Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Luciana consiglia il Rolfing® ai suoi coetanei perchè "Ti Cambia in modo Assurdo" Ecco la bella esperienza di Luciana con il Rolfing® dopo il suo ciclo di sedute, raccontata in compagnia della sua mamma. Luciana dice: "Grazie al Rolfing® ho capito molte cose su di me. Ho compreso meglio il mio corpo e ho acquisito una maggiore sicurezza anche nella vità di ogni giorno." Luciana consiglia il Rolfing® ai suoi coetanei perchè "Ti Cambia in modo Assurdo" IL ROLFING NELLA TUA CITTA' Un grazie per la condivisione a Marina Blandini, Certified Rolfer™ attiva in Sicilia (Catania) maggiori informazioni su www.rolfingsicilia.it
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Il Rolfing® è molto più che una rimessa a nuovo del corpo e della postura. Non offre solo una migliore forma fisica o una performance più efficace, ma una visione integrata della persona nel suo rapporto con il mondo e ne affina la consapevolezza. “La visione olistica del Rolfing è comune a tante pratiche di consapevolezza corporea che sono nate nel XX secolo in Occidente - spiega Carla Bottiglieri, Rolfer di Salerno, che da anni approfondisce e sperimenta pratiche somatiche come il Body-Mind Centering, di cui ha seguito la formazione come insegnante, il metodo Feldenkrais, il Continuum, l’Ideokinesis, e l’analisi del movimento attraverso l’insegnamento di Hubert Godard - Nel secondo dopoguerra, in particolare negli Stati Uniti, c’è stato un fiorire di nuovi approcci che tentavano di superare l’eredità positivistica e meccanicistica che nella modernità occidentale aveva prodotto la dicotomia tra il corpo e la ‘mente’, così come tra individuo e ambiente. È interessante considerare come tanti metodi oggi diffusi nella sfera del benessere e dello sviluppo personale, si siano influenzati l’un l’altro, raccogliendo ricerche ed esperienze condotte da singoli ‘pionieri’, tanto nel campo dell’educazione e della terapia che della psicologia umanistica”. SOMATICA Il termine “Somatica” è stato introdotto negli anni Settanta da un filosofo statunitense, Thomas Hanna, per riconoscere una matrice comune a un insieme di tecniche, approcci e filosofie che si discostavano dalle psicoterapie e dalle fisioterapie tradizionali nel loro attribuire al corpo un senso nuovo. È questo il senso del termine “soma”, che Hanna ha proposto (forzando intenzionalmente un’etimologia di tradizione greco-giudaica) per definire il corpo vivente e vissuto in prima persona, senziente, cosciente. Una delle culle della Somatica è stata senz’altro l’Esalen Institute, inizialmente un centro di ritiro fondato negli anni Sessanta a Big Sur, in California, per favorire l’incontro tra filosofie e spiritualità orientali e occidentali, e l’elaborazione di un’educazione umanistica alternativa. L'Istituto è stato lo sfondo culturale che ha nutrito sperimentatori, artisti, scienziati e un luogo di richiamo per visitatori in fuga dalla quotidianità, tra cui personaggi celebri come Bob Dylan, Ansel Adams, Deepak Chopra. “Già riconosciuta per la sua ricerca originale, Ida Rolf ha frequentato e insegnato a Esalen in un periodo particolarmente ricco di scambi e di dialoghi tra esponenti di diverse correnti umanistiche: dalla terapia Gestalt, alla Bioenergetica, alle terapie corporee Neo-Reichiane, fino a metodi somatici come il Feldenkrais, la Sensory Awareness, o più tardi il Body-Mind Centering e il Continuum – per citare altri approcci della “famiglia” somatica – continua Carla Bottiglieri - È in questo contesto che la Rolf ha ulteriormente consolidato la sua visione originale del corpo nel rapporto con la gravità e lo spazio, in una prospettiva più larga, dove si integrano psiche, affettività, socialità”. “Il tocco della l'Integrazione Strutturale Rolfing® è dunque un invito affinché il corpo trovi delle sensazioni che gli permettano di abitare in modo diverso l’ambiente, è un vettore di stimoli ambientali, di contatti con il mondo che troppo spesso vengono alterati o ‘perduti’, riducendo e impoverendo la sensibilità, la percezione, il sentire stesso - per dirla con Hubert Godard, ‘producendo dei buchi neri percettivi’, e quindi anche degli spazi d’azione assenti – conclude - Le sedute di Rolfing permettono di reintegrare le alterazioni per ritrovare il rapporto pieno con il mondo che si era ristretto e di un corpo che si era avvitato su se stesso”. Maggiori Informazioni su Carla Bottiglieri qui.
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Il percorso di formazione per diventare Rolfer™ dura circa 3 anni; è strutturato inn moduli, suddivisi in tre fasi. Di seguito la descrizione dei corsi, ma scrivendo a info@formazionerolfing.it riceverai assistenza e maggiori dettagli. Non dimenticare dei visitare il nostro sito dedicato alla scuola: formazionerolfing.it Basic Rolfing® Training (BRT) Livello Uno comprende nove seminari, ognuno della durata di 3 giorni: la partecipazione a tutti i corsi del Livello_Uno rilascia un attestato di "Myofascial Release Practitioner" Fase Due composta da 10 moduli, per un totale di 34 giorni suddivisi nell'arco di 14 mesi circa; Fase Tre composta da 6 moduli, per un totale di 30,5 giorni suddivisi nell'arco di 6 mesi circa. Tutti i corsi prevedono lezioni, esercizi ed esercitazioni svolti all'interno della classe. Agli studenti è richiesto di dedicare del tempo anche dopo la classe, per approfondire gli argomenti presentati. E' richiesta la frequenza del 100% delle ore. Gli strumenti didattici utilizzati comprendono: lezioni teoriche, proiezioni di diapositive e/o video, discussione, utilizzo del manichino per costruzioni anatomiche, esercizi di esplorazione e movimento, esercitazioni di tocco, simulazioni di contesti terapeutici. Gli studenti sono tenuti a partecipare a tutte le attività. Gli insegnanti promuovono un'attitudine di non-competitività per favorire la collaborazione fra gli studenti. Inoltre, la scuola incoraggia e richiede agli studenti di sviluppare un'attitudine responsabile e matura riguardo al proprio processo di apprendimento, per utilizzare le proprie risorse e rafforzare i punti più deboli. SCOPRI DI PIU' LIVELLO UNO Anatomia, Tocco e Movimento sono i temi dei corsi del Livello 1, corsi basati sui principi sviluppati inizialmente dalla Dott. Ida Rolf e successivamente messi a punto dal gruppo degli insegnanti appartenenti al Dr. Ida Rolf Institute of Structural Integration. I corsi del Livello 1 sono rivolti sia a coloro che vogliono intraprendere una nuova carriera, sia a professionisti dell’area della cura e benessere corporeo come fisioterapisti, osteopati, terapisti manuali, insegnanti di Pilates e di Yoga, per fare alcuni esempi. I corsi forniscono una solida base per il lavoro manuale incentrato sulla fascia e sui principi che considerano la gravità come fattore determinante per una buona postura. Per coloro che si avvicinano al nostro training senza avere alcuna preparazione, la partecipazione ai corsi del Livello 1 fornisce le basi necessarie per accedere ai livelli successivi. Per tutte quelle persone che hanno già una formazione in ambiti di movimento e di intervento manuale, i corsi del Livello 1 forniscono una preparazione specifica che arricchisce le loro abilità e competenze. I corsi del Livello 1 offrono una varietà di temi fra cui scegliere quelli di maggiore interesse individuale. Se vuoi intraprendere la carriera del body work e non hai ancora alcuna esperienza nel settore, ti è richiesto di partecipare a tutti i corsi del Livello 1, di