentemente nervosa, caratterizzata dalla elaborazione dello stimolo a livello del sistema nervoso centrale e dalla sua trasmissione lungo i nervi periferici fino alla fibra muscolare che viene eccitata a contrarsi e un’attività fasica vera e propria caratterizzata dalla contrazione del muscolo e quindi dalla formazione del movimento in un determinato segmento corporeo. E’ facile dedurre quanto sia complesso organizzare l’equilibrio del corpo umano nella gravità. Il nostro equilibrio ruota attorno a un baricentro, che pressappoco si trova a livello del bacino e che è il punto dove viene a collocarsi la risultante di tutte le forze gravitarie; esso coincide anche con il centro di simmetria, se il corpo è omogeneo. Questo equilibrio è possibile grazie a dei sistemi muscolari flessori ed estensori, deputati a flettere il nostro corpo in avanti e a riportarlo eretto per impedire la caduta. Perché ciò avvenga è indispensabile che tutti i segmenti corporei, a partire dalle caviglie, le ginocchia, le anche, ogni piccolo segmento della colonna vertebrale, le spalle e infine la testa trovino il loro punto di equilibrio tra i muscoli flessori ed estensori, ovvero stabiliscano un "piccolo baricentro": La somma che ne deriva da tutti questi baricentri è un corpo in ordine nei suoi vari segmenti e il baricentro principale della struttura intera è in equilibrio. Questa è in sintesi l’integrazione strutturale, l’obbiettivo del Rolfing; riportare in equilibrio la struttura del corpo attraverso un completo sistema di manipolazioni destinate a bilanciare l’assetto dei tessuti connettivi necessari a mantenere in relazione le diverse parti del corpo nello spazio.
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L'Associazione Italiana di Integrazione Strutturale Rolfing® è ufficialmente stata iscritta dal MISE nell'albo delle Associazioni che rilasciano l'attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci secondo quanto previsto dalla legge 4/2013 (artt. 4, 7 e 8). L'iscrizione di AIR al Ministero dello Sviluppo Economico, dunque, rende ufficialmente il Rolfing® una professione i cui standard di qualità dovranno essere verificati e attestati in tutela dei Rolfer™, professionisti iscritti all'associazione, e dei loro clienti! Tutti i dettagli qui LINK: legge 4/2013 (artt. 4, 7 e 8)
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Un convegno internazionale per conoscere il Rolfing® e gli ultimi studi sulla Fascia: è quanto avverrà il 1° ottobre a Ferrara, all'interno della manifestazione Edenica. L'appuntamento "Rolfing® S.I.: una visione pioneristica del corpo umano nel campo della gravità e nell'uso della Fascia" partirà alle 10.00 e si svolgerà con relazioni ed interventi di importanti rolfer italiani: Pierpaola Volpones, Nicola Carofiglio, Elmar Abram, Andrea Meynardi, Giovannella Pattavina e Andrea Brighi. Evento clou della giornata sarà la relazione del Dr. Robert Schleip, pioniere degli studi sulla fascia e direttore del Fascia Research Group dell'Università di Ulm, in Germania. In teleconferenza, Schleip presenterà le più recenti scoperte in questo campo. Infine ti ricordiamo che se non potrai essere presente, dal 1° ottobre e per sette giorni, in molte città italiane i rolfer apriranno gratuitamente i propri studi, per far conoscere da vicino la tecnica ideata da Ida Rolf. Il Convegno si terrà nei giorni 1 e 2 ottobre, a partire dalle 10.00, presso la Sala Conferenze della Fiera di Ferrara, all'interno di 'Edenica'. L'ingresso per l'intera manifestazione è acquistabile sul posto oppure attraverso il sito www.edenica.it Per scoprire quali sono i rolfer che dal 1° al 7 ottobre apriranno i propri studi, sarà sufficiente cercare sul sito lo studio più vicino e prendere appuntamento col professionista.