tutte le 3 aree; Se sei un terapista corporeo, manuale o di movimento, convalidiamo la formazione che hai già acquisito con i corsi seguiti precedentemente e con la tua esperienza pratica. Pertanto ti saranno riconosciuti i corsi che vorrai seguire a tua scelta fra quelli del nostro Livello 1 e dovrai obbligatoriamente seguire solo il terzo corso di ciascuna area (Anatomia, Tocco, Movimento) se vorrai continuare la formazione per diventare Integratore Strutturale / Rolfer. La partecipazione a tutti i corsi del Livello 1 rilascia un attestato di “Myofascial Release Practitioner” MOVIMENTO A chi sono rivolti i corsi? A tutte quelle persone che per motivi personali o professionali, vogliono imparare ad utilizzare meglio la forza di gravità. I nostri corsi sono progettati per arricchire le abilità e le conoscenze di professionisti come insegnanti di Yoga, Feldenkrais, Gyrotonic, Pilates, Arti Marziali, insegnanti di ginnastica…, che sono interessati a comprendere come il corpo si organizza rispetto alla forza di gravità. I nostri corsi sono rivolti anche quei professionisti come attori, cantanti, danzatori, musicisti che usano il corpo come strumento del loro lavoro. Struttura dei corsi Si alternano momenti di teoria, esercitazioni pratiche, scambio di lavoro fra gli studenti, lettura del corpo. Ci sono momenti di preparazione prima del corso e di riflessione dopo il corso. Temi 1. Primo corso - Vivere nella Gravita; dinamica della postura Esplorare come viviamo nel campo della gravità; scoprire che la postura è un processo dinamico. Lo stare in piedi richiede una interazione fra il sistema muscolare, schemi di coordinazione e capacità percettive. 2. Secondo corso – Essere in relazione nella Gravità: la dinamica del respiro. La respirazione è un movimento che coinvolge vari aspetti della persona: i muscoli respiratori, la capacità di percepire la spaziosità del proprio ambiente interno, e di entrare in relazione con quello esterno. Scoprire cosa limita o riduce la capacità di fluire fra il nostro ambiante interno ed esterno. 3. Terzo corso – Muoversi nella Gravità: la dinamica del cammino Muoversi nello spazio richiede la capacità di essere stabile e mobile tramite una azione coordinata del movimento di tutte le parti del corpo. Dopo l’esplorazione delle abitudini posturali nel primo corso, e di quelle legate al respiro del secondo corso, ora esplorerete il movimento controlaterale nel cammino, per la ricerca dell’equilibrio nella verticalità. ANATOMIA - LA SCIENZA DELLA VITA A chi sono rivolti i corsi? A tutti coloro che sono interessati allo studio della anatomia per motivi professionali e personali. Imparare l’anatomia umana è di grande aiuto per insegnanti di tecniche di movimento come Yoga, Feldenkrais, Gyrotonic, Pilates, Arti Marziali, insegnanti di ginnastica… per comprendere meglio il funzionamento della architettura corporea. Fisioterapisti, osteopati e terapisti manuali amplieranno le loro conoscenze durante i nostri corsi, che prevedono lo studio del sistema fasciale e delle sue caratteristiche. Struttura del corso Si alterneranno momenti di teoria, palpazione, esercitazione, scambio di lavoro fra gli studenti, lettura corporea. Ci sono momenti di preparazione prima del corso e di riflessione dopo il corso. Temi 1. Primo corso – l’anatomia del sostegno, dal piede al bacino Basi della terminologia anatomica, dalla cellula al tessuto. Elementi di base della palpazione: acquisire sicurezza e famigliarità. Topografia della anatomia delle strutture del supporto: dal piede al bacino. Riferimenti ossei e sistema mio-fasciale del piede, gambe e cingolo pelvico. 2. Secondo corso – anatomia della espressione: dal cingolo scapolare alla mano e al viso. Il secondo corso di anatomia intende consolidare le capacità di palpazione, con lo studio del territorio della parte superiore del corpo: cingolo scapolare, braccia, mani e faccia. Studierete i piani mio-fasciali, i vasi e nervi di questo territorio. Introduzione alla embriologia. 3. Terzo corso – anatomia del “core” – contenitore – contenuto Il terzo corso approfondisce la comprensione del sistema fasciale come organo sensoriale e la sua relazione con il sistema nervoso. La topografia del terzo corso riguarda il “core”, lo spazio toracico e addominale, inclusi i vari diaframmi delle strutture che formano il contenitore del sistema viscerale. TOCCO A chi sono rivolti i corsi? Se vuoi cambiare lavoro e diventare un Integratore Strutturale / Rolfer, necessiti di competenze e capacità manuali. I nostri corsi ti forniscono queste conoscenze: imparerai come usare le mani e come intervenire nei vari strati fasciali. Struttura del corso Teoria, palpazione, esercitazioni, scambio di lavoro fra gli studenti, lettura del corpo. Ci sono momenti di preparazione prima del corso e di riflessione dopo il corso. Temi 1. Primo corso – Le basi del tocco del Rolfing; scoprire la rete fasciale della parte inferiore del corpo Esplorazione dell’uso delle nostre mani, che sono il nostro strumento di lavoro: basi del Tocco del Rolfing. Scoprire come generare potenza con l’uso del corpo. Il territorio da esplorare è la parte inferiore del corpo: piedi, gambe, bacino. Lettura del corpo e scelta del tipo di trattamento. Introduzione al rispetto dei confini nella relazione terapeutica. 2. Secondo corso – Le basi del tocco del Rolfing: la rete fasciale della parte superiore del corpo Approfondire le abilità manuali: ampliare le sue applicazioni con il tocco diretto e indiretto, fermo e leggero, il tocco di ascolto. Possedere la capacità di variare il tipo di tocco ci permette di adattarci ai vari tipi di persone. Il territorio degli interventi è la parte superiore del corpo: mani, braccia, spalle. Lettura del corpo e strategia. Sperimentare il lavoro con il cliente in varie posizioni: disteso, seduto, in piedi. 3. Terzo corso – Le basi del tocco del Rolfing: la rete fasciale del tronco: torace e addome. Continua l’approfondimento delle abilità manuali: sentire a distanza, sentire le relazioni, trattare restrizioni. Il territorio di studio è il torace e l’addome: il tronco è un contenitore ed il sistema viscerale il suo contenuto. Nell’ultimo giorno del corso gli studenti scambiano una breve seduta con la supervisione degli insegnanti per integrare le conoscenze e abilità acquisite. SCOPRI DI PIU' FASE 2 _ Embodiment Fase Due si compone di 10 moduli, per un totale di 34 giorni nell'arco di 14 mesi. L'intervallo tra i moduli è di circa 6 settimane. L'insegnante è unico e affiancato da un assistente ogni 12 studenti. Scopo di Fase Due è di imparare "incorporando" la sequenza delle dieci sedute Rolfing, i loro obiettivi e gli interventi manuali. Gli insegnamenti comprendono: L'analisi e lo studio delle dieci sedute di Rolfing S.I. di base. Ogni seduta è spiegata con lezioni teoriche, esercitazioni pratiche di intervento manuale, lettura corporea e analisi del movimento, messa a punto delle strategie di lavoro e discussione sui temi presentati. L'insegnante e l'assistente dimostrano le sedute con un cliente ciascuno. Ogni dimostrazione è seguita da una discussione. Esercitazioni pratiche sulle tecniche manuali, test visivi e manuali per allenarsi a percepire le varie conformazioni strutturali e gli schemi di movimento. Scambio delle dieci sedute tra studenti, sotto la supervisione degli insegnanti. Lavoro di preparazione alla frequenza di ciascun modulo da condurre a casa. FASE 3 _ Applicazione pratica Fase Tre si compone di 6 moduli, per un totale di 30 giorni e 1/2 suddivisi nell'arco di 6 mesi circa. L'intervallo tra i moduli è di circa 4 settimane. L'insegnante, diverso da quello di Fase Due, è unico ed è affiancato da un assistente ogni 12 studenti. Scopo di Fase Tre è imparare l'applicazione, su base clinica, delle conoscenze e degli strumenti acquisiti in Fase Due. In questa fase: Gli studenti mettono in pratica le dieci sedute su clienti, sotto la supervisione dell'insegnante e dell'assistente. Gli insegnanti condurranno una rivisitazione delle dieci sedute, delle tecniche manuali e delle strategie utili. Sono documentati, valutati e discussi i cambiamenti che avvengono durante la serie di trattamenti con i clienti. Sono fornite informazioni di base sulle controindicazioni e sulle problematiche strutturali più frequenti. Anche in Fase Tre, l'insegnante dimostra con un cliente la sequenza delle dieci sedute. SEMINARIO DI SUPERVISIONE Lo studente deve partecipare a 6 giorni a Monaco di Baviera presso l'E.R.A. Il Seminario è in lingua inglese, e non è prevista alcuna traduzione. Il Seminario di Supervisione è obbligatorio, in quanto parte del percorso di Formazione, e si tiene a distanza di un anno dall'attestazione, durante il quale il Rolfer accumula esperienza pratica. Il Seminario di Supervisione è ideato per rivisitare e approfondire le conoscenze acquisite nel training di base, alla luce delle esperienze condotte durante il primo anno di pratica. Durante il seminario si trovano le risposte alle domande specifiche che emergono dal lavoro pratico. Si ha inoltre modo di lavorare con clienti, sotto la supervisione dei docenti. SITO DEDICATO ALLA FORMAZIONE
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Il 25 marzo alle ore 17.00 a Palermo, presso Arci-Fontaro', si terrà la Conferenza Scientifica: "Diabete, malattie cardiovascolari, allergie, tumori, parkinson, alzheimer…si possono curare, prevenire, arginare? Si, con l'applicazione delle nuove frontiere scientifiche della nutrizione umana" “Crediamo che il regalo più grande che puoi fare a te stesso e alla tua famiglia sia la salute” Borre Gjersvik, CVO Eqology Un corpo in equilibrio significa più dinamica, minor sforzo, maggiore risultato. Il Rolfing insegna al corpo come muoversi più facilmente, come stare in equilibrio e come godere della vita in modo più completo, in armonia con se stessi e con l’ambiente circostante. E’ necessario ottimizzare la salute cellulare per una mente più fresca, per un cuore più in salute ed un sistema immunitario attivo e sano. Senza una nutrizione coerente è difficile avere tessuti resilienti e disponibili al miglioramento. Una conferenza scientifica in cui si parlerà di come le nuove frontiere della nutrizione ci possono aiutare a incrementare il benessere delle cellule e dei tessuti; come I Micronutrienti essenziali ci possono aiutare a trovare una salute migliore, a migliorare le nostre prestazioni, a invecchiare meglio. “La mia teoria è che quando il corpo è ben allineato e funziona correttamente, ci sono poche malattie e meno stress”. Dr. Ida Rolf Per l'ingresso è previsto il tesseramento arci (costo 5 euro) che consente l'ingresso per un anno a tutti i circoli Arci d'Italia, più un contributo di 3 euro sempre per Arci. RELATORI Marina Blandini, Rolfer e Mentore del Metodo Rolfing - www.rolfingsicilia.it - 349 239 5596 Marzia sucameli, nutrizionista clinica, dottore di ricerca in emato-oncologia e medicina interna clinico traslazionale, settore di fisiopatologia delle malattie geriatriche, gerontologia, medicina anti-aging, biologa
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Al via il nuovo programma di webinars GRATUITI promossi dall'European Rolfing® Association (ERA), che si terranno per l'intero mese di Maggio. ERA ha collaborato con alcuni dei principali insegnanti internazionali Rolfing® per offrire una serie di 7 webinars GRATUITI dedicati sia a noi Rolfers™ che a tutti i professionisti nel campo della salute e del benessere. I webinar sono ad accesso libero fino ad esaurimento posti e saranno erogati tramite la piattaforma Zoom Meeting. Ogni webinar sarà poi messo a disposizione per tutti gli iscritti che sono riusciti a seguirli in diretta. Per accedere ai webinar basta compilare il form di iscrizione e attendere le e-mail di invito con le istruzioni per accedere; queste verranno inviate a partire da due giorni delle date in programma. QUI LA LISTA DI TUTTI I WEBINARS IN PROGRAMMA Tra i Teachers, nomi illustri del panorama Rolfing® Internazionale: Robert Schleip, Pedro Prado, Jonathan Martine, Pierpaola Volpones, Kathrin Grobelnik, Kevin Frank, Caryn McHose, Juan David Velez e Peter Schwind.
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Un bellissimo estratto video tratto dalla conferenza live “Rolfing e Danza” tenutasi lo scorso 26 Marzo (2021). Marina Blandini e Annapaola Bacalov sulle immagini proprie e di Nicola Carofiglio, spiegano come il Rolfing sia uno "Strumento" estremamente utile per il danzatore e per coloro che usano il proprio corpo come mezzo di espressione artistica. Con la direzione Artistica di Marina Blandini, un montaggio breve e incisivo degno di nota. “Il Rolfing®️ dà Strumenti, Il Rolfing®️ ti insegna a conoscere il tuo corpo, il Rolfer®️ ti aiuta a liberare le rigidità, le restrizioni… Ti aiuta a notare gli automatismi che tu ripeti costantemente che spesso creano ancor più tensioni… ma soprattutto dà strumenti” Cit. Marina Blandini - Certified Advanced Rolfer™ e Coreografa "Oltre al lavoro sul tessuto connettivo, e quindi sulla struttura del corpo, si lavora sulla funzione, e cioè su come funzioniamo, su come respiriamo, su come ci muoviamo, camminiamo, ci alziamo. Molte volte i dolori vengono proprio da un uso improprio del corpo." Cit. Annapaola Bacalov - Danzatrice, Coreografa e Certified Rolfer™ Un esempio di apertura alla conoscenza di come la geniale intuizione di Ida Pauline Rolf (Fondatrice del metodo Rolfing) abbia orientato la Ricerca Scientifica e di come le relative scoperte abbiano migliorato la pratica professionale anche in ambito artistico. Nel Video Marina Blandini, Coreografa e Professore danza contemporanea, Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Annapaola Bacalov Danzatrice, Coreografa e Rolfer, condivide la sua ricerca sul corpo in ascolto e in movimento Nicola Carofiglio Certified Rolfer, membro facoltà europea di Rolf Movement™, Danzatore, Coreografo, Istruttore di Gyrotonic e Gyrokinesis Pierpaola Volpones Chair della Faculty Europea del Rolfing Regia live di Eleonora Celli Presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia - www.formazionerolfing.it MAGGIORI INFORMAZIONI QUI