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Pratica dell'Integrazione Strutturale Rolfing® Il percorso del Rolfing avviene con un ciclo di dieci sessioni individuali eseguite da un operatore, il Rolfer™, che può praticare questo metodo solo dopo aver eseguito un rigoroso percorso di formazione. Ogni sessione dura circa un'ora e si basa su un tema, personalizzato per ciascun individuo. Il Rolfer dedica del tempo a un colloquio preliminare con il cliente, quindi osserva il corpo della persona in posizione eretta e in movimento per "leggerne" le principali caratteristiche. Poi, anche grazie a un tocco sensibile e deciso al tempo stesso, il Rolfer libera le restrizioni e armonizza gli schemi motori che spesso costringono i nostri tessuti in tensioni permanenti. Generalmente, la sessione si svolge con il cliente sdraiato su un lettino e termina con il cliente in piedi: questo aiuta il cliente stesso a percepire i cambiamenti avvenuti. Attraverso il tocco, la ricerca di una coordinazione motoria più efficiente e l'affinamento della percezione di sé, il Rolfer favorisce l'integrazione psicofisica del cliente. Completato il ciclo di dieci sessioni di base e dopo aver lasciato trascorrere un periodo di tempo appropriato per consentire ai cambiamenti di sedimentarsi, è possibile approfondire il percorso intrapreso ricevendo brevi cicli di sedute post-10. Un'altra attività che ben si integra e favorisce l'incorporare del ROLFING è il ROLF MOVEMENT™.
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Rolfer™, professionisti del settore, stampa e semplici curiosi: sono stati molti quelli sabato 1° ottobre hanno riempito la Sala Conferenze della Fiera di Ferrara, per partecipare al congresso internazionale sul Rolfing® S.I. dal titolo “Una visione pionieristica del funzionamento del corpo umano nel campo della gravità e nell'uso della fascia”. A partire dalle ore 10.00 si sono alternati sul palco alcuni dei Rolfer Italiani e all'evento ha partecipato in videoconferenza anche il Dr. Robert Schleip, autentico luminare negli studi sulla Fascia. Ecco una sintesi degli interventi principali. Ad aprire il congresso è stata Daniela Donati, presidente di Associazione Italiana Rolfing, con i saluti di rito ai partecipanti e a chi ha permesso all’intera fiera EDENICA di svolgersi, il collega e Rolfer, Andrea Brighi.. Il secondo intervento è stato quello dell'insegnante internazionale di Rolfing, Pierpaola Volpones, che ha narrato la vita di Ida Rolf in modo appassionato ed appassionante, intrecciando il racconto di vita privata della fondatrice del Rolfing con gli incontri di altri scienziati del suo tempo, la sua personalità con l'attuale visione del corpo prevista dal Rolfing. Il Rolfer Nicola Carofiglio ha spiegato l'esperienza più 'fisica' di questa professione, raccontando e mostrando ai presenti come la percezione delle proprie mani cambia col variare della postura. L'intervento del Dr. Robert Schleip, Rolfer e ricercatore di fama internazionale nel campo della fascia, in videoconferenza, ha comunicato alla platea gli ultimi risultati delle nuove ricerche sulla fascia. I Rolfer sono stati i primi a parlare di fascia e a intuirne le straordinarie capacità. Oggi, però, il mondo della scienza ha scoperto la fascia come terreno fertile di ricerca, poiché si sono evoluti gli strumenti tecnici, ora in grado di misurare questo tessuto connettivo attraverso ecografi ad ultrasuoni di alta definizione. In tal senso, le ricerche più significative sono risultate essere quella di Langevin sull’importanza della fascia lombare e la sua correlazione al mal di schiena; quella di Schilder, che evidenzia la differenza tra dolori muscolari e fasciali; quella di Bove, che studia le aderenze nel peritoneo nei topi, con e senza 'massaggio miofasciale'. La prima relatrice delle sedute pomeridiane del Congresso è stata la fisiatra e Rolfer Giovanella Pattavina, il cui intervento ha dimostrato alcuni paralleli interessanti tra il lavoro del dott. Bates (il cui metodo insegna ad utilizzare gli occhi, la loro muscolatura e la mente stessa in modo consapevole) e quello della dott.ssa Ida Rolf. Successivamente il Rolfer Elmar Abram e il collega Rolfer e Osteopata Andrea Meynardi hanno presentato alla platea di Ferrara un metodo per aiutare musicisti affetti da distonia focale: il Musireset®, il cui inventore è lo stesso Abram. Dopo aver illustrato la tecnica, Meynardi e Abram hanno fatto raccontare al violinista Alessandro Bares la sua testimonianza. Dopo ben 15 anni in cui era stato costretto ad interrompere la sua attività, grazie al Musireset, il musicista oggi è tornato a fare concerti! Il Convegno si è concluso con il contributo di Pierpaola Volpones, che ha spiegato a fondo, grazie al racconto diretto di alcuni professionisti, perché il percorso di formazione per diventare Rolfer è così speciale. Marcel Teeuw, Rolfer™ Certificato.