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Dopo molti anni in cui è stata poco considerata, oggi i ricercatori ed i biologi di tutto il mondo stanno dedicando ricerche approfondite allo studio di un particolare tipo di tessuto connettivo: le Fasce muscolari, ossia quella rete di guaine fibrose e biancastre che attraversa tutto il nostro corpo. Le Fasce stanno assumendo un ruolo sempre più importante nell’ambito medico-scientifico, tanto che alcuni esperti le individuano come un “nuovo sistema di comunicazione del corpo”, una sorta di rete vitale dalle potenzialità ancora inespresse. Per la medicina si tratta di un campo del tutto nuovo, che consente di passare dall'immagine di rigida struttura ossea ad un modello dinamico, costituito dal tessuto connettivo delle fasce che si estende attraverso l’intero organismo e supporta ogni parte interna del corpo. Quel che è poco noto è che il tessuto connettivo è una struttura di raccordo, che funziona come un vero e proprio nuovo organo e che si trova ovunque: nei tendini, nei muscoli, nelle cartilagini, connettendo la testa coi piedi ed avvolgendo e penetrando in tutti gli organi. Per capire l'importanza delle Fasce, immaginiamo che se eliminassimo tutto quello che c'è dal tronco del nostro corpo, fino ad arrivare al tessuto connettivo, la forma umana rimarrebbe comunque completa: sarebbe un corpo dentro un corpo. Ma se provassimo a separare il tessuto connettivo dagli organi, ci troveremo di fronte ad un compito impossibile, perché la Fascia muscolare penetra molto più a fondo del semplice strato di rivestimento ed avvolge ogni singola cellula muscolare, come fosse una sorta di alveare organico. La Fascia: ecco com'è formato uno degli organi di senso più importanti Per capire quanto sia importante la Fascia basti pensare che ben l’80% delle terminazioni dei nervi si trova nel tessuto connettivo che delimita i muscoli nella zona sottocutanea. Tale rete è densa di sensori di movimento ed è fondamentale per la propriocezione, ossia per quella capacità di riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e di percepirne il movimento. Il tessuto connettivo, oltre ai sensori di movimento, è anche ricco di recettori del dolore: potendo farci provare dolore, può divenire esso stesso la causa di malessere. Ciò può accadere, ad esempio, nella Fascia toraco-lombare, la quale sovente può essere la fonte di mal di schiena che appaiono altrimenti inspiegabili. In situazioni simili, le cause del dolore non risiedono quindi solo nei muscoli o nelle articolazioni, come invece si è sempre pensato, ma potrebbero essere dovute all’incapacità del tessuto connettivo di svolgere il suo ruolo di 'lubrificante'. Serve allora che un trattamento manuale in grado di riequilibrare questo malessero, che renda le fasce nuovamente scorrevoli tra loro e promuova lo scivolamento degli strati uno sull’altro. Gli studi sulla Fascia e le ricerche del Dr. Robert Schleip Robert Schleip, Rolfer, biologo umano, psicologo e fisioterapista è tra i più grandi studiosi della Fascia al mondo. Schleip è riuscito a dimostrare, in maniera scientifica, cosa accade quando la Fascia viene sottoposta a trattamenti manuali. Lo studioso ha sottoposto la Fascia a dosi di stress meccanico e ha dimostrato che questa può contrarsi indipendentemente dal muscolo. Si tratta di una scoperta eccezionale, da cui emerge la possibilità che possa essere anche il solo tessuto connettivo, e non più il muscolo, a trasmettere dolore al resto del corpo. In questo modo scopriamo che delle lesioni croniche delle mani possono causare dolori alle spalle, che piccole distorsioni del ginocchio possono provocare il mal di schiena e così via. Sebbene l’avanzare delle età renda le fasce meno flessibili, non è questo il fattore principale che determina il dolore: a causarlo sono soprattutto le micro lesioni non diagnosticate, siano esse distorsioni, contusioni oppure ferite. Essendo le Fasce molto reattive agli stimoli meccanici, inoltre, anche il poco o troppo sport può causare problemi fastidiosi, così come ad influire sul nostro benessere possono esser lo stress o un'alimentazione errata. Negli ultimi anni, poi, si è scoperto che molte patologie diffuse possono derivare da problemi al tessuto connettivo: la spalla congelata, le vene varicose, il bruxismo, patologie dell’intestino e dei polmoni, dell’anca o del ginocchio, malattie reumatiche. E non solo. Secondi i recenti studi sembrerebbe che lo scorrimento dei tessuti sia così fondamentale per la nostra salute che i ricercatori stanno prendendo in considerazione anche la sua influenza su patologie gravi come il cancro e il tumore maligno. Come tenere le Fasce in salute? Ad aiutarci c'è il Rolfing Cosa si può fare contro “l’infeltrimento” delle Fasce? A riguardo, Robert Schleip dice: “chi non si muove si blocca”. I movimenti elastici, infatti, stimolano il benessere delle Fasce, a patto che all’organismo venga dato il tempo di adattarsi ai cambiamenti. Saltellare, ballare, correre a piedi nudi su terreni diversi o fare arrampicata aiutano lo scorrimento dei tessuti,ma prima è necessario 'sbloccarsi', attraverso metodi di lavoro che prevedano la manipolazione delle fasce per sciogliere le tensioni e lenire il dolore. Il metodo più efficace per farlo è il Rolfing, la tecnica ideata dalla biochimica americana Ida Paolina Rolf che, già alla metà del secolo scorso, attribuiva alla fascia un ruolo decisivo nell’insorgenza del dolore e negli errori di postura. In un ciclo di dieci sedute, il Rolfing è in grado di ristabilire la corretta condizione delle Fasce, grazie alla combinazione di massaggi del tessuto connettivo in profondità ed esercizi di postura. Tratto dall’articolo della professoressa Carla Stecco pubblicato su Geo Italia. Sintesi di Maria Rosaria Busia, Certified Rolfer™, Rolf Movement™ Practitioner
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Immagini dinamiche Esami elettromiografici dimostrano una diversa intensità e cronologia dell'attivazione muscolare, a seconda di come uno stesso tipo di movimento venga pensato, organizzato ed eseguito. Le indagini rivelano anche una diversa stabilità e forza, se le direzioni del movimento si proiettano nello spazio. Ad esempio, un braccio sollevato davanti a noi, resisterà meglio ad una pressione esercitata dall'alto, se, distendendo le dita, immaginiamo che dai polpastrelli escano dei fasci di luce che prolungano nello spazio la direzione data dalle dita; risulterà invece più debole se non si attiva la proiezione. Ben radicati, proiettarci oltre i confini della materia corpo ci espande e rende forti. Gli orientali "evocano" e si relazionano, durante le classi di pratiche del corpo, a diverse immagini, che diventano supporto per il movimento e lo modificano profondamente. Nelle tradizioni orientali, le meditazioni, le forme, le posizioni e le sequenze di movimento sono designati con nomi di animali, paesaggi, movimento degli astri etc. Anche nella danza contemporanea si usa offrire agli studenti "immagini dinamiche", che aiutano il corpo a trovare soluzioni e organizzazioni nuove di movimento. I circensi e gli acrobati, per spiccare il volo, pensano di voler saltare più in alto della loro effettiva meta, e gli sportivi, per ottenere migliori risultati, usano tecniche basate su principi simili. Nel Rolfing® e nel Rolf Movement, utilizziamo "immagini" per risvegliare i sensi. Questi giocano un ruolo importante per attivare l'orientamento verso la terra, che ci sostiene e verso lo spazio, che ci incuriosisce ed interessa, perché è lì che troviamo "l'altro", ossigeno, cibo, acqua, luce, indispensabili al nostro "stare in vita". La motivazione (vocabolo, che etimologicamente, riporta al concetto del moto) a spostarsi nasce, spesso, dalla necessità di relazionarsi con ciò che abita l'universo esterno al corpo. Osservando i bambini, è evidente che il motore del movimento è il voler raggiungere un oggetto/gioco/seno materno, con gli occhi, la bocca, la mano; è così che si sviluppa il tono muscolare, il sistema motorio e nervoso. L'evoluzione è una risposta al bisogno, alla necessità, alla motivazione. Respirare, immaginando un profumo da noi preferito, può davvero modificare quel sistema complesso, che è l'atto di inspirare, per esempio. Muoversi, immaginando di volersi spostare al sole, per riceverne calore sulla pelle, è ben diverso dal muoversi, con l'indicazione di spostarsi secondo una coordinata spaziale, come destra, sinistra, avanti, indietro, giù e su. L'immagine dinamica serve e nutre il movimento. Non siamo essere bipedi, perchè più di 200.000 anni fa un istruttore di posturale ci indicava di stare dritti con la schiena. Le tesi e le ipotesi sono molteplici; certamente, sia la necessità di coprire maggiore spazio con lo sguardo, per controllare il territorio circostante, sia l'esigenza di agevolare gli arti anteriori, sgravando gli stessi dalla funzione di sostegno, per poter meglio interagire manualmente con le cose, sono entrambi aspetti, che hanno giocato un ruolo importante nella conquista della posizione bipede eretta. Osservando gli animali, si nota che nell'atto di orientarsi "sollevano i sensi", li dirigono verso l'esterno, si raddrizzano per registrare ciò che accade attorno, specie se, per esempio, un suono o un odore attirano la loro attenzione, minacciando la loro sicurezza. Quando c'è orientamento, l'organizzazione del sistema motorio diventa efficace, il corpo sveglio, più elastico e pronto ad adattarsi e a muoversi, senza superflua tensione. Il Rolfing® tende a migliorare la stabilità dove è mancante, e lo fa, appunto, anche vivificando "il senso degli orientamenti". La ricerca dell'equilibrio, tra stabilità e mobilità, è uno degli obiettivi del Rolfing® e del Rolf Movement ed è, anche, alla base di ricerche e metodologie sul movimento, alle quali molti professionisti della danza si rivolgono, come Bartenieff Fundamentals, Contact Improvisation, Release technique, Feldenkrais, Body Mind Centering. Conclusioni Ben orientato e ben integrato, il corpo cerca la coordinazione migliore. Il presupposto, per un movimento efficace e armonico, è il buon orientamento tra terra e cielo, e non c'è da stupirsi: siamo esseri, che vivono tra terra e cielo. Riscoprire-costruire, ogni volta, il giusto orientamento ci rende pronti al movimento, sensibile e cosciente. Il danzatore sottopone a stress prolungati muscoli e articolazioni; l'integrazione Strutturale/Rolfing® è un valido strumento, che lo educa a prendersi cura di sé e lo aiuta, quindi, a prevenire disagi, che potrebbero compromettere la sua l'attività. I diversi danzatori, che si rivolgono ai Rolfer, nonostante siano già ben allenati a "sentirsi", trovano il Rolfing® un metodo apprezzabile, che modifica il modo di essere nello spazio e nel tempo, che offre una visione del corpo speciale e che merita di essere presa in considerazione. Autore:Anna Paola Bacalov Danzatrice, coreografa e Certified Rolfer™ *Il pensiero contenuto nell'articolo scaturisce dall'esperienza, dall'apprendimento e dalla riflessione personale sulla danza, sul Somatic Experiencing e sul Rolfing® FONTI H. Godard*, C. Pirovano∞, L. Bedodi∞∞, A. Cola∞∞, G. Galperti∞∞, R.Sensi∞∞ and G. Martino∞.† †* Universite de Paris VIII Saint Denis.† †∞ METIS - Medicine and Memory - International Center of Studies and Therapies for Women's Health - Milan.† †∞∞ Rehabilitation Dept. - National Cancer Institute - Milan.† ††REFERENCES† ††1. Martino G., Prevenzione e terapia degli esitt. In U. Veronesi (Ed.) : Manuale di senologia oncologica. Milano: Masson, 1993, pp. 431442.† ††2. Martino G.,II recupero del paziente oncologico: aspetti psicologici e riabilitativi.†In G. Beretta, E. Ghislandi, G. Luporini, A. Scanni (eds.) Atti del XV Corso di Aggiornamento in Oncologia Medica. Milano, 2629 giugno 1994. Milano: AIOM, 1994, pp. 439443.† † 3. Merson M.. Pirovano C., Balzarini A., Luini A., Biasi S., Galimberti V., Genitoni V., MuscoUno G., Veronesi P., The preservation of minor pectoralis muscle in axillary dissection for breast cancer: functional and cosmetic evaluation. Eur.J. Surg. Oncol. 18, 215218, 1992.† ††4. Godard H., Le geste manquant.†In: Revue Internationale de Psychanalyse, Etats corps, Ed. èrès, Paris, 5, 1994, pp. 6375.† † 5. Lee D.N., On the functions of vision. In: H. Pick and E. Saltzman (Eds.): Modes of perceiving. Hillsdale, N.J.: Lawrence Erlbaum Associates, 1978.† † 6. Fitch H.L., Tuller B., Turvey M.T., The Bernstein Perspective: III. Tuning of Coordinative Structures with Special Reference to Perception. In J.A. Scott Kelso(ed.) Human Motor Behaviour: An Introduction. Hillsdale, N.J.: Lawrence Erlbaum Associates,1982.† † 7. Damasio A. R., L'erreur de Descartes, Editions Odile Jacob, Paris, 1995.† † 8. Edelman G. M., Biologie de la Conscience, Editions Odile Jacob, Paris, 1992† † 9. Reed E. S., An Outline of a Theory of Action System, Journal of Motor Behavior, Vol.14 No 2, 98134, 1982.† † 10. Wall J.T., Kaas J.H., Sur M., Nelson R.J., Felleman D. J. and Merzenich M.M., Functional reorganization in somatosensory cortical areas 3b and 2 of adult monkeys after median nerve repair: possible relationships to sensory recovery in humans. J. Neuroscience 6, 218233, 1986.† † 11. Merzenich, M.M., Recanzone, G. H., Jenkins, W.M., and Nudo, R.J. How the brain functionally rewires itsef in Arbib, M.A., Robinson,J.A. :Natural and Atipical Parallel Computation MitPress Cambrige* 1990 , pp 177210.† † 12. Weisendanger M., Contrˆie cortical des mouvements et règulation par les affèrences proprioceptives, Journal de physiologie, Paris, 1976.†
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IL FASCINO DELLA FASCIA Anatomia • Funzione • Dinamica Riscopri il bello dell'anatomia umana in modo chiaro, semplice e piacevole per approfondire la tua conoscenza e stimolare la tua curiosità. Un corso IDEALE PER TUTTI, massaggiatori, fisioterapisti, personal trainer, insegnanti di yoga, bodyworkers e tutti coloro che vogliono approfondire ed osservare l'anatomia umana sotto nuovi e moderni punti di vista. SCOPRI DI PIU'
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Rolfing®, come pratica e professione, è un'arte che continua a svolgersi e accrescersi per tutta la vita di Rolfer™. La formazione avanzata è un momento molto speciale nella vita di un Rolfer ™, un momento in cui le conoscenze acquisite e le competenze dei primi anni di pratica saranno messe in discussione, affinate e portate ad un livello più elevato. La formazione avanzata permette in modo entusiasmante di approfondire, sperimentare ancor più profondamente cosa significa essere un Rolfer™ e praticare l'integrazione strutturale Rolfing. European Advanced Rolfing® Training 2020, in programma presso l'European Rolfing® Assocation e.V. (ERA) Training Center di Monaco, dal 28 Aprile al 21 Agosto 2020, avrà due insegnanti di eccellenza: Jonathan Martine e Rita Geirola, insegnante internazionale attiva anche nella Formazione Italiana Rolfing® CLICCA QUI per maggiori informazioni sull'European Advanced Rolfing® Training 2020 Fonte ufficiale: European Rolfing Association e.V. Maggiori informazioni su Rita Geirola qui
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Quando l’occhio mi cade su disegni anatomici raffiguranti il corpo femminile durante la gravidanza, rimango colpita ogni volta di quanto il corpo delle donne sia disponibile ad aprirsi, cambiare ed accogliere.... (Parlando di Rolfing) Le donne che hanno “preparato” il loro corpo per questa rivoluzione, rendendosi più elastiche e fluide, integrate con la gravità, sicuramente risentiranno meno della sollecitazione che il peso del pancione darà sulla zona lombare, distribuendo e scaricando il peso a terra in maniera più economica. Inoltre, dopo il parto, il recupero dell’integrazione strutturale sarà più veloce, magari preparando il corpo per una seconda gravidanza, o comunque rendendo più lievi le incombenze soprattutto fisiche dei primi anni del bimbo. LEGGI TUTTO Articolo tratta dal blog di Maria Cristina Crivellari (https://www.cristinacrivellari.it/) - Certified Advanced Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner
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Rolfing e Danza Il Rolfing® incontra la Danza, un incontro gratuito e online per comprendere come l'integrazione strutturale e la terapia fasciale siano discipline trasversali ed altamente efficaci. Un incontro per scoprire come l'applicazione delle scoperte sulla fascia migliora la percezione del proprio corpo e le performance artistiche. Durata: 1h Piattaforma: Facebook. Interverranno: Marina Blandini, Coreografa e Professore danza contemporanea, Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Nicola Carofiglio, Rolfer, membro facoltà europea di Rolf Movement, danzatore, coreografo, istruttore di Gyrotonic e Gyrokinesis Annapaola Bacalov ,Danzatrice, Coreografa e Rolfer, condivide la sua ricerca sul corpo in ascolto e in movimento Pierpaola Volpones , chair della Faculty Europea del Rolfing In regia Eleonora Celli, presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE Feedback e Testimonianze Ecco cosa dicono alcune danzatrici dopo aver incontrato il Rolfing® Per me è stato un viaggio fluido, intenso e profondo nello spazio del mio corpo bellissimo ed emozionante… questa è la prima cosa che mi è venuta su pensando al lavoro fatto insieme…che voglia di rifarlo perché penso sarebbe un'esperienza completamente diversa. Rita Un delicato e intenso dialogo silenzioso, Un contatto pieno di valore. Per me è stata un'esperienza trasformativa di ascolto profondo del mio corpo e di me stessa. La Rolfer con cui ho lavorato, ha una rara e preziosa capacità di percepire e lavorare sull'infinitesimamente piccolo per aprire orizzonti infinitamente grandi. Le sessioni di Rolfing sono un felice dono che mi sono fatta. Un viaggio di esplorazione all'interno del mio corpo che ha aperto nuove possibilità di movimento (fisico ma non solo...) Beatrice Perri Un aspetto importante nel lavoro del Rolfing ( che ora sento lontano nel tempo ) fatto insieme è stata avere una percezione del corpo espansa, quasi che non ci fossero confini ed un enorme spazio interno Mi sentivo grande e radicata Cinzia Il mio percorso di Rolfing e la danza sono stati due processi distinti ma a profondamente legati tra loro: nelle sessioni di rolfing riportavo le esperienze del mio corpo nella danza, e viceversa. Ricordo il percorso di Rolfing come uno spazio estremamente profondo e di meraviglia. Meraviglia per aver potuto sfiorare un livello molto profondo di contatto con il mio corpo. Ricordo sensazioni molto nitide durante la manipolazione, che ricercavo e provavo a riportare al lavoro sul corpo durante le lezioni. Attraverso la parte di osservazione ed analisi ponevamo l’attenzione su piccoli dettagli del corpo, sulle preferenze naturali del corpo che ho capito essere già indicative di qualcosa, e che attraverso il rolfing ho iniziato a notare e riconoscere, e tenere in considerazione anche per la danza. Dopo la sessione spesso avevo la sensazione di essere un corpo plastico e plasmabile, come se fossi fatta di argilla. Sentire per un attimo il percorso del respiro, sentire che alcuni punti e parti potevano estendersi ed occupare nuovi spazi, allargarsi, allungarsi, espandersi: Tutto questo calarsi all’interno per riuscire poi ad affidarsi a questi spazi trovati o ritrovati, dentro e fuori da se’, nella mia esperienza è molto vicino alla danza. Delia Addentrarsi nel corpo in sentieri finalmente visibili Silvia Nel mio movimento, nella mia danza quando ho bisogno di forza (coraggio) per affrontare l’atto successivo la vado a cercare nella esperienza del Rolfing Carolina SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE
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Ecco l'esperienza con il Rolfing di Nicola, giovane pianista concertista. Arrivato nello studio della Rolfer® Pierpaola Volpones, per via di un dolore alla spalla destra con rigidità del dito medio della mano destra, in appena 6 mesi è riuscito a risolvere i suoi fastidi riprendendo con maggior dinamismo ed entusiasmo la sua attività concertistica. Pierpaola Volpone dice "Con Nicola non ho seguito il percorso classico dei 10 incontri, ma progettato una serie di sedute dedicate a migliorare e risolvere il problema che si manifestava con dolore e limitata mobilità delle dita, in particolare del medio destro. Un'ulteriore dimostrazione di come la capacità di "ascolto" attraverso il tocco dei Rolfer riesca a individuare le origini dei problemi e risolverli in modo efficace. Il Rolfing è anche una relazione biunivoca tra Cliente e Rolfer, un percorso fatto in sinergia, che porta all'incremento del benessere e alla risoluzione efficace di un ampio panorama di problematiche. Pierpaola dice: Mi è piaciuto lavorare con Nicola, per la sua apertura e capacità di ricevere, sentire e elaborare le informazioni assimilandole. Guarda il video della testimonianza integrale nel link sotto Fonte: https://www.volpones.it/nicola-il-pianista/ Rolfer: Pierpaola Volpones - Advanced Rolfer e Rolf Movement Instructor
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Sorprendentemente alla lista delle sensazioni enterocettive si è aggiunto il senso del tocco affettivo, sensuale e piacevole. Questa scoperta è nata da una serie di esami su di un particolare paziente privo di afferenze mieliniche, in cui si è osservato che accarezzando lentamente la pelle con una spazzola morbida si è riusciti ad innescare una debole sensazione piacevole, anche se in realtà, il paziente non era stato in grado di riconoscere da quale direzione venissero le carezze. La risonanza magnetica funzionale ha dimostrato che questa sensazione vaga è stata accompagnata da una chiara attivazione della corteccia insulare, mentre nessuna attivazione è stata vista nella corteccia somatosensoriale primaria. (Olausson et al 2010). Sulla base della innervazione della pelle dei primati e di successivi studi con altri pazienti si è concluso che non vi è duplice innervazione tattile nella pelle umana pelosa: oltre a fibre afferenti mieliniche a conduzione veloce, vi è un sistema di conduzione lenta di fibre amieliniche C tattili (CT), afferenze che rispondono al tocco delicato. Le afferenze tattili C sono un tipo distinto di fibre amieliniche a bassa soglia di meccanorecettori che sono collegate con percorsi interocettivi neurali. Tali afferenti hanno una velocità di conduzione lenta (da mezzo secondo ad uno di ritardo dal momento dello stimolo all’arrivo al cervello). Poiché questo tipi di recettori non sono mai stati trovati nella pelle glabra (aree con assenza di pelo, come il palmo della mano e l’area plantare del piede) nonostante numerose registrazioni microneurografiche, si suppone che siano presenti solo nella pelle pelosa. Le cellule vengono stimolate da una leggera pressione sulla pelle e rispondono prevalentemente ad un tocco dolce e carezzevole. Le afferenze tattili C sono collegate a specifiche aree del cervello: la corteccia insulare, il solco temporale superiore posteriore, la corteccia prefrontale mediale e la corteccia cingolata dorso anteriore, che sono noti per essere attivati dal tocco affettivo (McGlone et al 2014). Si è concluso che la pelle dei primati contiene particolari recettori tattili che formano un sistema per il tocco sociale che può essere alla base della risposta emotiva, ormonale (ad esempio l’ossitocina) e quelle affiliative al contatto simile ad una carezza, cioè quello pelle-a-pelle tra gli individui. La profonda importanza di un tale sistema per la salute umana e il suo benessere è stato a lungo indicato (Montague 1971), almeno dal classico studio di Harlow (1958) utilizzando un neonato di scimmie Rhesus che esprimono affetto per una madre surrogata in risposta al comfort tattile . Ciò è ribadito da McClone et al. (2014) che ha suggerito l’ "ipotesi del tocco affettivo": il ruolo essenziale del sistema CT è quello di fornire un meccanismo di periferiche per la segnalazione di un piacevole contatto pelle-a-pelle negli esseri umani, promuovendo in tal modo il tocco interpersonale e il comportamento affiliativo. Fascia come un organo di interocezione Nei tessuti muscolo-scheletrici solo una piccola quantità di terminazioni nervose sensoriali sono meccanocettori mielinici legati alla propriocezione, come fusi muscolari, recettori Golgi, corpuscoli di Pacini o terminazioni di Ruffini. Prevalentemente, circa l'80% dei nervi afferenti, termina in terminazioni nervose libere (Schleip, 2003). I ‘recettori muscolari interstiziali’ che si trovano nei tessuti fasciali come l'endomisio o il perimisio sono collegati sia con i neuroni amielinici afferenti (allora si chiamava tipo IV o fibre-C) o assoni mielinizzati (tipo III o fibre Ad). Infatti il 90% di queste terminazioni nervose libere appartengono al primo gruppo, i neuroni C con fibre a conduzione lenta. Gli studi di imaging Funzionale magnetico di Olausson et al. (2008) hanno rivelato che la stimolazione di queste fibre neuronali C producono l’ attivazione della corteccia insulare (che indica un chiaro ruolo interocettivo di questi recettori) e non della corteccia primaria somatosensoriale che di solito è attivata da input propriocettivi. La sorprendente conclusione di questo è che il numero di recettori interocettivi nei tessuti muscolari di gran lunga oltrepassa la quantità di terminazioni propriocettive. Quantitativamente, si potrebbe stimare che per ogni nervo propriocettivo che termina in questi tessuti sono più di 7 le terminazioni che potrebbero essere recettori interocettivi. Mentre alcune di queste terminazioni nervose libere sono termorecettori, chemiorecettori, o hanno funzioni multimodali, la maggior parte di loro funzionano infatti come meccanocettori, che significa che sono sensibili alle tensioni meccaniche, pressione o deformazione di taglio. Mentre alcuni di questi recettori sono recettori ad alta soglia, è stato dimostrato che una porzione significativa (circa il 40%) può essere classificato come recettori a bassa soglia, che sono sensibili al tocco leggero, anche al tatto leggero come quello del “ pennello di un pittore" (Mitchell & Schmidt 1977). Molto probabilmente sono sensibili al dolce allungamento del tratto miofasciale eseguito da terapeuti. Tratto da Fascial Fitness Australia Traduzione di Barbara Valaguzza, Certified Rolfer®
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Ecco un interessante articolo pubblicato su The Richmond Magazine in cui Charlotte Fraser (Pilot PR - UK ) sottolinea come il Rolfing® possa migliorare efficacemente la postura e alleviare il dolore derivante da un uso non corretto di smartphone e tablet. LEGGI TUTTO QUI Fonte: European Rolfing Association L'Associazione Italiana Rolfing® si è più volte occupata di questo problema, avviando in passato una campagna di prevenzione denominata "Su La Testa" atta a sensibilizzare famiglie e studenti alla prevenzione della così detta iGobba attraverso un'azione diretta di correzione posturale. Trova il Rolfer™ Certificato più vicino e chiedi maggiori informazioni CLICCA QUI
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Rolfing®S.I., danza e arti marziali interne L´architettura esperienziale del movimento di Nicola Carofiglio Il concetto di architettura del movimento deriva dalla possibilità che il mio passato di danzatore e l´essere approdato alla pratica e studio di tecniche corporee "interne" quali Shiatzu, Taiji e finalmente Rolfing®SI, mi hanno concesso di sentire e quindi conoscere il corpo in movimento dall´interno e dall´esterno. L´idea di una architettura corporea sperimentale è ancora oggi esclusa da tutti gli ambiti dove il corpo ha un ruolo fondamentale: formazione medica, nella pratica della maggior parte degli sport, negli ambienti come teatro e musica. Quando si studia anatomia nel modo classico, questa non è mai sperimentata dall´interno, ma sempre tramite intermediari quali libri, modelli, cadaveri. Il medico o terapista, nelle loro formazioni, ambiscono a una comprensione intellettuale, oggettiva, scientifica, della struttura di un fegato, delle sue interrelazioni e funzioni con altri organi. In questo caso i latini direbbero "cognosco". Le discipline del movimento quali danza e arti marziali ambiscono a sentire il corpo nel suo istante vivo per coglierne le diverse implicazioni e variabili. In questo caso i nostri saggi antenati utilizzerebbero il termine "sapio", radice di sapere e assaporare, gustare. Cognosco e sapio sono due aspetti a mio avviso complementari. È possibile studiare e verificare gli enunciati e modelli dell´anatomia cognitiva focalizzando l´attenzione allo spazio interno del corpo e rilevare il livello di percezione e consapevolezza interiore ed esteriore (interocezione ed esterocezione), la qualità della voce, del respiro, dei volumi, del contatto, la pesantezza e/o leggerezza di una posizione o movimento. Fin dai primi giorni della nostra vita ap-prendiamo e com-prendiamo dal mondo circostante con il nostro corpo. Se alcune aree di esso sono poco "assaporate" e conosciute, non limitiamo solo la nostra funzionalità fisica, ma anche quella psichica. Se la interrelazione, ad esempio, tra tibia e perone, ossa collocate tra ginocchio e piede, fosse limitata in quanto usate nel nostro schema e immagine corporei come se fossero un unico osso, avremmo un misero rapporto con il pavimento e di conseguenza delle limitazioni con la percezione dello spazio. Per un atleta o una danzatrice ciò avrebbe delle ripercussioni nel salto, nella corsa...e un salto non è forse anche il movimento verso qualcosa che ho davanti me, verso l´altro? Il desiderio non è un salto emotivo della mia psiche? Avere due ossa con una membrana tra di loro (uno spazio pieno-la membrana interossea) al posto di una „cosa“ sola, permette una maggiore stabilita´ fisica e mentale trasmessaci dal suolo. L´ attenzione particolare dedicata al sistema fasciale connettivale, la cui indagine puo´ aiutare a comprendere come condizioni emotive e di pensiero modificano il nostro corpo e viceversa, fa emergere la dimensione viscerale nel movimento, aspetto spesso ignorato nella cultura occidentale. Nei primi mesi di vita l´organismo è fondamentalmente al servizio delle proprie viscere. Il sistema nervoso centrale poco elaborato, l´apparato muscolo-scheletrico abbozza le prime relazioni tensili con la gravità. Siamo tutt´uno con gli organi. Moveo, ergo sum. Man mano che cogito, ergo sum, il viscerale sarà trattenuto, sarà intimizzato e intimorito per lasciar posto al controllo. L´organismo liquido, che appartiene alla fase preverticale, diviene struttura-corpo. Nicola Carofiglio Certified Advanced Rolfer®
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Si vive sempre più a lungo e si diventa ‘anziani’ sempre più tardi. Sono sempre di più le persone che nella seconda metà della loro esistenza desiderano mantenere un buon livello di qualità della vita, una forma fisica che non condizioni le scelte, un corpo efficace, funzionale, cosicché il tempo che passa non costituisca un limite. Cosa succede, invece, a chi si lascia sopraffare dall’avanzare degli anni? Al manifestarsi dei primi problemi c’è chi smette di usare il corpo e si chiude in spazi sempre più ristretti. Questo causa movimenti ridotti, competenze, non più usate, che via via si perdono: si cammina sempre meno, percorrendo tragitti sempre più brevi; si lavora meno a tavolino, si sprofonda sul divano, spesso basso e profondo, la colonna vertebrale si incurva, cresce la pressione a livello lombo sacrale e la postura si adegua. Non solo. Man mano che il corpo non risponde con prontezza ai nostri desideri, si fa largo nella persona anziana la paura di cadere. La conseguenza che ne deriva è il guardare in terra molto più spesso, per evitare ostacoli e sentirsi più sicuri. Questo, però, mina l’equilibrio e limita la capacità di orientamento nello spazio circostante aumentando, al contrario delle aspettative iniziali, la possibilità di cadere. Proprio così: paradossalmente, la paura di cadere è all’origine di tutte le cadute! “A tutto questo il Rolfing® offre risposte efficaci, donando elasticità, equilibrio, migliorando la postura e recuperando le competenze che vanno affievolendosi in coloro che stanno vivendo la seconda parte della loro vita – spiega Rita Geirola, Rolfer™ da oltre 30 anni – Persone che si sono rivolte al Rolfing perché avevano dolori e che ora riescono a ritrovare la voglia di camminare, alzano lo sguardo da terra, ritrovano una buona visione dello spazio che le circonda, e si trovano a poter di nuovo vivere al di fuori di spazi troppo ristretti, della loro comfort zone, nella quale si erano autoconfinati. È facile intuire che le conseguenze positive non si manifesteranno solo sul corpo, ma anche sull’umore, sulla percezione di sé”. Molte le storie che hanno segnato la vita di Rolfer™ di Rita Geirola. “Tra tutte ne ricordo in particolare due: un docente universitario, che, dopo essersi sottoposto a un’operazione per applicare una protesi all’anca ha ritrovato il tono muscolare durante le sedute di Rolfing. Al punto che non ha avuto più bisogno di sottoporsi all’operazione consigliata dai medici per l’altra anca – ricorda Rita – E un commerciante in pensione di Biella. Si era rivolto a me perché non riusciva a giocare a bocce, a causa del forte dolore dovuto a una sciatalgia provocata da un’ernia al disco. Dopo sole tre sedute ha voluto interrompere il ciclo, avendo ottenuto il risultato di muoversi senza dolore, anche grazie al fatto di avere, con una certa disciplina e consapevolezza, seguito i consigli che gli avevo dato in relazione ad esercizi da fare quotidianamente per prevenire il dolore e mantenere un buon equilibrio nell’organizzazione del corpo in gravità”. “Nell’anziano – continua Rita – i processi fisici tendono a rallentare e i tempi di recupero a dilatarsi. Con le sedute di rolfing il sistema viene rivitalizzato attraverso il tocco, che aiuta a reidratare e ossigenare i tessuti, a ripristinare mobilità, a migliorare e adeguare la coordinazione sulla base del potenziale presente al momento, con il risultato di una maggiore flessibilità, endurance, e quindi energia per fare le cose che si desidera. “Molto importante è, però, prendere coscienza che l’esercizio quotidiano è fondamentale per supportare e integrare i risultati raggiunti con le sedute: ci si riappropria di parti di sé e di competenza motoria, ma questa va agita quotidianamente, con esercizi e attività che stimolino il sistema, anche grazie a esperienze condivise con altri, oltre a quelle individuali: dal camminare, al nuotare, al danzare, a frequentare corsi di Rolf Movement®, Feldenkrais, thai chi. Insomma, quello che più si avvicina alle preferenze individuali. Da non dimenticare, poi, anche attività di studio, che stimolano il cervello a rimanere attivo e impegnato”. “Ma attenzione – conclude Rita – L’attitudine e la volontà fanno la differenza nell’efficacia delle sedute: bisogna che ci sia la volontà di stare bene. Occorre una motivazione autentica e la voglia di cambiare. A qualsiasi età”.
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Mi chiamo Carla e ho conosciuto il Rolfing grazie al passaparola: me ne ha parlato con entusiasmo un'amica mentre faceva il percorso delle 10 sedute. Io avevo problemi alla colonna, mi ero praticamente arresa ed ero abituata a muovermi con limitazione e dolore. Per anni sono stata seguita da un professionista, con cui ho fatto un lungo percorso, all'inizio anche interessante, ma che alla fine non aveva portato un risultato ottimale. Iniziate le sessioni di Rolfing invece mi sono resa conto che la situazione gradatamente migliorava, perché la mia la mobilità aumentava e si riduceva il raggio del dolore. Oggi, a distanza di un mese dall'ultima seduta, posso affermare che la situazione di benessere si è stabilizzata. Non ho una schiena "nuova" a causa di eccessivo sport e qualche tamponamento in auto, ma attraverso il Rolfing ho appreso come convivere con la mia schiena, a mettere attenzione alla postura e ad essere attenta al pericolo di movimenti scorretti per la schiena. Trovo che il Rolfing sia un percorso di crescita interiore, di acquisizione di confidenza con il proprio corpo e di una maggiore consapevolezza, comprendendo che i vari "pezzi" costituiscono l'UNO, un prezioso strumento per sperimentare questo pianeta. Mi sento di raccomandare il percorso a chiunque anche come interessantissimo lavoro personale. Sono soddisfattissima della professionista che ho incontrato, che oltre ad essere preparata e coscienziosa, è disponibile e generosissima.
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Daniela Risser è Massofisioterapista e Certified Rolfer™. Maggiori informazioni: Facebook: Rolfing & Functional Movement @tecnichecorporeeintegrate Sito Web: www.danielarisser.com E-mail: info@danielarisser.com
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In occasione del compleanno della dott.ssa Ida Pauline Rolf, fondatrice del metodo Rolfing®, in contemporanea con i Rolfer™ di tutta Europa, dal 16 al 23 Maggio, i Rolfer™ italiani iscritti all'Associazione Italiana Rolfing®, proporranno iniziative e promozioni per ritrovare il proprio benessere e ripartire con più energia, equilibrio ed dinamismo. Il Tocco che ci fa star bene Una settimana dedicata al benessere, con il Rolfing infatti è possibile alleviare e risolvere i più comuni fastidi di ogni giorno come mal di schiena, mal di collo, mal di gambe, ma anche migliorare le proprie prestazioni atletiche. Utilizzato come metodo di integrazione strutturale da numerosi professionisti dello sport, della danza, del canto e della musica in genere, il Rolfing permette di portare le proprie prestazioni ad un livello successivo limitando e/o prevendendo condizioni di stress eccessive e facilitando il recupero post-traumatico. Come funziona la Settimana del Rolfing? Basta rivolgersi al Rolfer Certificato e autorizzato più vicino alla propria città e chiedere quali iniziative, sconti, promozioni o attività a destinato alla Settimana del Rolfing, dal 16 al 23 Maggio, scegliendo poi quella più adatta alle proprie esigenze. Come procedere? Trova il rolfing aderente attraverso il tool di AIR cliccando nel link "Trova un Rolfer" oppure chiama direttamente o invia una e-mail alla nostra segreteria per essere orientato verso la scelta migliore alle tue esigenze! TROVA UN ROLFER CHIAMA INVIA UNA E-MAIL